Nel circo della strada puoi piangere e far piangere” è lo slogan della nuova campagna di comunicazione della Fondazione ANIA, firmata Oliviero Toscani.

Le strade italiane sono pericolose: ogni giorno mediamente perdono la vita undici persone che portano il numero di vittime della strada in un anno a 3.860 persone. Un piccolo paese che ogni anno viene a mancare. Non mancano i feriti che superano abbondantemente i 900 mila di cui 100 mila riportano invalidità permanenti gravi. Una guerra che ANIA combatte con la sensibilizzazione dei cittadini, educandoli e facendogli conoscere i pericoli della strada.Guidare in modo irresponsabile può avere delle conseguenze drastiche, problematiche che da noi rappresentano un’emergenza sociale. Ecco perché ANIA ha deciso di propagare il messaggio in modo forte, affidando al noto fotografo nostrano la campagna di sensibilizzazione 2012/2013. “Pensaci” è una chiamata alla riflessione, che porta l’autista/pedone a considerare quanto si possa influire ed “essere colpevoli” di una vittima delle strada. Siamo chiamati tutti a prendere coscienza di ciò che faccia alla guida di un veicolo, ma anche semplicemente nell’attraversare la strada.

Il linguaggio è forte, campagne di altre nazione europee in passato sono state ancora più dure, ma il concetto che Toscani ha voluto passare nel visual della campagna è che il traffico di ogni giorno è molto simile a una rappresentazione circense. Ognuno ha il suo ruolo, i suoi tempi scenici e il suo obiettivo; tutto deve funzionare al meglio per non avere intoppi. Il rispetto reciproco e delle regole è fondamentale, tutti devono essere dei professionisti serie come è richiesto alla guida.

Un clown domina la comunicazione, questo perché è una figura molto ambigua. Un personaggio fatto per divertire, a cui è richiesta accuratezza e professionalità, ma che può finire spesso in tragedia. Siamo tutti un po’ dei pagliacci alla guida? Forse si, quando dimentichiamo cosa sia il rispetto del Codice della Strada e non poniamo attenzione alla più semplici regole.

La strada può essere causa di dolore per sé e per gli altri, sta a noi decidere.