Multe: errori, falsi verbali e follie italiane Ogni mattina un italiano che si siede al volante sa che dovrà evitare: il traffico sulla tangenziale, le moto che superano a destra e le multe in “agguato”. Un po’ di ironia non fa male, ma alla fine ma si sa quanto sia semplice vedersi notificare una contravvenzione. Basta un momento di distrazione, un sorpasso azzardato o una sosta “occasionale” che scatta la multa.

Arrivano le multe false

Parcheggiare in divieto di sosta, anche solo per 2 minuti, è capitato alla maggior parte degli automobilisti e giustamente sono numerosi quelli sanzionati ma a Gela le cose sono andata diversamente. Tre automobilisti nel recarsi alla sede del comando dei vigili urbani - per chiedere delucidazioni sulla contravvenzione ricevuto - hanno portato a galla un giro di falsi verbali. Multe con l’intestazione identica all’originale, compilate in modo perfetta, firmate e con il numero di conto corrente (ovviamente falso) sul quale versare l’importo. Una truffa ai danni degli automobilisti prima che allo Stato.

Autovelox come bancomat comunale?

Rilevatori di velocità “incriminati” sulla tangenziale di Parma. Ad Agosto il Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) aveva contestato, cono riconoscimento di fondatezza da parte del Giudice di Pace, la scarsa visibilità del segnale che dovrebbe notifica la presenza dell’autovelox in tangenziale sud, coperto dalla vegetazione. A settembre le cose sono peggiorate. Il Mdc ha presentato il bilancio del suo operato riguardo le contestazioni relative ai verbali elevati nella carreggiata nord, dove le autorità competenti avevano ritenuto illegittima la posizione dell’autovelox. Ben 474 multe non sono più appellabili, ovvero il Comune non ha presentato appello entro sei mesi, quindi i cittadini potranno richiede un risarcimento di circa 850mila euro a cui potrebbero aggiungersi anche 1.320 automobilisti che hanno pagato multe illegittime. Un danno per le casse comunali che si aggirerebbe tra i 3  e gli 8 milioni di euro.

Un sistema poco flessibile

Infine ci sono i casi in cui la staticità del sistema, necessario a regolamentare il codice della strada, porta a notificare contravvenzione che lasciano l’amaro in bocca. A Pordenone è stato chiesto ad un automobilista disabile di versare 400€ per un bollo auto non pagato, comprese le more e le spese amministrative, anche se esentato dall’Ufficio delle Entrate. Una falla dovuta al fatto che l’uomo, avendo comprato l’auto nuova con le variazioni necessarie alla guida, ha pensato di vendere il suo vecchio veicolo ad un altro automobilista disabile solo dopo la consegna del nuovo veicolo. Tutto apparentemente normale se non fosse che per due mesi l’uomo è stato in possesso di due veicoli, tempo necessario ad attuare la vendita, ma esentato per un solo mezzo. Una regola certo, ma che non va ad evidenziare un evasore ma solo una mancanza di analisi della realtà.

Le multe vanno sempre pagate?

Una contravvenzione non va pagata sempre. Più volte su questo blog abbiamo trattato multe facilmente contestabili, ricordatevi che un semplice vizio di forma può rendere nullo il verbale, quindi aprite gli occhi: attenzione e consapevolezza sia alla guida che con le multe.