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6sicuro » Blog » Auto e Moto » Codice della Strada » Targa e Bollo sulla bici: pazzia o utilità?

Targa e Bollo sulla bici: pazzia o utilità?

Ultimo aggiornamento: 30 Marzo 2021

Sommario

  • Targa e Tassa (bollo) sulla bici: la proposta
  • La polemica: #labicinonsitocca
  • Targa e bollo su bici: una "mezza" bufala
  • Cosa succederà ora?

tassa sulla bici

Targa e tassa sulla bici: non si tratta di uno scherzo, ma di un emendamento presentato lo scorso 25 novembre 2015 in commissione Lavori Pubblici del Senato. A presentarlo, il senatore del Partito Democratico Marco Filippi per un cambio preciso nella Riforma sul Codice della Strada su biciclette e motoslitte.
Nel giro di qualche giorno la proposta è uscita dai vertici governativi per raggiungere le strade e il risultato era prevedibile: è nata una polemica generale, coordinata soprattutto dalle punte di sarcasmo nate su Twitter. Ma era una bufala? No, l’emendamento esiste. La svista però c’è stata lo stesso. Spieghiamo cos’è successo.

Targa e Tassa (bollo) sulla bici: la proposta


L’emendamento presentato ha come obiettivo la modifica del DDL 1638 e prevede:

[…] La definizione, nella classificazione dei veicoli, senza oneri a carico dello Stato e attraverso un’idonea tariffa: per i proprietari delle biciclette e dei veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone, individuando criteri e modalità d’identificazione delle biciclette stesse nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale.

È bastato questo a scatenare l’inferno dei commenti. Letta così la proposta può essere interpretata in diversi modi, tra i quali una sorta di targa e di bollo per chi guida in bicicletta, come se diventasse un motorino o auto qualsiasi.

La polemica: #labicinonsitocca

Come si legge su una petizione online dei giorni scorsi: “Per quanto non si faccia esplicitamente riferimento al concetto di targa e bollo all’interno della proposta di legge, resta difficile interpretare in modo diverso il concetto di ‘idonea tariffa per i proprietari delle biciclette‘ (bollo) e ‘modalità di identificazione delle biciclette stesse‘ (targa). Molti utenti, più o meno famosi, ciclisti e non, non hanno trovato giusta la proposta del senatore PD e su Twitter in particolar modo si sono sentite diverse battute: basta seguire l’hashtag #labicinonsitocca. Qualche esempio:

Intanto un senatore PD ha proposto di mettere targa, e di far pagare il bollo, anche a proprietari di BICICLETTA. Matti! #labicinonsitocca

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) December 1, 2015

Mentre in Italia si vuole tassare la bici, a Parigi le due ruote ricaricano i telefonini #labicinonsitocca https://t.co/GhhlUo0ZjK

— WWF Italia (@WWFitalia) December 1, 2015

Senatore PD propone di rendere il bollo obbligatorio anche per le bici. A me sembra più urgente la tassa sulle boiate #LaBiciNonSiTocca — Pamela Ferrara ㋡ (@PamelaFerrara) December 1, 2015

Insomma, gli italiani si sono un po’ sentiti come Fantozzi. Alla bersagliera.
fantozzi_bici

Targa e bollo su bici: una “mezza” bufala

Come dicevamo, l’emendamento è stato di facile interpretazione e il senatore è dovuto tornare sui suoi passi. Da una sua dichiarazione alla stampa si legge: “Come già fatto in questi giorni su Twitter ribadisco che non propongo di introdurre alcuna targa per le biciclette, si tratterebbe semplicemente di assegnare un numero al telaio, la cui marchiatura è un servizio che molti comuni offrono gratuitamente ai cittadini per combattere i furti e cercare di contrastare il mercato parallelo della ricettazione delle biciclette.

Per quanto riguarda la tariffa, essa sarebbe riservata esclusivamente a chi utilizza cicli per fini commerciali come il trasporto di persone. Si pensi ad esempio ai risciò, che alcuni prefetti stanno dichiarando illegali perchè non sono normati. Questo sarebbe un modo per regolamentarli con costi irrisori. Rimango comunque disponibile a definire meglio la questione in commissione, qualora il testo così com’è risulti fraintendibile, poi sarà il Governo (parliamo di una legge delega) a valutare la praticabilità delle proposte. L’utilizzo delle bici verrà da me sempre incentivato e mai ostacolato, anche in ottica di salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini”.

Non si capisce se sia ricorso ai ripari dopo l’ondata di indignazione o se effettivamente abbia sbagliato il testo nella proposta, insomma. Lasciamo un ragionevole dubbio e facciamoci bastare la replica. Non esiste quindi una proposta per tassare le bici, ma solo per applicare un numero al telaio per legge e normare il mercato del trasporto a due ruote.

Cosa succederà ora?

