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Nelle ricerche di mercato gli italiani non sono quasi mai i primi: che si tratti di città più vivibili o di sviluppo tecnologico risultiamo sempre il fanalino di coda o quasi. La situazione non cambia nemmeno per la ricerca di mercato, condotta dal Centro Studi Link Lab della Link Campus University, che mette in luce come all’Europa spetti il primato per il rincaro annuale del carburante e in cui l’Italia rappresenta il primato (negativo).

Una famiglia italiana arriva a spendere in un mese circa 120€ per il carburante, una quantità di denaro che supera di molto quello investito per la spesa degli alimenti primari come frutta e verdura o della più costosa carne (110€ al mese). Il costo carburante influisce non solo sulla quantità di cibo comprata, ma anche sulla qualità del prodotto.

Il “Link Lab” mette la medaglia d’argento al collo dell’Italia, il primo posto è degli olandesi che hanno il costo carburante più altro d’Europa ma allo stesso tempo le infrastrutture più funzionanti, con il prezzo medio al litro di 1.82€ e di 1.72€ per il gasolio. In un solo anno la benzina è aumentata del 14,5% e se consideriamo il quinquennio (2008-2012) la percentuale sale al 25%. Numeri che convertiti in moneta sonante portano l’automobilista italiano a pagare 0.36€ in più, rispetto al 2008, per lo stesso litro di benzina. Il problema costo carburante è comune a tutte le nazione europee, ma in Italia le accise fanno lievitare il prezzo finale del prodotto. Si è stimato che fare 500km in auto costa, agli automobilisti italiani, 10€ in più rispetto a Germania, Francia e Spagna. Le infrastruttura e i mezzi pubblici italiani non permettono a tantissimi automobilisti di lasciare l’auto in garage, quindi si vedono costretti a spendere più di 900€ all’anno in carburante.  Comprare una vettura nuova, che possa garantire un minor consumo di carburante non è un cattiva idea ma bisogna scegliere con accuratezza.

Quali sono le auto che consumano di meno su una lunga distanza?

Tralasciando le auto a gpl, metano ed elettriche, sicuramente più vantaggiose per il costo carburante ma che richiedono un investimento iniziale maggiore,  possiamo stilare una piccola classifica delle vetture a benzina e diesel che fanno i 100km con meno litri di carburate.

  1. Smart ForTwo (diesel) 3,3 l/100km – Il piccolo motore diesel e il peso dell’intera vettura permettono alla piccola di strappare la medaglia d’oro delle auto che consumano di meno.
  2. Seat Ibiza (diesel) 3.4 l/100km – Motore più scattante e maggiore volume dell’abitacolo fanno percorrere alla vettura qualche km in meno. La curiosità è che sia le 3 che la 5 porte hanno lo stesso consumo dichiarato. Un secondo posto più affollato, in cui troviamo anche la Volkswagen Polo (diesel) , la Peugeot 208 (diesel), la Citroen C3 e DS3 (diesel) e la Toyota Yaris (benzina).
  3. Alfa Romeo Mito (diesel) 3,5 l/100 - La prima vettura italiana la troviamo sul “podio”, preceduta da molte vetture al secondo posto, come la più economica Fiat Punto (diesel), l’Opel Corsa (diesel) e Renault Megane (diesel)
  4. Peugeot 508 (diesek) 3,6 l/100k – Fuori dal podio la berlina francese, ma di poco considerando le dimensione e i cavalli a disposizione, come accade per la Volvo V40 (diesel).

La vetture prese in considerazione sono quelle di cilindrata minima e i consumi sono quelli dichiarati dalla case automobilistiche, che possono differire anche di molto nella realtà ma che vengono forniti rispettando degli standard europei. Vengono paragonate utilitarie da 2 posti a macchine molto più spaziose e performanti , ma non abbiamo preso in considerazione l’esigenza di chi compra. Dovremo fermarci più volte del previsto al distributore, ma almeno in questo periodo di crisi sappiamo quale concessionario scegliere.