La revisione auto periodica è un obbligo normativo previsto dal Codice della Strada che accerta che le condizioni strutturali e di sicurezza del veicolo restino conformi nel tempo.

Nel 2025 sono state introdotte delle novità che incidono sulle procedure grazie all’utilizzo di nuove tecnologie in grado di rendere i controlli più sicuri e precisi.
Certificato di revisione
Il certificato di revisione continua a essere un documento fondamentale che attesta l’idoneità alla circolazione di un veicolo e aiuta nella prevenzione delle frodi.
Questo documento contiene due tipi di informazioni: i dati identificativi dell’auto (o della moto) e le informazioni sull’esito della revisione. In particolare, sono presenti:
- la targa di immatricolazione del veicolo;
- il numero di telaio;
- la categoria del mezzo;
- il chilometraggio registrato al momento del controllo;
- la data e il luogo della revisione;
- la denominazione del centro che ha svolto la revisione;
- l’esito del controllo;
- la data del controllo successivo o la data di scadenza del certificato attuale.
Le informazioni contenute nel certificato vengono trasmesse al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in modo da rendere le informazioni consultabili anche online tramite il Portale dell’Automobilista. Questo sistema consente da una parte di garantire la trasparenza e la tracciabilità delle informazioni relative alla manutenzione e allo stato del veicolo, dall’altra tutela chi vuole acquistare un veicolo usato, fornendo i dati reali sul chilometraggio.
Quando scade la revisione auto?
La revisione auto va fatta la prima volta dopo 4 anni dall’immatricolazione del veicolo e ogni 2 anni per le volte successive. In entrambi i casi il termine ultimo è la fine del mese della prima immatricolazione. Prendiamo ad esempio un veicolo immatricolato per la prima volta a gennaio 2025:
- la prima revisione auto: andrà effettuata entro il 31 gennaio 2029;
- le successive: entro il 31 gennaio 2031, 31 gennaio 2033, e così via.
I veicoli adibiti a uso professionale o al trasporto di persone, come taxi, autobus e ambulanze, devono invece essere sottoposti a revisione ogni anno.
La revisione è obbligatoria anche dopo un incidente grave che ha coinvolto le parti strutturali del veicolo, attraverso una procedura straordinaria imposta dall’autorità. Quest’ultima può, in alcuni casi, sostituire quella ordinaria se avviene entro l’anno di scadenza della revisione.
La prima revisione dopo 4 anni va fatta entro la fine del mese in cui è stata rilasciata la carta di circolazione; le successive, entro la fine del mese in cui è stata fatta l’ultima revisione.
Esiste una tolleranza dopo la scadenza della revisione?
No, non esiste alcuna tolleranza formale dopo la scadenza del termine previsto per la revisione. Il veicolo deve essere sottoposto a revisione entro l’ultimo giorno del mese di scadenza.
Non è ammesso alcun periodo di proroga e la circolazione di un veicolo con revisione scaduta è considerata una violazione sanzionata con multe da 173 a 694 euro e il divieto di circolare fino ad avvenuta revisione. L’unica eccezione riguarda lo spostamento del mezzo verso un centro di revisione, purché l’appuntamento sia stato prenotato e lo si possa dimostrare.
Quanto costa la revisione auto?
Il costo della revisione auto dipende da dove si sceglie di far eseguire l’operazione. Le possibilità sono due:
- eseguire la revisione presso un ufficio della Motorizzazione Civile. In questo caso occorre presentare la domanda con il modello TT2100 presente in tutti gli uffici e corrispondere il pagamento di un bollettino da 45,00 euro al Dipartimento Trasporti Terrestri. Dopo aver prenotato la revisione, bisogna presentarsi all’ufficio di riferimento con la carta di circolazione originale;
- eseguire la revisione presso le officine autorizzatedella Provincia di riferimento. Scegliere questa seconda modalità, comporta un costo più alto. La spesa è composta da 54,95 euro da corrispondere all’officina, 12,09 euro di IVA, 10,20 euro di diritti della Motorizzazione e 1,51 euro di costo del bollettino.
