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6sicuro » Blog » Auto e Moto » Stop auto benzina e diesel: quali proposte?

Stop auto benzina e diesel: quali proposte?

L'associazione per la mobilità elettrica Motus-E, insieme al CNR, lancia un piano d'azione in 13 punti per promuovere la mobilità elettrica e sancire lo stop alle auto benzina e diesel.

Ultimo aggiornamento: 27 Marzo 2021

CNR e Motus-E hanno presentato 13 proposte con l’obiettivo di giungere allo stop delle vendite delle auto con motorizzazione benzina e diesel per favorire la mobilità elettrica.

Stop auto benzina e diesel: le proposte italiane

L’associazione per la mobilità elettrica Motus-E, insieme al CNR-IIA (l’Istituto per l’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche), ha lanciato una proposta che si compone di 13 punti, con al centro la necessità di un coordinamento europeo affinché si giunga alla promozione e diffusa adozione della mobilità elettrica, con il conseguente stop alle vendite di auto benzina e diesel. Vediamo tutte le proposte:

  • Fissare termine ultimo per la vendita delle auto endotermiche: questo obiettivo dovrebbe essere fissato a livello europeo, prevedendo quote annuali crescenti.
  • Potenziare le reti cittadine: reti di diverso genere, da quelle della distribuzione elettrica a quelle di trasmissione dati, passando per reti stradali e di trasporto pubblico locale, adottando un modello di Smart City.
  • Proseguire con gli incentivi sulle auto private: un sistema per promuovere e sostenere la domanda di veicoli a zero e a basse emissioni, prorogando la validità dell’ecobonus sino al 2025.
  • Rinnovare mezzi dedicati al trasporto Pubblico: il ricambio della flotta di bus e autobus dedicati al trasporto pubblico locale su gomma con mezzi a zero emissioni, è fondamentale.
  • Predisporre una logistica urbana sostenibile: con l’elettrificazione dei mezzi destinati alle consegne dell’ultimo miglio e al trasporto delle merci in generale.
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  • Sviluppare la rete di ricarica pubblica: identificando un fondo per lo sviluppo di un’infrastruttura a livello nazionale.
  • Realizzare infrastrutture di ricarica nei centri logistici e nei rimessaggi dei veicoli merci: per accelerare la transizione energetica e il trend di elettrificazione del trasporto merci.
  • Rivedere le Linee guida Ministeriali sui PUMS: integrare maggiormente nei Piani Urbani l’elettrificazione dei mezzi, come misura per il miglioramento della qualità dell’aria.
  • Richiedere maggiori investimenti per una rete di ricarica urbana e regionale: dare maggiore attenzione alla necessità di finanziare un’adeguata infrastruttura di ricarica nella stesura definitiva del Piano Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR) per accedere ai fondi di Next Generation EU.
  • Investire in ambito industriale automotive: riconversione dei settori coinvolti nella trasformazione di veicoli e infrastrutture elettriche.
  • Potenziare gli studi scientifici sulle fonti dell’inquinamento atmosferico: studiando a fondo la composizione chimica del particolato e gli inquinanti emergenti.
  • Ampliare le indagini sulle correlazioni epidemiologiche e gli effetti sulla salute: per stabilire una relazione tra le emissioni di inquinanti in tutti i settori influenti e gli effetti sulla salute umana e gli impatti economici.
  • Attuare il piano di Azione contenuto all’interno del Protocollo Aria Pulita sottoscritto a Torino agli inizi di giugno 2019: un piano articolato in 5 ambiti di intervento che istituisce un fondo per il controllo dell’inquinamento atmosferico.

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Autore: Michela Calculli

Dagli studi professionali tra Milano e Torino al blog personale, passando per un'esperienza televisiva che ha segnato la svolta. Tre grandi passioni: la scrittura, il fisco, la semplicità. Sempre in equilibrio tra famiglia e professione tra comunicazione e aggiornamento fiscale.

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  1. avatargianni conte

    28 Marzo 2021 a 8:30 am

    io ho un camper, col quale percorro circa 5000 km. all’anno. è un euro tre. come posso buttarlo via, visto che a quel punto varrebbe zero? e i soldi da aggiungere agli incentivi chi me li darebbe?. ha 15 anni ed è perfetto.

