dieselgate renault capture

Dieselgate: interessate Volkswagen e Renault

Secondo il giornale Les Echos lo scandalo scoppiato il 18 settembre 2015, (chiamato dalla stampa Dieselgate) che ha messo sotto accusa la famosa casa automobilistica tedesca Volkswagen per aver truccato il software defeat device, interesserebbe anche le automobili della Renault.

Ritirati i modelli Renault

Il ministro francese dell’ecologia Ségolène Royal annuncia il ritiro di 15.800 automobili della casa automobilistica Renault sparse in tutta Europa perché sembra che, alcuni modelli, risulterebbero non in norma con le normative vigenti sulle emissioni ed ha per questo istituito una commissione indipendente, la Royal, che sta indagando sul reale consumo delle automobili che circolano in Francia. Le automobili in questione sarebbero il mini SUV Captur  Renault di 110 cavalli e i motori turbodiesel Energy 1.6 dCi di 130 e 160 cavalli che sfaserebbero i limiti di emissioni di anidride carbonica e di ossido di azoto. Subito è arrivata la smentita di Thierry Bollore, direttore delegato alla concorrenza del gruppo, che afferma di rispettare tutte le norme.

Dieselgate: sistema anti inquinamento EGR Renault

In realtà il sistema anti inquinamento EGR Renault funziona bene, però solo a una temperatura compresa tra i 17 e i 35 gradi, gli stessi con cui vengono effettuati i test di omologazione. Quindi, se si hanno gradi inferiori a 17 o superiori a 35, il sistema non funziona. La commissione tecnica indipendente della Royal ha affermato che dopo le perquisizioni effettuate non sono stati trovati software illegali che possono manipolare il risultato delle emissioni e che quindi non c’è stata nessuna truffa Renault ma è accertato che sulla Captur ci sia un problema tecnico dovuto a un mal funzionamento del sistema che dovrebbe eliminare lo zolfo e l’azoto (tali sforamenti interesserebbero anche Mercedes e Ford). Il guasto riguarda le automobili prodotte tra febbraio e settembre 2015, mentre quelle prodotte da ottobre risultano a norma. La commissione ha invitato la Regie a ottimizzare i sistemi a prescindere dalle temperature e, per tutta risposta, la Renault ha dichiarato che è stato già varato un nuovo sistema, costato 50 milioni di euro, che verrà applicato direttamente sulle nuove auto da luglio, ma applicabile anche alle autovetture prodotte nei mesi precedenti che potranno essere ottimizzate presso i concessionari e i rivenditori autorizzati. Sia la casa automobilistica che il governo francese hanno accelerato il piano di 1,2 miliardi di euro per ridurre le emissioni a fronte delle nuove normative europee ancora più restrittive che nel 2017 entreranno in vigore in tutti i paesi dell’ UE. A risentire è stato anche il titolo quotato in borsa EPA:RNO che ha chiuso le due giornate successive allo scandalo in negativo perdendo il 20% ma che in queste giornate ha avuto un rialzo tra il 2% e il 3%.