L’emendamento in questione ha di fronte un lungo cammino. Innanzitutto dovrà essere ripresentato, per non incappare in ulteriori fraintendimenti e atterrare alla terza lettura in Camera già “zoppo”. Successivamente, se accettato e non modificato, spetterà al Governo valutarne la fattibilità attraverso decreti legislativi concreti. A loro volta i DL dovranno ripetere il percorso al Parlamento, per venire incontro a un’accettazione totale e, forse, all’esecuzione. Insomma, c’è ancora tanta strada e tanto da pedalare.

La domanda che nasce da tutta questa vicendo la rivolgo a chi legge: sarebbe giusta una tassa sulle bici? E perché?

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Autore: Matteo Bianconi

Copywriter, giornalista, social media strategist. Ma anche divoratore di libri, persecutore di parole e cine-innamorato. Laureato in Sociologia e specializzato in Marketing e Comunicazione, scrive di società e web da 10 anni.

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  1. avataremilio

    6 Dicembre 2015 a 10:16 am

    giusto farli pagare, ingombrano le strade, sono un pericolo per gli automobilisti che gia pagano e tanto.

    Rispondi
    • avatarAntonello

      6 Dicembre 2015 a 12:00 pm

      Un elogio, ho superato da tempo ii 1.500.000 km in auto ed oltre 3.000 in bicicletta ,tranne per quei pseudo ciclisti che senza rispetto ignorano il codice della strada e di intelligenza oltre al rispetto della liberta’ altrui correndo affiancati ed in gruppo,non ritengo per tali fatti addebitare a chiunque usi una bicicletta un obbligatorio comportamento scorretto.Ritengo altresi’ scorretto ,iniquo oltre subdola scusa priva di attenuanti quella di imporre un ulteriore fardello speculativo agli italiani. Oggi questa nuova tassazione come tassa di proprieta’ che portera’ inequivocabilmente ad un albo come il PRA con risapute conseguenze .Se questo scritto non fosse esplicativo ,pensaqe su cosa o che noi non siamo tassati a beneficio di taluni e non di tutta la sfera dei cittadini.

      Rispondi
    • avatarcesare

      6 Dicembre 2015 a 1:38 pm

      quanti automobilisti “IMBECILLI” ci sono in circolazione? come pure qualche ciclista. non vedo perché mettere in croce qualche ciclista”IMBECILLE” e osannare migliaia di automobilisti, “IMBECILLI” e ,purtroppo, spesso criminali

      Rispondi
    • avatarEugenio Tracchi

      6 Dicembre 2015 a 2:16 pm

      Io farei pagare il triplo a te che inquini e rompi i maroni. un poveraccio che non ha l’auto perchè non se la può permettere deve pagare una tassa per pedalare. Mettiamo una tassa sulle corna cosi’ vedrasi quanto pagherete

      Rispondi
  2. avatarcandido

    6 Dicembre 2015 a 11:41 am

    cindivido a targare la bicicletta
    per rispetto del codice della strada
    così imparano a non invadere così è riservate marciapiedi e contromano
    nelle strade di principali
    non targare biciclette che vengono usate per passeggiate nelle aree archeologiche situate nel verde della città
    ville,parchi,ecc ecc

    . di domanda ?
    pensate voi un lavoratore che si reca a lavoro in bicicletta
    dopo arrivato si mette a disposizione con il pubblico
    inverno /estate
    lascio immaginare a voi

    Rispondi
    • avatarandrea

      10 Dicembre 2015 a 3:28 pm

      …se sei dipendente hai tutto il tempo per organizzarti con la bici. Tutte le mattine passo in p.le bologna e vedo migliaia di auto TUTTE con una sola persona a bordo. Tutti vanno a prendere il loro posto di lavoro. parti dieci minuti prima e poi ti sistemi prima di iniziare a lavorare. Già qui in italia sta diventando un peso mantenere, grazie a renzino, tutti i dipendenti. Ci manca solo che li abituiamo pure a venire in auto da soli ogni giorno a creare code ed inquinamento quando potrebbero venirci con i mezzi o in bici, e ci manca pure che lasciamo che essi si sentano pure nel diritto di rivendicare questo assurdo diritto! Io sinceramente vieterei a chiunque lavora per ‘terzi’ in un punto fisso l’utilizzo dell’auto.

      Rispondi
  3. avatarangelo

    6 Dicembre 2015 a 11:47 am

    mi sembra giusto .avendo una specie di targa o un numero stampato sul telaio quando te l’ha rubano (nel mio caso 3 furti) in caso di ritrovo puoi dimostrare che e” di tua proprieta’.

    Rispondi
    • avatarMarco

      6 Dicembre 2015 a 12:27 pm

      E’ il “caso di ritrovo” che è più o meno impossibile.

      Rispondi
  4. avatarMarco

    6 Dicembre 2015 a 11:50 am

    Leggo dei commenti medievali. Perfetto specchio del paese che siamo.
    Fate ridere. Farli pagare perchè igombrano le strade?? Nello spazio di un’auto media ci stanno OTTO biciclette. Perchè ci si reca al lavoro in bicicletta e si puzza??!?! Ahahah Maddai. Mettete a disposizione le docce piuttosto che lamentarsi perchè ci si reca al lavoro in un modo sano ed ecologico.
    Penosi ed invidiosi. Italiani al 100%.

