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6sicuro » Blog » Il tuo Garage » Multe e Codice Stradale » Multe via PEC: cambia il sistema di notifica delle sanzioni

Multe via PEC: cambia il sistema di notifica delle sanzioni

Preparati a dire addio (o quasi) alla temuta raccomandata verde: chi ha un indirizzo PEC riceverà le multe nella casella di posta elettronica. Cosa cambia e cosa succede agli automobilisti senza PEC?

Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio 2018

Sommario

  • Multe via PEC: in cosa consiste la novità
  • Multe via PEC: com'è fatta l’email
  • Multe via PEC: le regole per la notifica dell’atto
  • Multe inviate tramite PEC: in quali casi varrà la consegna postale?

multe via pec

Dimentica le ore in fila alla posta per ritirare la raccomandata con il verbale della multa: il sistema di notifica delle multe sta per cambiare. A partire da febbraio i verbali di violazione del Codice della Strada saranno consegnati tramite posta elettronica certificata.

Vediamo insieme come funzionerà la consegna delle multe via PEC e come saranno inviati i verbali agli automobilisti sprovvisti di un indirizzo di posta elettronica certificata.

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Multe via PEC: in cosa consiste la novità

Quella introdotta dal Decreto del Ministero dell’Interno del 18 dicembre 2017 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 16 gennaio 2018 è una novità importante per gli automobilisti.

Il DM prevede infatti che, a partire dal mese di febbraio, chi ha un indirizzo PEC riceverà la multa direttamente nella propria casella di posta elettronica, senza l’intervento di un postino.

In caso di violazione del Codice della Strada, i verbali saranno inviati all’indirizzo PEC dell’automobilista. Possono esserci due casi:

  • Se le forze di polizia hanno contestato direttamente la sanzione al guidatore, il verbale sarà inviato all’indirizzo indicato nel momento in cui è stata fatta la multa;
  • Se invece la multa è stata fatta tramite autovelox, il verbale sarà inviato al proprietario del mezzo. In questo caso verrà usato l’indirizzo PEC già in possesso delle forze di polizia o quello risultante dagli elenchi pubblici.

Multe via PEC: com’è fatta l’email

L’articolo 4 del DM spiega in dettaglio quale deve essere il contenuto del documento informatico, a partire dall’oggetto del messaggio di posta: “atto amministrativo relativo ad una sanzione amministrativa prevista dal codice della strada”.

Il messaggio deve avere tre diversi allegati:

  • La relazione di notifica, corredata di firma digitale che riporta la
    • denominazione dell’amministrazione mittente;
    • il nome del responsabile della notifica o della spedizione dell’atto;
    • l’indirizzo PEC a cui è stato inviato il verbale;
    • il nome dell’elenco consultato per recuperare l’indirizzo usato per la spedizione;
  • una copia per immagine su supporto informatico del verbale cartaceo conforme all’originale oppure una copia conforme del documento informatico, in caso di verbale non analogico, verbale che riporta la firma digitale del mittente;
  • un documento contenente tutte le informazioni utili all’automobilista per esercitare il proprio diritto alla difesa.
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Multe via PEC: le regole per la notifica dell’atto

È importante conoscere le regole che riguardano la notifica degli atti amministrativi, perché dal momento in cui l’atto si considera notificato partono, ad esempio, i termini per poter presentare ricorso o per il calcolo della scadenza entro cui si deve pagare.

Con l’invio delle multe via PEC, l’atto si considererà inviato nel momento in cui il sistema genera la ricevuta di accettazione e notificato nel momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna completa del messaggio. L’email quindi risulterà consegnata anche se l’automobilista non l’ha ancora visualizzata o aperta.

Multe inviate tramite PEC: in quali casi varrà la consegna postale?

Stando alle indicazioni del Ministero dell’Interno, sono tre i casi in cui la multa potrà essere consegnata tramite il servizio postale:

  • quando la casella di posta elettronica certificata risulta scaduta;
  • quando la consegna tramite PEC risulta impossibile per cause non imputabili all’automobilista;
  • quando l’automobilista non ha un indirizzo PEC a suo nome.

In caso di invio della multa tramite posta, l’automobilista dovrà sostenere anche i costi di consegna e di notifica.

Il cambiamento rende più veloce e più economica la procedura di consegna delle multe, sia per gli enti pubblici sia per gli automobilisti. La novità è collegata all’iniziativa che prevede, dal 2019, che tutti gli italiani comunichino con la PA tramite un domicilio digitale.

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Autore: Luana Galanti

Ho una laurea specialistica in Consulenza e direzione aziendale e, da sempre, un legame indissolubile con le parole scritte. Le mie due anime – quella creativa e quella pragmatica – si confondono nel mio lavoro di web writer e business writer freelance.

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Commenti

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  1. avatardenis

    6 Febbraio 2018 a 2:56 pm

    la solita innovazione a metà! già è un problema notificare via PEC alle persone giuridiche od individuali (che dovrebbero avere una pec valida) perchè molto spesso quella indicata nella visura camerale è inattiva (xchè non rinnovata) e le CCIA, che potrebbero sanzionare (applicando peraltro sanzioni irrisorie), non fanno alcun controllo. Adesso anche alle persone fisiche … I geni del Ministero lo sanno che sul sito INI-PEC non sono annotate le PEC delle persone fisiche?
    Se il veicolo viene fermato la contestazione al tragressore/proprietario è contestuale (quindi la notifica via PEC non sussiste) poi se il proprietario è diverso molto probabilmente il trasgressore non è in grado di comunicarla (se la dovesse avere), quindi qual’è l’innovazione??

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