    Rispondi
  2. avatarbruno

    28 Marzo 2021 a 8:42 am

    MI DATE I SOLDI, ED IO CAMBIO MACCHINA .

    Rispondi
  3. avatarEddy

    28 Marzo 2021 a 8:47 am

    Un auto con alimentazione ad idrogeno non inquina nulla costo carburante 8 cent litro durata 800 km
    Ma poi il mondo petrolifero non guadagna più soluzione auto elettrica e chi non se la può comprare? Booo

    Rispondi
  4. avatarTommaso Pisani

    28 Marzo 2021 a 8:48 am

    Penso che il motore a scoppio abbia fatto il suo tempo e detto fra i denti già da parecchio, quel braciere viaggiante generatore di fumi tossici che tutti vedono ma nessuno vi può rinunciare causa la mobilità economica correlata, accompagnata dall’egoismo e dai facili guadagni dei costruttori d’auto e petrolieri divenuti negli anni veri esseri spregevoli, dalle varie marmitte catalitiche che a nulla son servite, ai motori diesel uno, due e tre, e quelli a benzina con nomi astrusi e fantastici, tutti conditi di bugie sull risparmio energetico ecc. ecc.

    Rispondi
  5. avatarGiova Izzi

    28 Marzo 2021 a 9:46 am

    Finalmente si sta andando verso iun futuro ecologico….speriamo che non siano le solite chiacchere …..ma che si faccia i FATTI… Perche quello che sta succedendo nel mondo per colpa dell’inquinamento sta diventando di dominio pubblico….e la natura non ci potrà aiutare per molto ancora…evviva il GREEN….

    Rispondi
  6. avatarStefano

    28 Marzo 2021 a 9:48 am

    Bravi e i soldi per la manutenzione delle batterie li date voi? E lo smaltimento dei pacchi batteria esausti? Avete pensato al futuro per l’ambiente? È chiaro ora il vantaggio economico delle vendite è favorevole ma non proprio per gli utenti finali…..come del resto tutto

    Rispondi
  7. avatarTeodoro Marinucci

    28 Marzo 2021 a 10:13 am

    14. Calcolare quanta energia è necessario produrre da qualche parte, in modo centralizzato. Se lo si fa con centrali che bruciano quel che viene bruciato dalle automobili, allora l’inquinamento lo abbiamo solo spostato.
    Oppure si torna al nucleare.

    Rispondi
  8. avatarCarlo Maria Consigli

    28 Marzo 2021 a 10:22 am

    Tutto molto bello e condivisibile. Tranne per un particolare. Le auto elettriche ‘pure’ attuali hanno un’autonomia * reale * (quella dichiarata va bene per chi crede ancora a Babbo Natale!) che difficilmente supera i 2-300Km. Sono quindi perfette per la città e vanno bene per spostamenti brevi, ma per i lunghi viaggi no; non credo sia accettabile che per andare da Milano a Napoli si debba ricaricare l’auto almeno due volte con tempi variabili da 40 minuti a 2 ore per ogni ricarica. Finchè l’autonomia reale delle elettriche non sarà di almeno 5-600 km, il tempo di ricarica non superiore a 10-15 minuti (che è già tanto rispetto ai 3/4 minuti di un pieno di gasolio o benzina), il prezzo alla portata delle persone normali e la rete di ricarica al livello di quella dei carburanti fossili e gas,, non credo sia possibile bandire le auto a combustione interna. Oggi di fatto ognuno dovrebbe avere due auto: una elettrica per la città e una a combustione interna o ibrida per gli spostamenti a lunga distanza. Con questi chiari di luna quanti possono permettersi di acquistare, mantenere, assicurare e ricoverare due auto di cui una elettrica, anche con gli incentivi?

    Rispondi
  9. avatarSandro Caramelli

    28 Marzo 2021 a 11:02 am

    Aggiungerei un 14° punto: Finanziare gli studi per trovare un sistema per disfarsi delle batterie esauste senza che inquinino quanto e più del nucleare.
    ed un 15°: Finanziare gli studi per eliminare la produzione di energia elettrica da petrolio e combustibili fossili.
    ed ancora un 16°: Finanziare gli studi atti a ripristinare le economie dei paesi produttori di petrolio e combustibili fossili dopo l’elettrificazione di massa.