    Rispondi
    • avatarSalvatore Russo

      6 Dicembre 2015 a 12:02 pm

      Ciao Marco,
      non giudico il tuo commento per le cose che dici, ma per come le dici sì.
      Non capisco, davvero, perché tutte le volte che non si è d’accordo con altri commenti bisogna tirare fuori sempre la questione “italiani al 100%”, “italioti”, “itagliani”, etc. Non capisco.

      Rispondi
      • avatarMarco

        6 Dicembre 2015 a 12:26 pm

        Lei non capisce, io lo vedo tutti i giorni.
        Lo vedo quando leggo dei politici ladri, quando non sono altro che espressione di quello che siamo, quando vedo la gente far la fila “all’italiana” o inventarsi le peggiori scuse per passare davanti quando in tutto il mondo si aspetta con calma il proprio turno, lo vedo quando la gente insulta il prossimo, come in questo caso, al posto di pensare un attimo prima di sputare nel piatto del vicino, che alla fine è nella sua stessa barca, lo vedo tutti i giorni.
        E lo vedo ancor di più quando sono all’estero dove un gruppo di italiani li vedi lontano 10km, cafoni, rumorosi ed arroganti.
        Se per lei non è vero, non so che dirle, io identifico il nostro essere italiani con un atteggiamento medio totalmente riconoscibile. Un po’ come riconoscerebbe un tedesco, un americano o un inglese dalla distanza.
        Capisco che recentemente è di moda il pensiero del “non siamo tutti uguali”, “non facciamo di tutta l’erba un fascio”, vero, ci sono eccezioni lodevoli spesso. Ma è innegabile che alcuni tratti caratteristici comuni saltano all’occhio.
        Un po’ come quando gli americani ci fanno il verso con il RAP sulla mimica che utilizziamo con le mani… Anche loro stupidi, falsi e generalisti??

        Rispondi
        • avatarSalvatore Russo

          6 Dicembre 2015 a 3:51 pm

          Quali americani? Quelli che si sparano ogni due giorni nelle scuole? Ecco sto generalizzando. Vuoi far valere le tue ragioni? Parla contestualizzando, altrimenti è un discorso retorico, che a lungo andare stanca, annoia ed è poco efficace. Ripeto, non entro nel merito di ciò che hai scritto, ci mancherebbe, ne facevo una questione di stile, tutto qui.

          Rispondi
          • avatarMArco

            6 Dicembre 2015 a 7:00 pm

            La generalizzazione è efficace, visto che è diventato articolo da copertina del New York Times. Oppure generalizza anche il primo quotidiano oltreoceano??
            La contestualizzazione è indicata o in seconda battuta o se si sta facendo un trattato di una cinquantina di pagine. Contestualizzare un commento di poche righe è inutilmente complesso per la risposta standard che si focalizza nelle prime tre righe di quanto scritto. Tre o quattro righe che al posto di venir prese come introduzione al concetto, ne costituiscono la summa per il lettore tipo. Come è successo anche nella tua interpretazione che ha scatenato il commento “didattico”.

          • avatarSalvatore Russo

            6 Dicembre 2015 a 7:53 pm

            Sei brava a girare le frittate, 100% italiano.

          • avatarMarco

            7 Dicembre 2015 a 11:58 am

            Non è questione di girar frittate, la frittata sta cuocendo ancora dallo stesso lato, semplicemente è questione di “maestrino di un bel niente”.
            L’algidità del primo commento si è trasformata in un commento rancoroso dopo che la discussione non si è indirizzata nel verso sperato, ovvero quello di sudditanza psicologica o meno.
            In Italia è impossibile essere liberi di esprimere qualsiasi tipo di concetto senza che arrivi il Catone Censore di turno: da 2000 anni a questa parte.
            Buona giornata, e stai sereno.

          • avatarSalvatore Russo

            7 Dicembre 2015 a 2:20 pm

            Marco,
            ti ho censurato qualche tuo commento? Sono tutti qui, da leggere. Ti ho detto e ripetuto per ben due volte, che non entro nel merito delle cose che dici, lascio la discussione agli altri lettori, non mi è piaciuto, non mi piace e non mi piacerà mai quando si parte con una discussione con frasi del tipo “i soliti italiani” e bla bla bla. Tutto qui, niente di così grave, almeno per me. A presto 😉

