Pensione di vecchiaia

La pensione di vecchiaia è una prestazione previdenziale riconosciuta alle persone che hanno raggiunto l’età pensionabile, purché in possesso dei requisiti contributivi previsti dalle normative di legge. Dal 2018 l’età anagrafica minima per la pensione INPS è equiparata tra uomini e donne, come previsto dalla Legge Fornero (DL 201/2011), con un aumento progressivo in base all’aspettativa di vita. I parametri in vigore per il 2021 per la pensione di vecchiaia sono di 67 anni e almeno 20 anni di contributi, mentre per i lavoratori che svolgono mansioni gravose l’età pensionabile è di 66 anni e 7 mesi d’età. Chi invece ha versato un numero di anni di contribuzione inferiore deve attendere più tempo per andare in pensione, aspettano almeno 4 anni in più rispetto ai lavoratori in possesso di tali requisiti.

Come funziona la pensione di vecchiaia in Italia

Il nostro sistema pensionistico ha subito nel corso degli anni una serie di modifiche, passando dal modello retributivo a quello misto e infine al sistema contributivo. Quest’ultimo viene applicato interamente ai lavoratori con un’anzianità contributiva iniziata a partire dal 1996, altrimenti chi detiene contributi versati fino al 1995 può usufruire del sistema retributivo o misto a seconda dei casi. Le disposizioni attuali sono valide fino al 2022, fissando un’anzianità anagrafica minima di 67 anni per la generalità di lavoratori, ad esclusione degli addetti a mansioni usuranti o gravose. Questo riferimento si applica ai lavoratori del settore pubblico e privato, compresi i lavoratori autonomi, con un requisito contributivo di almeno 20 anni di versamenti nei confronti dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Per i lavoratori che hanno versato contributi dal 1996 in poi viene applicato il sistema contributivo puro, tuttavia oltre ai requisiti precedenti devono avere anche una pensione di importo superiore a 1,5 volte rispetto all’assegno di sociale. Altrimenti è possibile accedere alla pensione di vecchiaia al compimento di 71 anni d’età, con almeno 5 anni di contribuzione effettiva o proveniente da riscatto. Oggi non esiste più invece la pensione di anzianità, con la quale era possibile andare in pensione considerando appena l’anzianità contributiva a prescindere dall’età anagrafica. Questa opzione è stata sostituita dalla pensione anticipata, accessibile per i lavoratori con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi, oppure per le lavoratrici con almeno 41 anni e 10 mesi di versamenti contributivi.

Le soluzioni assicurative per la rendita di vecchiaia

Per integrare la pensione di vecchiaia e mantenere il proprio tenore di vita dopo l’uscita dal mondo del lavoro è possibile sottoscrivere un’assicurazione sulla vita. Si tratta di prodotti assicurativi con finalità previdenziali, in quanto aiutano ad ottenere un reddito supplementare rispetto alla pensione pubblica e obbligatoria erogata dall’INPS. Le polizze del ramo vita prevedono il pagamento di una somma se alla scadenza del contratto l’assicurato è ancora in vita, condizione che garantisce il versamento da parte della compagnia assicurativa del capitale. Inoltre è possibile convertire la somma in una rendita, con il pagamento che può avvenire per un certo periodo di tempo oppure per tutta la vita dell’assicurato in caso di rendita vitalizia. Le assicurazioni vita di integrazione della pensione di vecchiaia possono prevedere anche l’investimento dei premi assicurativi, usufruendo di un capitale protetto e un rendimento minimo garantito. Il resto del rendimento, invece, è legato alle prestazioni finanziarie dei fondi o degli indici collegati, come avviene per strumenti assicurativi del ramo vita come le polizze unit linked e index linked. Con le polizze vita è comunque possibile richiedere un’anticipazione delle somme versate alla compagnia, in genere a partire da almeno 8 anni di iscrizione ed entro un certo limite sul capitale corrisposto. È anche possibile ottenere il riscatto del capitale se previsto dal contratto, con il rimborso totale o parziale a partire da una determinata durata dei versamenti con l’applicazione di alcuni costi e commissioni.