Rc auto: accorpamento province

L’accorpamento delle Province, voluto dal Governo Monti, sta suscitando molteplici proteste lungo tutto lo stivale. C’è sempre chi è d’accordo e chi non ha proprio voglia di “unirsi”.

Le novità sono sempre degli scossoni, che richiedono del tempo per capire ciò che cambierà effettivamente e quello che resterà uguale. Spesso a incrementare la paura generale ci pensano analisi affrettate o male interpretate. In questi giorni si parla di un potenziale aumento delle aliquote in alcune Province accorpate, che porterebbe all’aumento dell’RC auto per circa 1.5 milioni di cittadini. L’ aumento del costo finale della polizza dovrebbe avvenire  da uno degli elementi costitutivi della stessa, ovvero l’imposta provinciale che varia dal 9% al 16%. Con l’accorpamento delle Province è stato avanzata l’ipotesi che venga adottata l’aliquota più alta presente, facendo si che in alcuni casi si abbia addirittura una crescita di due punti percentuale per la tassa. Invece sarebbero pochissimi comuni a “risparmiare” qualcosa, secondo l’applicazione di quest’analisi.

  • Si può parlare di un rincaro certo?

Le cose che effettivamente potranno succedere sono due: o le compagnie apporteranno dei correttivi anche all’interno delle maxi-Province oppure le compagnie considereranno la maxi-provincia senza correzioni.

Nel primo caso non ci sarà nessun tipo di aumento, perché le singole compagnie potranno offrire un trattamento differenziato agli automobilisti considerando i dati statici territoriali anche se c’è una maxi-provincia. Bisogna prendere in considerazione anche il fatto che la maggior parte delle polizza auto sono legate al CAP di residenza, che anche se venisse cambiato si potrebbe applicare le vecchie aliquote.

Nel secondo caso non sarà previsto un trattamento individuale, quindi ci sarà chi dovrà pagare di più e chi no. Con il passare del tempo la maggiore virtuosità dei territori incorporati farebbe diminuire il rincaro delle polizze delle zone incorporanti. Dopo un poco di tempo si arriverebbe a pagare la media (quasi) delle aliquote previste nelle due Province prima dell’accorpamento.

Prima di fasciarsi la testa sarebbe meglio guardare cosa succede.