Uomini e donne al volante

Non passa giorno lavorativo in cui un uomo alla guida non inveisca contro un altro guidatore intento a tagliargli la strada, o a non ripartire una volta che il semaforo è verde, o a venirgli incontro sull'altra corsia con gli abbaglianti accesi, o... Be', sappiamo tutti per esperienza che perdere le staffe al volante può essere molto semplice. Frequenti i casi in cui il percorso dal lavoro verso casa diventa una guerra tra i sessi, perchè l'umana esperienza unita ai luoghi comuni hanno etichettato la donna come imbranata alla guida, e infatti è conosciuto a tutti il detto “donna al volante, pericolo costante” (e mi fermo qui, perchè ho un repertorio di frasi ben peggiori...). Ma i sondaggi, le ricerche e le statistiche vogliono sempre metterci bocca e spesso dipende proprio dall'esito di questi ultimi molte delle decisioni che vengono prese in campo normativo e assicurativo, ed ecco che la vicina University of Manchester, in una sua indagine parla chiaro: le donne guidano meglio. Posso prevedere (e condividere!) la sonora risata di qualche maschio intento a leggere queste righe, ma che cosa intendono quei ricercatori quando dicono “meglio”?

Tanto per cominciare, a quanto pare le donne sono più pazienti ed empatiche, e di conseguenza rispettano maggiormente i limiti di velocità e perdono meno il controllo. Gli uomini invece - in particolare i più giovani- manifestano una maggior aggressività alla guida, tant'è vero che sono soprattutto loro a soffrire di stress da traffico. E questo perchè il sesso maschile tollera molto meno l'invasione del proprio spazio.

Una ricerca effettuata da Direct Line rivela inoltre che, sulle strade urbane, solo il 30% degli incidenti è causato dal gentil sesso, e che questi sinistri hanno in ogni caso costi del 15% inferiori a quelli avvenuti quando alla guida c'è un uomo. Questo perché gli uomini hanno un maggior tasso adrenalinico e cercano emozioni forti, da qui si capisce il loro amore per la velocità e l'assunzione di comportamenti più rischiosi.

Ok. Fin qui i dati, adesso l'obiettività derivante dal quotidiano vivere. Non si può negare che a insegnarci a guidare è quasi sempre un maschio adulto. Nostro padre, uno zio, il tizio della scuola guida, poco importa: sono loro a conoscere “il Verbo del cambio manuale e del parcheggio perfetto con due manovre”. Ecco, perchè poi c'è anche il parcheggio, e qui voglio vedere chi si azzarda a negare che noi donne abbiamo qualche difficoltà in tal senso. Così come dobbiamo riconoscere ai componenti dell'altro sesso il loro innato senso dell'orientamento, mentre noi senza il GPS o strumento analogo, andiamo nel panico. Potremmo parlare anche del difficile rapporto della donna con il freno a mano e con la freccia, ma penso non ce ne sia bisogno...

Se fino a poco tempo fa la maggior prudenza femminile veniva premiata con un minor costo del premio assicurativo, adesso non è più così, dal momento che una sentenza della Corte di Giustizia europea ha voluto, sotto questo aspetto, un trattamento paritario.