    Rispondi
  10. avatarAlessandro Magnelli

    28 Marzo 2021 a 11:38 am

    Belle parole, ma mi domando se questi geniali E-modus e CNR si rendono conto della situazione che si è creata in tutta Europa con la pandemia, che si trascinerà almeno per 15 anni, della possibilità quasi nulla che alcune categorie, pensionati disoccupati sottopagati, e chi più né ha….avranno di abbandonare i propri ferri vecchi, unico mezzo per spostarsi, per l’acquisto di vetture elettriche, considerando anche che in questo momento, e chissà per quanti anni ancora, non esiste un mercato dell’usato! Ma certo i radicali schic di verde estrazione questo problema non se lo pongono, loro vatiferano! Poi i costi per adeguare la rete di distribuzione dell’energia e dello smaltimento delle batterie, nonché il costo della produzione dell’energia elettrica me lo sanno quantificare?

    Rispondi
    • avatarGiuseppe S.

      27 Maggio 2021 a 7:13 pm

      Da una parte ti posso capire, la situazione di alcune famiglie non è delle migliori, ma secondo me dovremmo fare in modo che il parco veicolare di un paese abbia una età media di 10 anni, dove viene fatto divieto di circolazione per veicoli che superano i 15/20 anni di età, e per motivi di sicurezza, sarebbe buona norma che veicoli oltre i 20 anni facciano la revisione in motorizzazione con criteri molto severi! ovviamente altro problema sempre in Italia è l’oneroso costo del passaggio di proprietà, dove viene pagato in base alla potenza di un’auto, e non in base alla pratica! quando inizieremo a fare passaggi di proprietà a 80euro a pratica come avviene in Svizzera o Germania, potremmo dare la possibilità a molte famiglie meno benestanti a dargli la possibilità di cambiare la loro vecchia auto a prezzi piu raggionevoli!!

      Rispondi
  11. avatargiovanni righini

    28 Marzo 2021 a 11:57 am

    Siamo in tanti, funziona tutto con l’elettrico, il carico sarebbe pazzesco, e il businnes sarebbe quasi a regime di monopolio. Sarei più propenso, sempre per l’automotive, la combustione a idrogeno, purtroppo abbandonata tempo fa, chissà perchè

    Rispondi
  12. avatarClaudio

    28 Marzo 2021 a 12:19 pm

    L’elettrico è solo una transizione. L’idrogeno è la meta! Se poi alimenterà motori endotermici o celle ad idrogeno si vedrà ma la trazione elettrica con gli accumuli ( le batterie ) è solo una transizione per far girare l’economia da tempo in stallo.

    Rispondi
  13. avatarPasqualini Venanzo

    28 Marzo 2021 a 1:58 pm

    Ma si crede che le auto elettriche non siano inquinanti?
    In fase di costruzioni più inquinanti delle termiche;
    Smaltimento batterie inquinante;
    Produzione energia elettrica da centrali nucleari (imprt. Francia) e termiche pericolose e inquinanti. Delocalizzano l’inquinamento ambientale, ma non lo risolviamo.

    Rispondi
  14. avatarCinzia

    28 Marzo 2021 a 2:50 pm

    Perfetto, tutto molto bello, ma prima bisogna mettere le famiglie in grado di poter acquistare…altrimenti è pura utopia…..

    Rispondi
  15. avatarVincenzo

    28 Marzo 2021 a 3:17 pm

    E i miliardi di euro che TUTTI gli Stati incassano grazie alle tasse/accise sui carburanti e sui lubrificanti ? Rinunceranno? E poi i politici dove andranno a prendere i soldi da dividere coi loro parenti ? Voglio risposte certe.

