Per le moto e scooter elettrici l'Ecobonus 2022 prevede contributi per l'acquisto di veicoli con basse o zero emissioni di CO2 inclusi tricicli e quadricicli. Lo stanziamento dei fondi è previsto fino al 2026, con venti milioni di euro per il 2022 e 2023 e con trenta milioni di euro per il 2024, 2025 e 2026. moto scooter ecobonus Gli incentivi previsti per le moto aiuteranno la transizione ecologica e saranno anche una buona spinta per l’economica del nostro Paese. Non meno importante, si andrà a migliorare la sicurezza su strada rinnovando il parco veicoli circolante.

Moto e scooter elettrici, gli incentivi 2022

Gli incentivi 2022 per moto e scooter elettrici sono previsti nella Legge di Bilancio del 2019 e sono gestiti dal Ministero dello Sviluppo Economico. Consistono in uno sconto che il venditore applica in fase d'acquisto all'acquirente. Il valore degli incentivi per moto ecologiche e scooter elettrici varia in base al prezzo d'acquisto. Il bonus senza rottamazione è del 30% sul prezzo d'acquisto fino ad un massimo di tre mila euro, mentre in caso di rottamazione è del 40% fino ad un massimo di quattro mila euro. Non sono previste particolari restrizioni, ma in caso di rottamazione di moto o scooter sono ammessi solo veicoli inquinanti e a farne richiesta deve essere la stessa persona che richiede l'incentivo o un suo convivente.

Ecobonus moto 2022: come richiederlo

L'Ecobonus può essere prenotato e richiesto solo dai rivenditori e sono già attive dal13 gennaio 2022 attraverso la piattaforma del MISE:  https://ecobonus.mise.gov.it/ con accesso obbligatorio tramite SPID. La richiesta dei contributi avviene in quattro semplici fasi:
  1. Prenotazione: nell'apposita area rivenditori dopo essersi registrati si possono richiedere i contributi per ogni moto e in base alle risorse disponibili si avrà una ricevuta che conferma l'avvenuta prenotazione. L'operazione deve essere successivamente confermata dal rivenditore entro 180 giorni in cui comunicherà il numero di targa del veicolo venduto e  la documentazione prevista.
  2. Corresponsione: l'incentivo è dato dal venditore all’acquirente sotto forma di sconto e quindi di riduzione del prezzo di listino.
  3. Rimborso al venditore: sono le aziende costruttrici o importatrici a rimborsare al venditore l'importo dell'incentivo.
  4. Recupero dell’importo: le imprese che rimborsano il venditore recuperano l'importo del bonus mediante il credito d’imposta.

A quali categorie di moto spetta l'Ecobonus

Possono richiedere l'Ecobonus tutti coloro che acquistano veicoli a due, tre o quattro ruote nuovo di fabbrica, elettrico o ibrido e acquistato e immatricolato in Italia. Inoltre, deve appartenere alle categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e e L7e senza limiti di potenza. Le richieste di Ecobonus per l'acquisto dei veicoli appartenenti alla categoria L si differenziano dalla presenza o meno della rottamazione.
  • Per la richiesta dell'Ecobonus con rottamazione: il veicolo da rottamare deve appartenere alla categoria L, deve essere intestato da almeno un anno alla stessa persona intestataria del nuovo veicolo o ad uno dei familiari conviventi. Deve rispettare le classi di omologazione Euro 0,1,2 o 3. È importante al momento dell'acquisto della nuova moto indicare sia il veicolo da rottamare che il contributo statale Ecobonus.
  • Per la richiesta senza rottamazione: in caso di acquisto anche con leasing finanziario, è sempre necessario indicare il contributo statale Ecobonus nell’atto di acquisto del veicolo nuovo.

Ecobonus 2022 anche per moto e scooter tradizionali?

Il Ministro Giovannini ha annunciato che anche moto e scooter che dispongono di motori tradizionali potrebbero rientrare nelle categorie di veicoli compresi negli Ecobonus statali. Non sono ancora note le modalità. “È in preparazione il decreto per questi nuovi incentivi per l’automotive, che non è solo l’auto, si va dalle moto ai camion pesanti. Non copriremo tutto, ma non copriremo solo le auto, visto che ci sono opportunità di transizione ecologica anche per le moto stesse, ma anche per i veicoli commerciali leggeri, quelli di ultimo miglio che sono fra l’altro molto vecchi e inquinano molto le nostre città. Quindi ne stiamo discutendo con gli altri ministeri come bilanciare questi aspetti”.