      • avatarAdri

        7 Dicembre 2015 a 9:12 am

        @ Marco, perchè non se ne va a vivere negli USA, magari all’acquisto di uan bicicletta le regalano una pistola e puo’ andare in Siria a fare il cowboy…io spesso vivo all’estero per lavoro, faccio più colonne degli altri e sopporto mille sopprusi ogni giorno solo per il fatto di essere straniero (lo stesso che molti stranieri subiscono da noi in Italia… sia ben chiaro), nessuno ha messo in dubbio che sia preferibile una biciletta ad una macchina (magari non sempre…se vado in aeroporto e a fare le spese) e nessuno dice che tutti i ciclisti siano cafoni come non lo sono tutti gli automobilisti, ma non vedo perchè se uno con la bicicletta ci lavora (ci fa business per suo tornaconto intendo) non debba pagare come fa invece un pony pizza per il suo motorino… l’Italietta che lei dice è proprio di quelli che fanno i furbetti cosi’, cercando di non pagare e facendo pagare agli altri; piuttosto vedrei bene l’aumento delle share bike points a titolo gratuito, la sostituzione in blocco delle auto tradizionali con macchine elettriche o a basso impatto, la promozione dei trasporti pubblici, ecc… per finire nel mio caso particolare, io la bicicletta la userei anche, ma non so proprio dove tenermela… posso parcheggiarla a casa sua?

        Rispondi
    • avatarpatrick

      6 Dicembre 2015 a 6:50 pm

      condivido in pieno quanto scritto. Io uso frequentemente la bici ,non inquino ,non sporco, non faccio rumore ….Sulla scorrettezza degli automobilisti non ne parla nessuno????

      Rispondi
      • avatarClaudio

        6 Dicembre 2015 a 11:32 pm

        Di automobilisti scorretti ce ne sono da vendere, ma hanno anche le sanzioni e spesso salate, che cercano di far rispettare la legge ed il codice, come è giusto che sia. Al contrario di ciclisti a norma io, almeno nel mio piccolo, ne ho visti ben POCHI, quasi nessuno. Abito a Modena e la bici e un mezzo usatissimo. Solo che, sia in senso assoluto che in percentuale, di ciclisti sanzionati non ne ho visto NESSUNO. Poi quando una volta e per puro miracolo accade, capita di ascoltarle la notizia per telegiornale, quando dovrebbe essere una prassi che non permetta l’anarchia a cui sono abituati i ciclisti. E così le relative categorie insorgono additando che si vuole colpire un mezzo ecologico ecc. ecce. come le scuse che tu adduci. Penso che non è giusto dire che gli automobilisti sono bravi ed i ciclisti no, penso sia corretto punire chi sbaglia, sia che vada in auto ed inquini, sia che vada in bici e sia “ecologico” e questo in Italia non succede. Anche se i ciclisti subiscono la peggio negli incidenti, molto spesso, e ne ho visti a centinaia, sono loro a provocarli anche a terzi !

        Rispondi
  5. avatarAntonello

    6 Dicembre 2015 a 12:03 pm

    Un elogio, ho superato da tempo ii 1.500.000 km in auto ed oltre 3.000 in bicicletta ,tranne per quei pseudo ciclisti che senza rispetto ignorano il codice della strada e di intelligenza oltre al rispetto della liberta’ altrui correndo affiancati ed in gruppo,non ritengo per tali fatti addebitare a chiunque usi una bicicletta un obbligatorio comportamento scorretto.Ritengo altresi’ scorretto ,iniquo oltre subdola scusa priva di attenuanti quella di imporre un ulteriore fardello speculativo agli italiani. Oggi questa nuova tassazione come tassa di proprieta’ che portera’ inequivocabilmente ad un albo come il PRA con risapute conseguenze .Se questo scritto non fosse esplicativo ,pensaqe su cosa o che noi non siamo tassati a beneficio di taluni e non di tutta la sfera dei cittadini.

    Rispondi
  6. avatarsalvo

    6 Dicembre 2015 a 12:13 pm

    Sono daccordo a inserire il numero di telaio in tutte le bici,per quanto riguarda il probabile bollo non sono daccordo,poichè chi utilizza la bici dovrebbe essere remunerato in quanto non inquina e non disturba nessuno.

    Rispondi
  7. avatarFabrizio

    6 Dicembre 2015 a 12:20 pm

    Italia paese di politici ladroni e di lobby. Se fanno come in altre nazioni dove l’assicurazione è sulla persona, con una assicurazione guidi macchina moto bici elicottero. Altra schifezza per rubare soldi. Negli altri stati ti danno 30 centesimi a km se vai a lavorare in bicicletta, queste sono politiche anti inquinamento

    Rispondi
  8. avatarGianni

    6 Dicembre 2015 a 1:01 pm

    Capisco sia i commenti degli automobilisti (frustrati dai comportamenti scorretti di alcuni ciclisti – contromano, etc) e sia dei ciclisti – sportivi superconvinti, abituali o occasionali e comunque rispettosi dell’ambiente e anche del proprio portafoglio. Questo perchè io sono automobilista o ciclista a seconda delle esigenze momentanee. Ci sarebbero però diversi punti da approfondire meglio in sede normativa. E’ giusto avere un identificativo per un mezzo che circola, ma secondo me si dovrebbe prevedere la portabilità dell’eventuale targhino o la possibilità di avere un targhino per famiglia (se posseggo più di una bici -per esempio una citybike e una mountain bike- oppure se voglio farmi un giro in bici con moglie e figli QUANTE TASSE dovrò pagare??). Altro aspetto positivo sarebbe la possibilità di tutelare i ciclisti a livello assicurativo, ma qui si apre un mondo… ( ed essendo molto cospicuo economicamente forse è proprio questo il fine ultimo della proposta… no comment). Riguardo alla marchiatura dei telai… dopo che sappiamo che si possono limare anche le matricole delle armi… che ne parliamo a fare? Mi sembra perfettamente inutile. Comunque vedremo come va a finire, tanto le singole opinioni valgono poco quando i giochi si svolgono ai piani alti. Saluti a tutti