Nel corso del 2025 potrebbe essere introdotto un aumento di 8,60 + IVA che porterebbe la spesa totale a più di 89,00 euro per la revisione negli uffici provinciali. Al momento quest’aumento non è ancora ufficiale.
Quali controlli vengono effettuati?
La revisione serve a verificare che le condizioni di omologazione iniziale dell’auto siano mantenute nel tempo. Nello specifico si verifica:
- il funzionamento dei freni;
- la fluidità dello sterzo;
- il funzionamento dei fari, delle luci e degli indicatori di direzione;
- la corretta visibilità;
- il funzionamento dell’impianto elettrico;
- l’usuradegli assi pneumatici e delle sospensioni;
- l’integrità del telaio;
- la regolaritàdei rumori e i gas di scarico;
- gli equipaggiamenti omologati.
Ogni elemento è controllato secondo standard tecnici stabiliti a livello europeo, con l’obiettivo di garantire la sicurezza del conducente e degli altri utenti della strada. Il veicolo deve anche risultare conforme ai limiti di emissioni di gas di scarico previsti dalla normativa vigente. Se uno o più componenti non superano i controlli, l’esito sarà negativo e saranno previste misure correttive.
Cosa succede se l’auto non passa la revisione?
Nel caso in cui l’auto presenti difetti minori, il veicolo può continuare a circolare ma deve essere sottoposto a una nuova verifica entro 30 giorni, dopo aver effettuato le necessarie riparazioni. L’esito sarà quindi “ripetere”.
In questo caso il veicolo può circolare un mese, entro il quale dovrà fare le riparazioni necessarie e sottoporsi a nuova revisione.
Se invece i difetti rilevati sono gravi o pericolosi, il veicolo viene dichiarato “sospeso dalla circolazione” e non può essere utilizzato fino alla completa sistemazione dei problemi. Al termine delle riparazioni, l’auto dovrà essere sottoposta a una nuova revisione prima di poter riprendere a circolare.
Multe se non sei in regola con la revisione auto
Chi circola con revisione scaduta è soggetto a una sanzione amministrativa che varia da 173 a 694 euro. In caso di recidiva, ovvero revisione omessa più volte, la multa può raddoppiare fino a 1.388 euro.
Se il veicolo è stato sospeso dalla circolazione ma viene comunque utilizzato, la sanzione può variare da 1.998 a 7.993 euro, accompagnata da fermo amministrativo di 90 giorni.
In caso di uso di un certificato falso, le multe partono da 430 euro fino a un massimo di 1.731 euro e comportano anche il ritiro della carta di circolazione.
Le sanzioni possono essere comminate anche se il veicolo è fermo ma su suolo pubblico.
L’organo di controllo provvederà a riportare sulla Carta di Circolazione o sul Documento Unico che il veicolo non è idoneo a circolare fino a che non si provvederà a effettuare una nuova revisione.
Incidente con revisione dell’auto scaduta
In caso di incidente in cui il veicolo coinvolto non sia in regola con la revisione, l’assicurazione è tenuta comunque a risarcire i danni a terzi. Tuttavia, la compagnia può esercitare il diritto di rivalsa nei confronti dell’assicurato.
Questo concetto indica il diritto della compagnia assicurativa di richiedere all’assicurato un rimborso, totale o parziale, anche a distanza di tempo, a causa della negligenza mostrata.
È quindi evidente che la regolarità nella revisione ha anche un peso contrattuale nella copertura assicurativa.
Qual è la differenza tra la revisione e il tagliando?
Revisione e tagliando non sono la stessa operazione e si differenziano per obbligatorietà e frequenza.
La revisione è un controllo obbligatorio previsto dalla Motorizzazione Civile, con il quale si certifica l’idoneità alla circolazione del veicolo. L’operazione è necessaria per poter circolare in modo legale.
