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Tasse auto in aumento: il fisco ci guadagna 71 miliardi

Le tasse auto aumentano dell'8% e il fisco guadagna ben 71 miliardi dall'uso dei veicoli. Ecco tutti gli aumenti e le entrare sulle tasse auto.

Ultimo aggiornamento: 3 Giugno 2021

Sommario

  • Tasse auto: allo Stato entrano 71 miliardi l'anno
  • Tasse Auto: il nodo del carburante

tasse-auto

Tasse auto: allo Stato entrano 71 miliardi l’anno

L’Ufficio studi della CGIA di Mestre non usa mezzi termini: le tasse auto rendono al Fisco venti volte rispetto al gettito della TASI, il doppio dell’IRAP (imposta regionale sulle attività produttive).

Gli incassi dello Stato, sommando tutte le entrate collegate agli autoveicoli, ammontavano nel 2014 a 71,6 miliardi di euro. Se si prende poi in considerazione il gettito del 2009, quando la crisi era soltanto agli albori, è impressionante la crescita dell’8% (il Fisco nel 2009 incassò 66,3 miliardi di euro) soprattutto in considerazione del fatto che dal 2009 ad oggi si è assistito ad un costante calo delle immatricolazioni. Si fa dunque cassa su un numero minore di vetture.
Il gettito sulle tasse auto è così suddiviso:

  • l’82% circa riguarda l’utilizzo dei veicoli (auto, moto, camion);
  • il 9,5% del prelievo arriva dalle compravendite (nonostante un calo di gettito su acquisti e prime immatricolazioni pari al 34%);
  • l’8,5% è da attribuire al bollo auto (che ha registrato tra il 2009 e il 2014 un incremento del 7,6%).

Proprio sul bollo interviene Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre. Zabeo boccia la proposta di abolizione del bollo coperta poi con un incremento delle accise sulla benzina: “Chi utilizza il mezzo per motivi professionali subirebbe un fortissimo danno economico”.

assicurazione auto

Tasse Auto: il nodo del carburante

Dicevamo nel precedente paragrafo che la stragrande maggioranza degli incassi dello Stato derivano dall’uso dei veicoli. In effetti è la spesa in carburante a fare la parte del leone con il 51,7% del gettito riguardante gli automezzi.

Afferma la CGIA di Mestre:

“Tra IVA e accise, nel 2014 (ultimi dati disponibili) abbiamo versato all’Erario 37 miliardi di euro (+23,2% rispetto al 2009). Anche se l’importo è nettamente inferiore alla voce precedente, va segnalato il gettito dell’IVA che grava sulla manutenzione e la riparazione/acquisto di ricambi, accessori e pneumatici che, seppur in calo, è stato di 9,27 miliardi (-9,6% rispetto al 2009)”.

Insieme alla questione relativa al carburante, la CGIA mostra altri due paradossi:

  • pedaggi autostradali che garantiscono un incasso per lo Stato pari a 1,8 miliardi di euro con un incremento che arriva quasi al 50% dal 2009, nonostante il calo del traffico autostradale;
  • la crescita dell’IPT (imposta provinciale di trascrizione) del 16,1%, nonostante la soppressione delle Province.

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Autore: Michela Calculli

Dagli studi professionali tra Milano e Torino al blog personale, passando per un'esperienza televisiva che ha segnato la svolta. Tre grandi passioni: la scrittura, il fisco, la semplicità. Sempre in equilibrio tra famiglia e professione tra comunicazione e aggiornamento fiscale.

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  1. avatarNicola Conocchiella

    29 Maggio 2016 a 4:42 pm

    Mi pare corretto spalmare il bollo, e secondo me anche la RCA, sui carburanti: Chi fa più km, usa di più i servizi stradali e corre, e fa correre, rischi maggiori, per cui deve pagare di più: i costi sostenuti per l’auto, però, devono essere detraibili dal reddito imponibile !! L’Erario non può, e non deve, “mangiare con due guance” !!

    Rispondi
  2. avatarCinto

    29 Maggio 2016 a 6:01 pm

    L’aumento ( a mio parere temporaneo) di introiti relativi al bollo auto è attribuibile anche alla legge di stabilità di renzi, che ha tolto l’esenzione ai veicoli quasi storici. Complici anche quelle regioni che non si sono opposte. Persino la giunta regionale leghista lombarda si è arresa senza combattere, nonostante storiche promesse abolire il bollo in genere. Ma attenzione sarà un boomerang perché molti di coloro che, per malriposto fiducia in queste cialtronate, nel 2015 non hanno fatto in tempo a disfarsi del vecchio veicolo o di iscriverlo all’ASI/FMI e mafiette analoghe, si sono organizzati nel 2016 riducendo di decine di miglaia di esemplari il parco circolante e pagante. Son venute meno così anche le vecchie 25/30 e di tassa di circolazione e una fetta dell’indotto, dell’economia che ruotava attorno al mezzo vecchio quasi storico.

    Rispondi
    • avatarsadsf

      16 Giugno 2016 a 10:06 am

      Scusa ma credi che allora sia giusto che chi gira con un’auto d’epoca magari del valore di svariate decine di migliaia di euro paghi un frazione di spese di gestione rispetto al pantalone che con l’auto semplicemente vecchia del valore di 500 euro deve sobbarcarsi bollo ed assicurazioni stratosferiche solo per andare al lavoro ? I veri furbi sono quelli che con la scusa della passione per l’auto d’epoca vanno in giro a spese degli altri contribuenti. Vuoi l’auto d’epoca ? Benissimo paghi come gli altri almeno a livello di spese quali il bollo (che è si ingiusto ma dovrebbe esserlo per tutti e non solo per le categorie più vessate) anche perchè non ha senso lamentarsi dei PMx dei NOx e C02 quando si fanno bellamente circolare auto che non sono a norma ma comunque di categorie protette…

      Rispondi
  3. avatarsadsf

    16 Giugno 2016 a 10:00 am

    Non è assolutamente corretto affermare che ” Si fa dunque cassa su un numero minore di vetture.” Visto che calano le immatricolazioni (ovvero l’acquisto di auto nuove) ma la gente si orienta quindi su vetture usate che come tutti sappiamo non si devono reimmatricolare (a parte qualche rara eccezione).

    Rispondi
  4. avatarSalvatore

    17 Giugno 2016 a 2:27 pm

    Per quanto riguarda le tasse sulle auto cosa ne dite della circolare del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture che ha introdotto l’obbligo della revisione delle bombole del metano in materiale composito montate di serie su alcune auto tipo Opel Zafira Tourer Ecom Turbo, VW Touran TSI e tutte le altre che montano dispositivi del genere la prima dopo quattro anni e le successive ogni due anni, con costi che si aggirano per la opel Zafira Tourer attualmente attorno ai 400/450 €, azzerando di fatto la convenienza di acquistare un auto a metano. Si scrive revisione periodica ma si legge SOVRATTASSA.

    Rispondi
    • avatarNil

      11 Dicembre 2016 a 1:55 am

      Non costa così cara la rvisione bombole ..a Piacenza meno di 200 euro e ti danno pure il biglietto per andare cinema ..così non ti annoi

      Rispondi
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