Superare il meccanismo delle classi di merito, tenendo conto di molteplici fattori. Questo il fulcro delle proposte di riforma dell'assicurazione RC auto da parte di Ania e Ivass.

Riforma assicurazione RC auto: superare il bonus-malus

Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) e Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), chiedono una revisione delle regole relative al passaggio di classe di merito per gli assicurati RC auto. L'idea è quella di modificare il meccanismo bonus-malus. Riccardo Cesari, consigliere dell’Ivass spiega: La riforma del bonus-malus, a nostro avviso non è più procrastinabile. Oggi si basa su un unico indicatore, il numero di sinistri, ma dobbiamo passare quanto prima ad un sistema multidimensionale che renda effettiva la misurazione del rischio. Oggi è assolutamente priva di capacità informative. In sostanza la richiesta è quella di non basarsi più su un singolo indicatore, il numero degli incidenti appunto, ma considerando anche i comportamenti positivi. La presidente Ania, Bianca Maria Farina, afferma infatti: Il sistema attuale non è più efficace nel distinguere i clienti secondo la propria effettiva rischiosità e non svolge quindi più la propria funzione educativa e premiante dei comportamenti virtuosi. Inoltre con la Legge Bersani prima e l'introduzione della RCA familiare poi, l'accesso alle classi di merito più vantaggiose è cresciuta notevolmente, dunque il meccanismo non funziona più (soltanto nel 2019, dunque prima dell'arrivo della polizza familiare, il numero di assicurati in prima classe di merito è passata da quasi il 50% all’84%).

Riforma assicurazione RC auto: stretta antievasione

Le proposte di riforma, poi, si concentrano anche sulla lotta all'evasione RC auto. Sul combattere il fenomeno sempre crescente della circolazione di veicoli privi di copertura RC auto, che costituiscono un pericolo in più sulle strade. Nel corso dell'assemblea annuale dell'Ania, tenutasi nell'ottobre 2020, sono 2,6 milioni i veicoli che circolano senza assicurazione, pari a quasi il 6% del totale. Gli esperti in tal senso propongono un'attività di controllo preventivo grazie all'incrocio delle banche dati dell’Ania sui veicoli assicurati con quella della Motorizzazione sui veicoli immatricolati, in modo da individuare quelli non assicurati. Una volta stilati gli elenchi, entrerebbero in gioco i Comuni per la verifica sul campo, in modo da accertare che le auto siano:
  • ferme in garage o parcheggi privati, comportamento lecito;
  • parcheggiate su strada, comportamento illecito che corrisponde a circolare senza assicurazione sia ai fini del risarcimento sia per le sanzioni previste dal Codice della Strada.