Il tagliando è invece il controllo previsto dalla casa madre, al fine di esaminare lo stato di usura delle componenti meccaniche ed elettroniche dell’auto. La scadenza non è univoca ma varia in base ai chilometri percorsi.
A differenza della revisione, il tagliando non è obbligatorio ma consigliato dalle case automobilistiche per salvaguardare la salute del veicolo.
Revisione GPL: costo e manutenzione
I veicoli alimentati a GPL devono essere sottoposti alla revisione ordinaria secondo la stessa cadenza degli altri veicoli: dopo 4 anni dalla prima immatricolazione e in seguito ogni 2 anni.
La mancata necessità di una revisione specifica è da ricercare nell’obbligo di installazione nativa sull’impianto di dispositivi che rendano sicure le auto anche in caso di incidente o incendio grazie ad alcune elettrovalvole che gestiscono il flusso di gas.
Tuttavia, vi è un obbligo aggiuntivo: il serbatoio GPL deve essere sostituito ogni 10 anni, come previsto dalla normativa vigente. Quando si procede alla sostituzione o all’installazione di un impianto GPL su un veicolo, è fondamentale che l’intervento venga eseguito da un operatore autorizzato, iscritto in un apposito registro consultabile tramite il Portale dell’Automobilista. Questo professionista deve rilasciare al proprietario del mezzo una dichiarazione che attesti l’esecuzione dell’intervento secondo gli standard tecnici previsti.
Dopo aver ricevuto questa attestazione, il titolare dell’auto è tenuto a recarsi presso la sede della Motorizzazione civile competente per il proprio territorio. Qui dovrà presentare tutta la documentazione necessaria per richiedere l’aggiornamento della carta di circolazione. Una volta completata la procedura, verrà rilasciata un’etichetta da applicare sul libretto del veicolo per certificare ufficialmente l’intervento.
Il costo per questo tipo di intervento va dai 300 ai 500 euro. A questa cifra vanno aggiunti anche 28 euro per aggiornare la Carta di Circolazione o il Documento Unico.
Il Codice della Strada prevede una multa fino a 594 euro che va dai 159,00 ai 639,00 euro se si circola con una bombola di GPL scaduta. È previsto anche il ritiro della Carta di Circolazione o Documento Unico e la sospensione della circolazione del veicolo.
Revisione auto a metano: quanto costa?
Anche le auto alimentate a metano seguono la scadenza quadriennale e poi biennale per la revisione ordinaria. In aggiunta, le bombole del metano devono essere sottoposte a un controllo periodico che varia in base all’omologazione:
- per le bombole omologate secondo la normativa nazionale (DGM) si calcolano 5 anni dalla prima immatricolazione o installazione dell’impianto;
- per le bombole omologate secondo la norma europea (R110 ECE/ONU), si calcolano 4 anni dalla prima immatricolazione o installazione dell’impianto e in seguito ogni 2 anni.
Il controllo tecnico obbligatorio per i veicoli a metano non prevede un costo diretto per l’ispezione in sé, poiché è già previsto un contributo economico all’interno del prezzo del carburante.
Tuttavia, ciò non implica che il proprietario del veicolo non debba affrontare alcuna spesa. Restano comunque a suo carico le operazioni manuali legate all’intervento, come il montaggio e lo smontaggio dei componenti, nonché l’eventuale rimpiazzo delle valvole.
Il costo complessivo può variare molto in base alla tipologia del mezzo e all’officina incaricata del lavoro.
Se si circola senza aver effettuato la revisione delle bombole rischia una multa fino a 574 euro, secondo quanto stabilito dall’art. 80 del Codice della Strada.
