Metano, Gpl e Ibrido

Periodo nero per l’auto, forse il più difficile di tutta la storia delle quattro ruote. Lo scorso mese in Italia si è toccato il record negativo: -24,4% nelle immatricolazioni rispetto all’anno precedente. Questo mentre costo del carburante e relative accise stanno trasformando l’automobile in un bene di lusso. Anche da questi presupposti nasce il grande interesse degli italiani verso i modelli alimentati da carburanti alternativi. Parliamo di motori a Gpl, metano, o di tutti quei veicoli ibridi che sempre più spesso incrociamo sulle nostre strade. Il motto sembra essere: consumare poco e inquinare meno. Un occhio al portafoglio ma anche uno all'ambiente.

Ci sono anche i primi numeri a circoscrivere il fenomeno: ne parla Auto XY in una recente ricerca secondo cui un italiano su due si dichiara orientato all’acquisto di un’automobile alimentata a Gpl, metano o ibrida benzina-elettrico. Il Gpl si impone con un 45,3% delle preferenze. 29,5% per il metano, mentre a completare il podio sono le auto ibride con il loro 15,4%. I veicoli elettrici rappresentano ancora una nicchia: solo il 7,3% degli intervistati, infatti, si dice interessato a un possibile acquisto. Motori a idrogeno o etanolo, non pervenuti: rientrano nelle preferenze di un misero 2,5%.

Ma i numeri sono destinati a cambiare entro breve. Non fosse altro perché si stanno studiando incentivi per le auto a basse emissioni che dovrebbero smuovere 140 milioni di euro a partire dal 2013, equamente suddivisi tra infrastrutture di ricarica, incentivi alla ricerca, incentivazione all’acquisto di automobili “green”.

Mentre attendiamo con impazienza che qualcuno si decida a smuovere le acque, proviamo a elencare vantaggi e svantaggi dei carburanti alternativi.

  • Gpl

Il primo vantaggio è il costo del carburante, per ora nettamente inferiore a benzina e diesel. È un motore che, quanto a emissioni e acustica, inquina poco. L’olio può essere sostituito a intervalli più lunghi rispetto a un motore a benzina o gasolio. Le candele durano di più perché il Gpl tende a bruciare senza lasciare residui, mantenendo quindi più pulito il motore. Va detto che la manutenzione del motore è molto costosa, motivo per cui molti acquistano un’auto a Gpl nuova e quindi coperta dalla garanzia della casa. Le prestazioni del veicolo tendono a scendere drasticamente, mentre per motivi di sicurezza molti parcheggi interrati tendono a non accettare auto alimentate a Gpl. Non tutti i distributori vendono Gpl, per cui a volte fare il pieno è difficile.

  • Metano

Per il metano valgono le stesse considerazioni fatte per il Gpl. È un motore pulito, emissioni contenute, il prezzo del carburante è molto interessante (praticamente meno della metà del gasolio). Va detto che in Italia ci sono solo 900 distributori di metano (contro i 23 mila tradizionali). Se non si abita al Centro-Nord, magari lontano da una città, in prossimità delle grandi arterie, fare il pieno diventa un’impresa in grado di scoraggiare i più. Per non parlare del prezzo del veicolo, mediamente un po’ più alto di un tradizionale benzina o diesel. Se cercate un motore scattante il metano non fa per voi.

  • Ibrido benzina-elettrico o elettrico puro

È un motore estremamente silenzioso, specie quando ci si affida esclusivamente all’alimentazione elettrica. I consumi sono ottimi e anche il comfort: ve lo confermerà qualsiasi tassista che lavora in una grande città e, per abbattere costi e inquinamento, si è affidato a uno dei vari modelli ibridi in circolazione. Ottime anche le performance del motore, che quando combina le due alimentazioni (benzina più elettrico) raggiunge un numero di cavalli in grado di far felici anche i più esigenti. Alcuni modelli consentono di ricaricare le batterie sfruttando l’energia cinetica persa durante ogni frenata. Gli svantaggi non sono pochi. Il prezzo innanzitutto: che sta scendendo, è vero, ma rimane fuori dalla portata di molti automobilisti. Poi il cambio automatico, che per i puristi del volante è la morte della guida sportiva. C’è poi da sottolineare il costo delle batterie aggiuntive e la manutenzione del motore, resa esosa anche dalla grande quantità di “elettronica” presente su molti veicoli ibridi o elettrici. Lo smaltimento delle batterie, inoltre, ha un costo ambientale di difficile quantificazione ma non per questo pari a zero. Chiudono la carrellata degli svantaggi le pochissime centraline di ricarica (plug-in) presenti nelle nostre città.