    Rispondi
  9. avatarFrancesco

    6 Dicembre 2015 a 1:06 pm

    Tutti questi saccenti che non sono daccordo a tassare le bici solo perché abitano in posti dove non sono frequenti gruppi di ciclisti strafottenti e maleducati che in strade di montagna strette e trafficate viaggiano affiancati e devono discutere tra loro mentre gli automobilisti che se li trovano in piena curva rischiano incidenti per evitarli e guai a suonare il clacson o a dire qualcosa, devi litigare.
    Con tutto quello che paghiamo per circolare in auto ….proprio vero : la solita Italia!

    Rispondi
  10. avatarRaffaele vibo

    6 Dicembre 2015 a 1:24 pm

    Anche le bici vogliono tassare sti politici pur di garantirsi lo stipendio al mese . alla fantasia in non c’è confine.Se dovesse tsuccedere una preghiera a tutti gli italiani non paghiamo. Come molti abbiamo fatto x il bollo sulle macchine d’epoca di 20 anni riconosciute con documentazione e iscrizioni ASI . Perche

    Rispondi
  11. avatarBruno

    6 Dicembre 2015 a 1:40 pm

    Giusto imprimere il n. di serie (in fabbrica) alle biciclette. Fino a metà degli anni ’70 era così, le vecchie biciclette ce l’hanno. Il resto è follia, un altro grande passo verso l’estinzione della razza umana …

    Rispondi
    • avatarMArco

      6 Dicembre 2015 a 6:57 pm

      TUTTE le biciclette di marchi seri hanno già il numero di telaio stampigliato sul telaio per garanzia

      Rispondi
  12. avatarUgo

    6 Dicembre 2015 a 1:40 pm

    Una matricola contro i furti può essere utile se la bici non finisce all’est o semplicemente cannibalizzata. Decenni fa ho avuto una bici con stampigliato sul telaio il numero di matricola del produttore, mi risulta che alcune marche lo facciano tutt’ora ma ovviamente se non viene registrato su un database ufficiale è una prova di proprietà discutibile.
    Una targa contro la indisciplina ciclista per essere sicuramente leggibile dai rilevatori automatici dovrebbe essere di formato eccessivo per la bici, e comunque avrebbe senso solo se davvero vi fosse la volontà di perseguire i trasgressori (pericolosi per sé e per gli altri): squadre in allenamento sulle provinciali, appaiati anche dove impediscono il sorpasso, circolazione senza luci, o contromano anche in zone urbane ove non vige il limite dei 30 all’ora, attraversamenti improvvisi montati in sella su strisce solo pedonali (pochi conoscono la differenza della segnaletica per ciclisti)
    Considerati questi comportamenti e le possibili conseguenze forse sarebbe giusta una mini RC personale, valida per qualsiasi mezzo senza motore si utilizzi (dallo skateboard al risciò)
    No assolutamente al bollo, scoraggerebbe le due ruote ed inoltre tanti usano bici diverse a seconda del tipo di “uscita” che fanno (città, montagna, turismo) e sarebbero troppo tassati.

    Rispondi
    • avatarMarco

      6 Dicembre 2015 a 7:03 pm

      Pochi lo sanno ma una RC famiglia copre tutti i danni di cui si deve rispondere per la guida di una bicicletta, per tutti i membri di una famiglia: per poco più di 50€ annui.

      Rispondi
      • avatarUgo

        9 Dicembre 2015 a 1:42 pm

        Grazie sinceramente di avermelo ricordato, e con me a tanti altri (anche se vedo che più sotto ha dovuto ripetersi, alcuni non avevano letto bene). In effetti la tutela bici è nelle coperture aggiuntive delle RC casa, talvolta celata nella formula “danni a terzi in tutto il mondo nell’ambito della vita privata” . Naturalmente chi non ha tale polizza dovrebbe stipularne una a parte, specifica.

        Rispondi
  13. avatarLuigi Scotti

    6 Dicembre 2015 a 1:42 pm

    No, il bollo NO ! E’ l’unico mezzo di trasporto che può aiutare ad abbattere l’inquinamento e lo vogliamo “punire” ?
    Il telaio numerato potrebbe anche andar bene, ma attenzione ai costi. Per quanto mi riguarda preferirei veder spendere i soldi per le piste ciclabili che in città sono sempre troppo poche, senza collegamenti tra loro e spesso invase dalle auto in sosta.