Revisione auto d’epoca o di interesse storico
Le auto d’epoca sono soggette a una normativa specifica in materia di revisione, che tiene conto della loro natura e delle caratteristiche costruttive non aggiornabili ai moderni standard. Poiché sono veicoli cancellati dal PRA e non possano circolare su strada se non in casi particolari e solo previa autorizzazione, devono essere sottoposte a revisione ogni 5 anni presso un ente abilitato.
Gli addetti alla revisione si limitano a certificare che il veicolo non riporti delle modifiche che abbiano trasformato l’assetto originale.
Le auto sono definite storiche quando sono trascorsi almeno 20 anni dalla costruzione e, se rispettano il Codice della Strada, possono circolare per le strade.
Per questo motivo, seguono le stesse regole delle vetture ordinarie e devono essere sottoposte alla revisione ogni due anni. Durante i controlli, viene verificato anche il livello delle emissioni inquinanti.
Cosa succede se la mia revisione auto è scaduta da un anno?
Un ritardo di dodici mesi nella revisione comporta conseguenze significative sia sul piano sanzionatorio che pratico. L’auto viene considerata fuori regola, con l’impossibilità di circolare in modo legale su strada. Se fermati durante un controllo, si rischia una multa salata e il ritiro della carta di circolazione. Inoltre, in caso di incidenti, l’assicurazione potrebbe limitare o negare il risarcimento.
Non esiste una sanatoria automatica per i ritardi prolungati: anche se l’auto è rimasta ferma in garage, è obbligatorio regolarizzare la situazione prima di tornare su strada. È consentito usare l’auto solo per recarsi presso l’officina per la revisione, tuttavia, in caso di controllo la sanzione è inevitabile.
Revisione auto scaduta: casi particolari
Ci sono circostanze eccezionali in cui una revisione scaduta può essere gestita con procedure particolari.
Ad esempio, i veicoli interessati alla revisione annuale (autocarri di massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate, rimorchi con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate, taxi, veicoli adibiti a noleggio con conducente, autobus, autoambulanze) possono circolare anche dopo la scadenza della revisione, purché quest’ultima sia stata prenotata entro il termine della stessa e sia possibile dimostrarlo.
Per tutti gli altri veicoli il permesso di circolazione è garantito solo il giorno della revisione.
Posso revisionare veicoli esteri in Italia?
Domanda lecita che però trova una risposta negativa. In Italia non è possibile fare la revisione ad autoveicoli immatricolati in stati esteri. Che si tratti della Comunità Europea o meno, le officine private e le sedi della Motorizzazione non hanno il permesso di fare la revisione auto a veicoli esteri. Ma affinché possano circolare in Italia, queste auto hanno comunque bisogno di una revisione valida. Devono quindi essere controllate nei paesi di immatricolazione.
Bollino blu: cos’è e perché è obbligatorio
Dal 2012 è obbligatorio il bollino blu auto, cioè una certificazione ambientale che attesta l’efficienza del sistema di scarico dell’autoveicolo, soprattutto in termini di emissioni inquinanti.
La misura si è resa necessaria poiché le particelle inquinanti emesse dalle auto sono tra le più importanti fonti di inquinamento. Prima del 10 febbraio 2012, il bollino blu aveva una scadenza biennale indipendente dalla revisione ma, dopo l’entrata in vigore del D.L. 9 febbraio 2012, la certificazione ambientale viene rilasciata al momento della revisione auto. Il bollino blu auto è obbligatorio per tutti i veicoli a benzina, GPL, gas e metano. Non è necessario esporre il tagliando sul parabrezza ma bisogna portare con sé un attestato che certifichi l’idoneità alla circolazione, da esibire in caso di controllo delle Forze dell’Ordine.
Quali controlli vengono fatti?
Durante l’ispezione per il rilascio del bollino blu, vengono esaminati i livelli di CO₂, monossido di carbonio, particolato e altri gas nocivi. Il tecnico utilizza strumentazioni certificate e omologate per garantire letture affidabili. Se i valori risultano superiori ai limiti previsti, il bollino non viene rilasciato e il veicolo deve essere sottoposto a manutenzione correttiva. Sono inoltre controllati eventuali fumi visibili, anomalie nei catalizzatori o presenza di dispositivi manomessi o assenti.
