Liberalizzazioni: che cosa c'è di nuovo? Il Governo ha finalmente approvato il Decreto Sviluppo Bis e al suo interno troviamo un'importante novità per il settore assicurativo: tutti gli intermediari iscritti al Registro Unico potranno proporre sul mercato le polizze di più compagnie. Broker, reti bancarie e agenti potranno così collaborare di più e ostacolarsi di meno, o almeno questo è ciò che sperano di ottenere Monti e il Consiglio dei Ministri.

Ed è subito guerra... Nel mondo assicurativo tradizionale italiano, ovvero quello composto dalle grandi compagnie di settore, dagli agenti e dai broker, si è creato un parapiglia a colpi di comunicati stampa in cui le prime elencano i danni ingenti che questa riforma provocherà, mentre i secondi invece ne sono - naturalmente - contenti e soddisfatti. Aldo Minucci, presidente dell'Ania (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) sostiene che il provvedimento causerà l'aumento dei costi delle polizze e renderà caotica la rete di distribuzione. Dall'altra parte, troviamo “schierati” insieme Claudio Demozzi, presidente Sna (Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione) e Francesco Paparella, presidente dell'Aiba (Associazione Italiana Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni) che rispondono per le rime, insinuando senza mezzi termini che le parole di Minucci sono false: la legge in arrivo servirà in realtà a far risparmiare gli italiani, perchè agenti e brokers, per tenersi il cliente ed evitare che vada dalla concorrenza, punteranno a proporre le offerte migliori, ma è ovvio -concludono- che questa manovra non piaccia alle grandi lobby delle imprese assicuratrici, che rischiano così di vedersi portar via una fetta di profitti.
  • Andiamo al sodo: il risparmio c'è o non c'è?

Sembra scontato dire che lo vedremo tra circa un anno, ovvero il periodo minimo necessario per far entrare in circolo le nuove regole e vedere che piega prende l'applicazione della riforma. Sappiamo che un grandissimo problema degli italiani oggi è l'assenza di tempo: chi deve dimenarsi tra lavoro e famiglia lamenta che per analizzare proposte di mercato e farsi il giro di compagnie e banche deve spesso prendersi giorni di permesso lavorativo, quindi anche se la crisi e l'aumento del costo della vita ci ha resi guardinghi e disposti a tutto pur di risparmiare, talvolta diciamo di sì a proposte non proprio convenienti per comodità o... per sfinimento.

  • Perchè il mercato assicurativo punta così tanto sull'rc auto?

Partiamo dalle basi: sappiamo che la Responsabilità Civile Autoveicoli (RC Auto, appunto) è quel contratto rispondente a ogni autovettura immatricolata e circolante sul territorio italiano. Sappiamo anche che nel nostro Paese è obbligatoria. Ma sono invece in pochi a sapere che gli introiti dai contratti RC Auto, per le compagnie assicurative, corrispondono al 57% del fatturato proveniente dal ramo non-vita. Tantissimo. Ecco perchè le strategie di mercato per il settore sono piuttosto aggressive, ma sono aggressive anche le reazioni degli automobilisti che chiedono a gran voce di essere tutelati dal continuo innalzamento dei costi per assicurare il loro veicolo.

  • Qual è dunque la soluzione per chi vuole risparmiare sulla rc auto?

Le opinioni, le diatribe e le riflessioni lasciano in ogni caso il tempo che trovano, i risultati invece parlano chiaro: i comparatori online stanno vivendo un periodo molto positivo e i clienti che acquistano una polizza sul web attraverso questo servizio, tornano sistematicamente a farlo e lo consigliano ai propri cari. Perchè? Perchè un agente, per quanto ricco sia il suo portafoglio prodotti, non raggiungerà mai i numeri del comparatore online, che in genere mette a confronto circa 15 compagnie leader di settore e lo fa nel giro di pochi minuti, permettendo all'utente di fare il preventivo gratuitamente e senza muoversi di casa. Oltretutto, il risultato delle offerte che il comparatore propone è elencato in ordine di vantaggio economico: questo vuol dire che il primo risultato che visualizzerò sarà quello per me meno costoso. Serve aggiungere altro?