    Rispondi
  14. avatarFabrizio

    6 Dicembre 2015 a 2:59 pm

    Non svicoliamo nel pelo dell’uovo, se le reazioni siano corrette e come e quanto, e si dice e non si dice, e grazie si e grazie no.
    Ma per favore! Siamo di fronte alla ventilata nuova tassa di cui la nostra classe politica potrà gloriarsi di essere stata la prima ad averla introdotta, e non vogliamo chiamare le cose per quello che sono? Ci nascondiamo ancora dietro il politicamente corretto? Questa è la degenerazione che produce la classe politica che poi propone la tassa sulle biciclette.

    Rispondi
  15. avatarLuca G.

    6 Dicembre 2015 a 3:32 pm

    Dopo il medioevo Berlusconiano e arrivato quello Renziano.
    Fate le piste ciclabili, aree industiali integrate con mezzi pubblici, come esistono nei paesi civili.
    Caro PD rottamatore Invece di tassare, tagliatevi i vostri privilegi e vedrete quante risorse si possono avere per fare tante cose: dalla sanità, l’ambiente e mezzi di trasporto.
    Continuate a corrodere il ns futuro

    Rispondi
  16. avatarIonel Giza

    6 Dicembre 2015 a 3:54 pm

    Le bici hanno un nr sul telaio pasta guardare sotto ii pedali e lo vedete basta scrivere su un foglio. Mettere un bollo su una bici mi sembra una presa in giro. Sono da 8 anni in Italia e vado sempre in bici a lavoro, tempo libero, spesa.etc…. o fino adesso 87000 km in bici.

    Rispondi
    • avatarcandido

      6 Dicembre 2015 a 4:21 pm

      mi spiace che risponderò così
      vivi in un paese di di 1000
      abitanti
      qui non si sta penalizzando la bici
      qui si dice che non deve essere tassata
      con bollo
      si chiede una targa per riconoscere chi guida
      si chiede venga inserito il codice della strada e assicuraIone obbligatoria per eventuali danni causati
      si chiede regolamentaIone stradale
      invece ci va per boschi campagne piste
      chi fa passeggiate ecologiche
      no

      Rispondi
  17. avatarRoberto

    6 Dicembre 2015 a 3:58 pm

    Messa cosí si, il telaio deve essere identificabile, i ricettatori avranno vita dura, inoltre se si subisce il furto del ciclo si è facilitati nel recupero. Oggi devono passare 30 gg anche se si è identificato il proprietario qualora sia stata recuperata e stoccata presso un deposito della P.S.. Ok dunque ma attenzione a che non sia un motivo per spillare soldi. E conoscendo i npstri legislatori temo ahime che la tentazione sará forte.

    Rispondi
  18. avatarcandido

    6 Dicembre 2015 a 4:06 pm

    ciao
    come al solito si arriva sempre alla politica
    hai cari ciclisti cittadini
    quelli che per scelta loro si recano al lavoro, potano figli a scuola quelli che si dichiarano ecologici
    quelli che per loro scelta fanno fori imperiali ; Roma )
    con figli perché vogliono insegnare la bici e una cosa bella giusto
    pero non dite che per arrivare a fori imperiali la domenica una famiglia di 4 persone con bici arrivano con la macchina con sopra le bici
    a quelle mamme che accompagnano i figli a scuola al centro di Roma uno sul manubrio uno dietro al seggiolino
    passando contromano nelle vie strette di Roma rischiando di essere investite
    dove la colpa viene sempre attribuita al la macchina o moto scooter
    a quelli che vanno negli uffici che non hanno docce
    perciò
    L utilizzo della bici in città è giusto targa assicuraIone e codice della strada per quelli che decidono di andare nei parchi pinete ecc ecc no targa

    Rispondi
  19. avatarmaurizio

    6 Dicembre 2015 a 4:30 pm

    Pur essendo contrario ad una targa per la bici, faccio notare che in altre nazioni gia esiste. Vedi Svizzera!

    Rispondi
  20. avatarDenis

    6 Dicembre 2015 a 4:41 pm

    D’accordo col numero sul telaio, per identificare il mezzo, anche se in caso di furto mi vedo già il numeretto limato o contraffatto.
    Sarei d’accordo su possibile bollo solo se esistesse un’unica e lunghissima pista ciclabile che mi permetta di girare tutta l’Italia in sicurezza, e sottolineo tutta.
    E se anche alla fine si riuscisse a fare la pista ciclabile vorrei che la legge la scrivesse un politico di un altro Stato, così da non averne una scritta coi piedi, come usano tanto fare i nostri politici.

    Rispondi
    • avatarUgo

      9 Dicembre 2015 a 1:57 pm

      Condivido tutto. Purtroppo mentre la lunghissima pista ciclabile resterà un sogno per anni, è sicuro il numero di telaio limato/alterato, Ma ciò almeno farebbe ricadere chi usa la bici rubata nella scomoda situazione di detenere un arma con matricola abrasa o contraffatta. Già il solo comprarla ricadrebbe nell’incauto acquisto. Inoltre a voler fare i perfetti anche le bici di vecchia produzione eventualmentesprovviste di matriocola andrebbero punzonate, in un punto leggibile (sotto i pedali non ricordavo d’aver visto nulla, vicino al cannotto sella sì…) e qui le cose si complicano: già mi immagino la onerosa individuazione dell’ente preposto alla punzonatura (motorizzazione, ACI, Touring?) e già me li vedo i collezionisti, invocherebbero certificati sostitutivi, atti notori ecc per esimerli da quello che potrebbe essere visto come un alterazione dell’originalità del mezzo….