Multa per chi non fa il bollino blu
La mancata esibizione del bollino blu dove richiesto comporta sanzioni amministrative da 159 fino a 639 euro, ritiro della carta di circolazione e, se il controllo avviene su autostrada, sequestro del veicolo. Se non viene effettuato il controllo per più anni consecutivi, la sanzione può raddoppiare.
Revisione auto: le novità tecniche
Al fine di standardizzare, semplificare e automatizzare la procedura di revisione, le attrezzature di revisione, presenti presso le officine di autoriparazione autorizzate – attraverso un linguaggio di comunicazione comune a tutte le attrezzature utilizzate per la revisione dei veicoli – dal primo gennaio 2015 (secondo quanto previsto dalla circolare R.U. 23327 del 22 ottobre 2014) tutti i centri di revisione hanno dovuto aggiornare le proprie attrezzature nel rispetto del protocollo MCTCnet2, evoluzione del protocollo MCTCNet.
Per il 2025 le operazioni di revisioni diventano ancora più precise grazie a dei cambiamenti nelle procedure di revisione. In particolare, viene introdotto lo Scantool che si collega alla porta OBD e può accedere alle informazioni conservate nella centralina.
Dovranno, inoltre, essere comunicati i consumi del carburante, registrati nella centralina OBFCM. Le nuove misure che saranno introdotte andranno a limitare le frodi legate all’errata dichiarazione dei chilometri percorsi.
Revisioni auto: un nuovo protocollo per le procedure
Dal 1° gennaio 2015, le officine e i centri autorizzati dal Ministero dei Trasporti ad effettuare le revisioni periodiche dei veicoli, hanno l’obbligo di rispettare il protocollo di comunicazione denominato MCTC NET2. L’introduzione di questo protocollo si è resa necessaria per allinearsi alle direttive europee sulla trasmissione di dati tracciabili (direttiva 45/2014/UE). I Centri di revisione autorizzati hanno dovuto adottare un software anticontraffazione su PCP (PC Prenotazione) e PCS (PC Stazione, quello collegato alle apparecchiature) e hanno dovuto aggiornare le attrezzature (come, ad esempio, il banco prova freni, il fonometro, l’analizzatore di gas di scarico, la prova fari, ecc.).
Ancora oggi il protocollo MCTC NET2 viene utilizzato nelle procedure di revisione e viene aggiornato periodicamente per adattarsi alle nuove esigenze di sicurezza e ambientali.
avrebbero dovuto prevedere una revisione obbligatoria per i fari laddove sono coperti da metacrilato (o simili) che col sole ingiallisce e diffonde la luce in modo anomala (e fastidiosa) nonché per le lampadine che vengono usate sia come tipologia (es xenon al posto di incandescenza) o potenza che sono altrettanto fastidiose
Timoteo
Sono proprietario di un ciclomotore regolarmente targato, non circola per mancanza copertura assicurativa, pago solo la tassa di possesso. La revisine non è possibile effettuarla perché non è assicurato; veengo sanzionato per la revisione non effettuata.
Grazie e saluti, Gennaro
sempre più ha pagare per gli italiani,e gli zingari mi chiedo come fanno a passare la revisione con quei mezzi? ha dimenticavo sono senza assicurazione perché non pagano?
Manca solo la revisione sui vetri oltre a fare la revisione normale ,
ma pagare le tasse in più i soldi me li da la sinistra capitalista?
Io non porto vestiti firmati Armani come alcuni parenti Rossi.
Auto GPL immatricolata 08/2007
Scadenza 10 anni 08/2017
Ultima revisione 01/2016
Il controllo stradale con telecamera cosa rileva, la revisione obbligatoria entro 01/2018 o anche la revisione GPL scaduta 08/2017