Premio puro

Il premio puro rappresenta il rischio della compagnia assicurativa in merito al contratto assicurativo, calcolato utilizzando metodi specifici in base al tipo di ramo della polizza. L’importo pagato dal contraente dell’assicurazione, infatti, comprende una serie di voci che insieme formano il premio di tariffa, ovvero l’ammontare del premio assicurativo. Quest’ultimo è formato dal premio puro di rischio, da una serie di oneri, dalle spese di gestione e dalle commissioni amministrative, tuttavia il premio rischio costituisce la parte principale del premio. In pratica riflette la valutazione del rischio effettuata dall’assicuratore, stabilendo il prezzo che l’assicurato deve pagare per essere coperto da un determinato rischio.

Che cos’è il premio puro

Quando si stipula una polizza assicurativa avviene di fatto una cessione di rischio, con il trasferimento dal contraente/assicurato all’impresa di assicurazione. La compagnia accetta di assumersi tale rischio in cambio del pagamento di un premio, nel quale considera alcuni costi e spese, oltre all’effettivo valore che consente di coprire il rischio ed erogare le prestazioni assicurative. Nel caso delle polizze del ramo danni le compagnie considerano alcuni parametri nel calcolo del premio puro, come la zona di residenza dell’assicurato, la sua esperienza di guida, il tipo di veicolo e lo storico dei sinistri. Quest’ultimo dato è disponibile all’interno dell’attestato di rischio, il documento digitale in cui sono riportati i sinistri con colpa superiore al 51% avvenuti negli ultimi 5 anni. Per le assicurazioni del ramo vita, invece, l’assicuratore tiene conto di altri parametri, come una serie di indicatori di tipo finanziario oppure demografico, ad esempio valutando l’aspettativa di vita dell’assicurato. Queste operazioni servono per quantificare il rischio, misurandolo e definendo una somma adeguata a coprirlo senza compromettere lo stato patrimoniale della compagnia. Per evitare problemi di stabilità le imprese assicurative devono infatti accantonare le riserve tecniche, delle risorse che consentono di onorare gli impegni presi con i clienti, dalla liquidazione dei sinistri alla gestione dei premi. Il calcolo corretto del premio puro è un passaggio fondamentale in questo processo, considerando sempre la pluralità degli assicurati tutelati dalla compagnia e l’intero ammontare delle prestazioni assicurative da corrispondere.

Come si calcola il premio puro

Il calcolo del premio puro nelle assicurazioni tiene conto di alcuni elementi principali. Uno di questi è il criterio demografico, soprattutto in relazione alle polizze del ramo vita. In particolare, la compagnia valuta aspetti come l’area di residenza dell’assicurato, l’età anagrafica, la tipologia di occupazione lavorativa, il percorso di studio e le statistiche sanitarie in merito alla zona geografica. L’impresa di assicurazione analizza anche qual è la probabilità che il sinistro di verifichi, cercando di stabilire il giusto prezzo del premio puro a seconda di quanto è probabile che il rischio si tramuti in realtà. È il caso, ad esempio, di una garanzia furto e incendio, per la quale l’assicuratore deve comprendere quante probabilità ci sono che effettivamente il veicolo venga rubato o sia colpito da un incendio o un’esplosione. Infine, vengono effettuate valutazioni considerando dei criteri finanziari, ad esempio tenendo conto del rischio legato agli investimenti nelle polizze vita. Queste assicurazioni prevedono infatti la protezione del capitale e un rendimento minimo garantito, oltre al possibile pagamento di una rendita vitalizia, quindi l’assicuratore deve essere in grado di quantificare il premio puro in modo accurato.