      Rispondi
  21. avatarAlessandro

    6 Dicembre 2015 a 5:52 pm

    Sarebbe il caso di evitare boiate del genere e finalmente fare una cosa seria, mettere una tassa “risarcimento” sui danni provocati dai politici: per idiozie e leggi astruse, assurde e a volte incostituzionali, come quelle ideate e legiferate dai “grandi” professori chiamati a salvare la patria. Leggi che hanno ricadute negative e deleterie per il paese tutto e per lunghi periodi.

    Rispondi
  22. avatarguglielmo

    6 Dicembre 2015 a 6:25 pm

    Ricordatevi del sen Marco Filippi PD alle prossime elezioni.fatelo diventare inutile.

    Rispondi
  23. avatarGiuseppe

    6 Dicembre 2015 a 7:36 pm

    Incredibile che i politici che guadagnano molti soldi ..hanno il coraggio di tassare ai poveri ciclisti che vanno in biciletta per svago o anche per lavoro
    a causa del caro trasporti !!! Sono tutti matti quei politici che vogliono tassare sulle biciclette e auguro la loro meritata sconfitta nelle prossime
    Elezioni !!!”!

    Rispondi
  24. avatarFranco Leonardi

    6 Dicembre 2015 a 7:47 pm

    Ci sono biciclette e biciclette. Spero s’intenda quelle da corsa con costi che passano anche il 25.000,00 euro e ne girano molte il cui proprietario è un dilettante. Piuttosto è auspicabile una assicurazione obbligatoria per danni a cose e persone.

    Rispondi
    • avatarMarco

      7 Dicembre 2015 a 12:00 pm

      Lei non sa di cosa parla (bici da corsa da 25000€ sono quelle da show, non certo quelle acquistabili), eviti di parlare di quello che non sa.

      Rispondi
  25. avatarVincenzo Boccia

    6 Dicembre 2015 a 7:57 pm

    Spero che questo Governo cada quanto prima facendosi male seriamente,in merito all’avanzata proposta (bollo sulle bici) e scuse di chiarimenti; condivido ironicamente,suggerendo di aggiungere un numero non solo alla bici ma anche al monopattino e quant’altro munito di libretto di circolazione e relativo controllo tecnico Annuale in modo da rubare sulla pelle dai cittadini e bambini in bicicletta.

    Rispondi
  26. avatarcandido

    6 Dicembre 2015 a 9:25 pm

    come sempre si parla dei politici
    se ricordo bene la moda dello zaino invenzione del governo presente
    se ricordo bene la moda della bici è una invenzione del sindaco marino
    se ricordo bene
    L unico politico votato dagli italiani
    giusto o sbagliato e Berlusconi
    se ricordo bene quando erano le votazioni da sindaco c era tanta fila per votare
    chi votava quelli che ogni volta votano il partito senza controllare la vita politica del personaggio
    che si presenta alle elezioni
    regolamentazione
    è giusto
    se decidete di usufruire strade corsie ciclistiche altri diritti
    io il regolamento lo farei partire da subito
    1)casco obbligatorio
    2)targa alla bici per riconoscimento del proprietario
    3) assicurazione obbligatoria
    4) obbligo del rispetto al codice della strada
    5) esenzione di tutto ciò
    chi prende la bici per parchi .pinete, velodromo , ecc ecc
    la chiamerei educazione ciclistica

    Rispondi
  27. avatarFrancesco Battista

    6 Dicembre 2015 a 10:42 pm

    Visto che il nostro paese non è interessato da problemi veri (dicasi sanità, scuola, mafia, corruzione, ecc. ecc.), propongo di triplicare o ancor di più le prebende di questi illuminati politici che oltre alla notevole capacità di stabilire la priorità dei temi da affrontare dimostrano una stupefacente proprietà di tradurre il proprio pensiero in termini chiari ed indiscutibili…
    Amo questi nostri politici, riempiamoci di orgoglio per loro…

    Rispondi
  28. avatargiuseppe

    6 Dicembre 2015 a 11:15 pm

    io penso che l’Italia ha delle ottime strutture sanitarie. Quel senatore del PD, che ha proposto la legge, se preso in tempo potrebbe anche guarire

    Rispondi
  29. avatarbruno

    6 Dicembre 2015 a 11:28 pm

    E che dire del casco obbligatorio, io sono un ex ciclista dilettante ho fatto migliaia di km abito in una zona balneare e vedo i ciclisti stranieri circolare con casco bici munite di specchietti e molti di loro si stupiscono quando vedono gli italiani circolare in bici , dunque per prima cosa insegnamo alla gente come si circola per strada e poi si vedrà il resto. All’estero sono 10 anni più avanti rispetto agli italiani, vedi le cinture di sicurezza ad esempio