    Rispondi
  16. avatarlorenzo d'amore

    28 Marzo 2021 a 7:53 pm

    Io sono per un mondo più pulito, ma il pacco batterie delle auto elettriche quando saranno esauste come saranno smaltite, forse sotto altri terreni? Come tantissimi fusti che provengono da centrali nucleari

    Rispondi
  17. avatarLino Capello

    28 Marzo 2021 a 9:58 pm

    Sono pienamente d’accordo che bisogna incentivare l’uso dei mezzi elettrici. Però oggi costano troppo caro rispetto al prodotto che ha un costo di produzione inferiore alle auto a combustibile. Il motore elettrico con variatore di velocità costa il 10% rispetto ad un motore a combustibile, poi ci sono le batterie che possono costare il 30-40% del motore tradizionale, mentre la carrozzeria è sempre quella per cui le auto elettriche dovrebbero costare dal 20 al 30% in meno delle attuali. Un discorso a parte è quello relativo alle batterie: basta una modifica al pianale delle auto e le batterie si posizionano sotto di esso con un sistema di aggancio che permette il cambio pacco batterie nel tempo che si fa un rifornimento di carburante; basta rimettere in funzione le stazioni di servizio (carburante) che dispongono dei pacchi batterie già pronti e con un carrellino di sollevamento si cambiano in modo veloce (così si ritorna a dare lavoro a tante persone, cioè tante famiglie).
    Purtroppo però il sistema è in mano alle lobby del petrolio che usano tutti i mezzi per non perdere i loro ingenti guadagni, e le case costruttrici auto ricevono finanziamenti da loro per rendere l’auto elettrica costosa e poco appetibile al mercato.

    Rispondi
  18. avatarroberto gabbi

    29 Marzo 2021 a 7:28 am

    La cosa più sconfortante è che lo Stato paga lo stipendio ai dipendenti del CNR che passano il loro tempo a studiare queste magnifiche proposte. è più costruttivo e utile mandarli a zappare e dissodare il terreno per renderlo più fertile, o eventualmente fargli produrre energia elettrica pedalando. Gente veramente fuori dalla realtà. Il troppo studio produce effetti devastanti .

    Rispondi
  19. avatarUmbertino

    30 Marzo 2021 a 8:40 am

    Tutto bello, pulito e perfetto, ma manca un punto fondamentale: COME PRODURREMO l’energia che occorrerà in più rispetto al fabbisogno attuale? Per far marciare auto e mezzi di trasporto in generale, avremo bisogno di aumentare, e di molto, la produzione di energia elettrica, e dovremo farlo da fonti “non inquinanti” (altrimenti che senso avrebbe?). Ma diamo troppo per scontato che, poiché dobbiamo far marciare un’auto a zero emissioni, tutta l’energia elettrica che la fa marciare sia prodotta in modo non inquinante! Ma questo obiettivo non si raggiunge così, come per magia… in quanto tempo, oggettivamente, riusciremo a raggiungerlo?

    Rispondi
  20. avatarfabrizio

    30 Marzo 2021 a 9:42 pm

    continuate a essere pesanti con le auto. fermate gli aerei e l’inquinamento domestico coi detersivi e altro. basta…….auto elettriche pulite, ma la energia elettrica dove andrete a acquistarla? ma con cosa la producono? …inquinando?

    Rispondi
  21. avatarfrancesco maradei

    1 Aprile 2021 a 8:47 am

    Ma chi produrrà l’energia elettrica che servirà?? E con quali mezzi?? E con le attuali batterie chi ripagherà le ore perdure per ricaricare ogni volta le batterie delle auto?? E con quale diritto si può imporre ad un privato che ha già un veicolo endotermico di acquistare un’auto elettrica? Chi gli darà il denario necessario??

    Rispondi
  22. avatarAgostone

    1 Aprile 2021 a 9:43 am

    Sulla mobilità elettrica sono d’accordo ma pongo degli interrogativi:
    1) Tutta questa energia elettrica necessaria a ricaricare le batterie dove e come si produrrà?
    2) La rete elettrica può reggere i consumi o rischiamo il tilt della distribuzione di EE?
    3) Le batterie con l’uso perdono di efficienza, quando saranno esaurite, dove e come si smaltiranno?
    4) I motori elettici sono molto più semplici da costruire die motori endotermici ,ciò nonostante le auto elettriche hanno dei costi
    esorbitanti ,perchè?
    5) Detti costi esorbitanti sono da imputare al costo delle batterie?
    6) Quali sono i programmi futuri per rendere accessibile economicamente e praticamente a tutti l’acquisto e uso di vetture
    elettriche?

