Alle volte il caso è dalla parte dei giusti. Nella vita può succedere che ti rubino l’auto, ma che mentre sei fermo nel traffico il cellulare ti avverte che la tua “ex auto” è in zona. Paradossale, ma è accaduto davvero a un uomo di 37 anni nei pressi di Firenze a cui avevano rubato l’auto alcuni giorni prima e mentre era in un ingorgo il segnale bluetooth dello smartphone si è connesso al computer di bordo dell’auto. L’uomo ha avvistato l’auto e se ne è riappropriato, dopo la fuga dei malviventi. Casualità, l’uomo avrà sicuramente dimenticato di cancellare l’associazione auto-device, ma che è stata fondamentale per recuperare un veicolo rubato. Come proteggersi dunque?

  • Come proteggere la propria auto?

Sul mercato ci sono una quantità enorme di dispositivi, elettronico o non, che promette di tenere al sicuro la vostra auto. L’affidabilità o meno è da verificare caso per caso, ma sicuramente garantiscono un po’ di tranquillità a chi ha deciso di comprare un auto nuova. Tutti gli antifurti possono essere raggruppati in tre categorie: Meccani, elettronici e satellitari.

  • ANTIFURTI MECCANICI

La prima caratteristica di questa tipologia di antifurti è la visibilità, sono riconoscibili dall’esterno del veicolo. Molti di essi hanno dei colori sgargianti proprio per “allarmare” i malviventi, evitando magari la forzatura della serratura o della portiera. Diversamente dagli elettronici e satellitari, hanno un costo accessibile e non richiedono competenze specifiche per l’istallazione. Non sono infallibili, ma richiedono tempo, attrezzature e qualche rumore. Idonei a contrastare i balordi, le “ragazzate” e in alcuni casi anche i “professionisti” se lo scasso richiede troppo tempo o l’uso di strumenti a corrente. Gli antifurti meccanici tendono a bloccare la pedaliera e/o il volante e/o il cambio, ce ne sono alcuni che offrono diverse combinazione ma in alcuni casi sono gli automobilisti a creare combo tramite due o più antifurti meccanici. Una tipologia più complessa e costosa, che richiede l’istallazione in officine autorizzate, è quella degli Immobilizer che agiscono sulle parti strutturali dell’auto bloccando il cambio e non permettendo l’avvio del motore.

  • ANTIFURTI ELETTRONICI

Sono più costosi di quelli meccanici, ma tutto dipende dal modello e dalle opzioni offerte. Alcuni possono essere montati direttamente dall’automobilista, altri richiedono le competenze di addetti al settore. I più classici Volumetrici/Perimetrici, costituiti da sensori posti all’esterno e/o all’interno della vettura e un avvisatore acustico, agiscono in caso un malvivente tenti di forzare o entri nell’auto. Questa tipologia permette di “spaventare” il malvivente, ma non distingue un tentativo di furto da una passeggiata sul cofano del gatto del vicino. La sirena può essere neutralizzata in pochissimi secondi dai ladri più esperti, rendendo inutile il sistema. Gli Immobilizer elettronici agiscono sul circuito elettrico, quasi sempre quello dell’accensione, delle vettura. Al momento dell’attivazione provocano una o più interruzione al circuito, rendendo impossibile la partenza del veicolo. Spesso si tende ad accoppiare i due tipi di antifurti elettronici, anche perché gli Immobilizer non sono invincibili. Una direttiva europea per la sicurezza, ha imposto che qualsiasi tipo di immobilizer possa funzionare solo sotto i 35km/h di velocità, per evitare malfunzionamenti ad alte velocità, ma questo fa si che rubare un’auto con tale dispositivo in discesa sia molto più facile.

  • ANTIFURTI SATELLITARI              

Non sono dei veri antifurti ma dei localizzatori,  che essenzialmente permettono di determinare la posizione di un veicolo. Sono i più costosi, sia per quanto riguarda la strumentazione che per il montaggio, ma forse i più efficaci al fine di ritrovare la propria vettura. Il funzionamento prevede che nel caso i sensori avvertano una situazione di rischio, la centralina rileva la posizione del veicolo interfacciandosi via Gps con il satellite. Le informazioni vengono comunicate al proprietario o ad una centrale operativa delle forza dell’ordine. I più recenti antifurti satellitari, ad esempio quelli istallati sulle macchine di lusso, prevedono la possibilità di bloccare l’auto a distanza, avviare il clacson o accendere le quattro frecce come segnalazione. Purtroppo anche questi antifurti hanno dei limiti, ma richiedono strumentazioni, competenze e luoghi d’appoggio per essere raggirati.

Non esiste un sistema a prova di furto, ma per spaventare i “pesci piccoli” e stare più tranquilli ci sono tantissime alternative.