    Rispondi
  30. avatarmarco

    6 Dicembre 2015 a 11:51 pm

    Il problema non è bollo o non bollo! I ciclisti sono tutti fuori regola perchè viaggiano senza luce e senza catarifrangenti. Anche se il codice lo prevede, alle mie domande ai ciclisti, in gruppo, che invadono l’intera carreggiata per parlare, invece di procedere a fila indiana, circa le luci, mi è stato risposto: tanto noi usiamo la bici solo di giorno! Ho replicato dicendo che se, poi, incontri una galleria che fai, torni indietro? Vivo in campagna, in provincia di Roma e, spesso, su strade piccole mi trovo un gruppo di ciclisti, magari dietro una curva che occupano l’intera carreggiata. Sono costretto a vere e proprie inchiodate per evitare di prendere sotto qualcuno!!! Se, in qualche modo si può regolamentare questo banditismo anarchico, ben venga!

    Rispondi
  31. avatarGIUSEPPE958

    7 Dicembre 2015 a 9:21 am

    si inizieranno a vedere anche bici con targa straniera……………….

    Rispondi
  32. avatarGianfranco Capodieci

    7 Dicembre 2015 a 10:01 am

    Pazzia……..solo tasse.Uno magari per risparmiare va in bici invece si trova a pagare anche bollo e associazioni alla bici vera follia non siamo più liberi

    Rispondi
  33. avatarEpicuro

    7 Dicembre 2015 a 10:08 am

    Premesso che non sono contro l’uso della bicicletta e che immatricolarle, a fronte di una piccola spesa, potrebbe debellare la piaga del furto delle stesse. Tuttavia sono favorevole alla targatura delle stesse per far si che anche i ciclisti devono rispettare il codice della strada, se poi si vogliono assicurare, scelta personale, sarebbe meglio. Tuttavia sarebbe utile introdurre un articolo che determina, a prescindere, la responsabilità del ciclista nel caso di incidente sulla carreggiata stradale in presenza di una pista ciclabile presente nei pressi. Con quello che son costate alla comunità, cavolo usatele!!!

    Rispondi
  34. avatarGiuseppe

    7 Dicembre 2015 a 1:44 pm

    Non ci credo??Vuol dire che venderò la mia bici!Tasse su tasse…

    Rispondi
  35. avatargiovanni cardascia

    7 Dicembre 2015 a 2:13 pm

    Al caro senatore PD: peggio di così non può andare, e se provassimo a targare e tassare anche i pedoni ???

    Rispondi
  36. avatarDiego

    7 Dicembre 2015 a 2:19 pm

    Farebbero bene a tassare le biciclette (in svizzera la tassano da piu di trentanni) in strada occupano posto come un motorino o forse piu, i pseudo atleti in tutina poi girano sempre in gruppo creando pericolo per se e per gli altri e poi per non parlare delle piste ciclabili costruite con i soldi di tutti e mai utilizzate. Per il bollo basterebbe una targhetta con scritto l’anno in corso rilasciata i primi dell’anno…vi sembra difficile ?

    Rispondi
    • avatarMarco

      7 Dicembre 2015 a 7:23 pm

      “in Svizzera le biciclette non saranno più targate, il contrassegno bici sarà abolito dal 2012”

      E noi facciamo il contrario, ovviamente.

      Per tutti quelli che si lamentano dell’aspetto assicurativo. Una RC famiglia copre i danni civili da bici. Eventualmente è il furto che non può essere assicurato, ma interessa più “agli atleti con la tutina” che ai loro detrattori.
      Del resto, comportamenti contrari al CdS vanno sanzionati indipendentemente da chi li compie ed indipendentemente da targhe, bolli e tasse.

      Rispondi
  37. avatarleo

    7 Dicembre 2015 a 4:38 pm

    …ha ha… ha ha… ha ha…non so’ voi come fate, ma io non ho parole….ha ha…ha ha… ha ha…!!!

    Rispondi
  38. avatarantonio

    7 Dicembre 2015 a 4:40 pm

    Riterrei utile, oltre alla targa, che venisse considerato il problema “idoneità-abilitazione di andare in bicicletta” che non è un diritto divino, la targa è per poter risalire all’autore di un danno subito e colpevole di un danno arrecato(anche mortale) mentre la copertura assicurativa per cautelare anche il ciclista in caso di richieste per colpa con danni rilevanti.

    Rispondi
  39. avatarantonio

    8 Dicembre 2015 a 2:21 pm

    no comment

    Rispondi
  40. avatarGian Luca Cimatti

    18 Dicembre 2015 a 8:38 pm

    Targa sì, e rispetto del codice stradale anche per le BICI, e basta con l’idea che il povero ciclista ha sempre ragione (anche quando attraversa sulle strisce pedonali, o te lo vedi sbucare contromano in un senso unico!

    Rispondi
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