    Rispondi
  23. avatarDARIO BERTO

    1 Aprile 2021 a 10:06 am

    Considero l’elettrificazione delle auto una pazzia; dove troveremo tutta la corrente necessaria per gli usi domestici, industriali e ricarica auto? a mio giudizio il futuro potrà essere solo per le auto a idrogeno, anche se il costo dei punti di erogazione e di produzione sono molto alti; altra soluzione potrebbe essere l’utilizzo di piccoli motori a benzina aventi la sola funzione di ricaricare le batteria dell’auto
    Cordiali saluti

    Rispondi
  24. avatarGiuliano modenese

    1 Aprile 2021 a 10:17 am

    Il futuro è l’idrogeno. Per soddusfare la dimanda di energia elettrica così imponente, saremo costretti in futuro a rivedere il nucleare. Quella dei veicoli elettrici è un business di mercato momentaneo creato dalle case auto per sfruttare incentivi pubblici.

    Rispondi
    • avatarFrancesco

      11 Aprile 2021 a 5:29 pm

      Non credo l’idrogeno sia il futuro. Per produrre l’idrogeno occorre energia elettrica. Occorre poi altra energia per comprimerlo nelle bombole e alla fine quando lo si usa sull’auto è sempre con un motore termico soggetto al secondo principio della termodinamica. Il rendimento della catena é quindi molto basso, rispetto all’uso delle batterie come serbatoio di energia.(in alternativa ci sarebbero le fuel cell, che producono energia dall’idrogeno ma anche esse dissipano una discreta parte dell’energia in calore).
      L’idrogeno è uno specchietto per attirare finanziamenti a studi che non possono portare a niente di praticamente utile.

      Rispondi
      • avatarFabio Drago

        16 Aprile 2021 a 7:40 am

        Io penso che l’idrogeno possa essere una parte di un futuro lontano, dipende dal modo di produrre l’energia: se non è modulabile come i consumi allora occorre accumulare gli eccessi di produzione ed un metodo “semplice” potrebbe potrebbe essere la produzione di idrogeno… Certo è che aerei e navi ad oggi non possono andare a batterie, nemmeno con la futura tecnologia di batterie al sodio. Si può incrementare anche il biometano che si ottiene dagli scarti e modularne l’uso secondo i fabbisogni e lo si può anche liquefare e utilizzare per i mezzi pesanti (oggi già Scania e Iveco hanno mezzi LNG).

        Rispondi
  25. avatarsergio

    1 Aprile 2021 a 4:56 pm

    non si possono obbligare le persone a usare auto elettriche… sono molto costose e le batterie adoperate durano solo pochi anni, chi fa pochi chilometri ammortizzerebbe le spese dopo 100 anni! forse ne 2300 il discorso cambierà, ma non oggi! bisogna anche considerare che nel mondo esistono milioni di auto non elettriche, sarebbe una vera follia rottamarle ancora in piena efficienza

    Rispondi
  26. avatarFranco

    11 Aprile 2021 a 8:16 am

    Il comune di Chioggia (ve) ha promesso di installare colonnine ma nulla sino adesso. Non da alcuna agevolazione tipo parcheggio strisce blu o accesso ZTL che fare ? Mandate anche voi una letterina !

    Rispondi
  27. avatarenrico cappelli

    11 Aprile 2021 a 9:20 am

    esiste il problema delle batterie, come riciclarle, chi ne pagherà i costi; non ultimo la produzione di elettricità basterà.
    Valutazione dell’inquinamento dei metalli pesanti, ne vogliamo parlare?

    Rispondi
    • avatarFabio Drago

      16 Aprile 2021 a 7:27 am

      Sono d’accordo e non ti dimenticare che anche la produzione delle batterie ha costi ambientali enormi, il CNR aveva fatto uno studio che dimostrava che se inseriamo la produzione e lo smaltimento le auto elettriche inquinano più dei moderni turbodiesel

      Rispondi
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