Benzina: lo Stato mette allo scoperto i prezzi?

In arrivo una raffica di rincari per la benzina, il caro-carburante torna fare paura. Le ultime variazioni sui mercati internazionali del greggio, i margini tuttora in sofferenza e il primo rincaro proposto da Eni (+1,5 centesimi €/l) parlano chiaro. Si prospetta un brutto periodo per gli automobilisti visto che il prezzo della benzina punta al record nero dell’estate scorsa.

La punta della verde torna a sfiorare i 2 €/l, con il servito in Centro Italia a 1,910 €/l. Una rettifica dei prezzi che coinvolge tutte le compagnie petrolifere. Q8 e Shell affiancano Eni con un +1,5cent €/l, Esso sale a 0,5 cent €/l e Total Erg 0,3 cent €/l. Diesel resta stabile, come i prezzi praticati dai distributori no-logo.

Non si riesce ad arginare quest’ascesa del prezzo della verde, ma lo Stato muove i primi passi verso quella che sembra l’unica soluzione possibile al caro-benzina.

Una migliore circolazione dell’informazione, attraverso sistemi e infrastrutture già sperimentate all’estero, permetterebbe ai singoli distributori di comunicare al sito del ministero dei Trasporti i propri prezzi dei carburanti. In questo modo si darebbe la possibilità a ogni singolo automobilista di scegliere la stazione di servizio con il prezzo più vantaggioso.

Un’idea tanto semplice -  l’app di 6sicuro offre proprio questo grazie alla community - ma difficilmente applicabile dallo Stato. Dopo un anno dalla proposta, solo recentemente il ministro Passera è riuscito ad emanare due decreti ministeriali necessari pe rendere attuabile questo progetto.

  • Come dovrebbe funzionare il sistema?

Le norme prevedono che tutti i distributori sul territorio nazionale, in maniera graduale partendo da quelli situati in autostrada, passando alle strade statali fino a quelli dei centri urbani, comunichino le loro quotazioni dei carburanti. Questi dati, raccolti e resi accessibili a tutti i cittadini attraverso una piattaforma web, daranno un’informazione corretta e immediata sui prezzi dei carburanti in ogni zona d’Italia dando la possibilità all’automobilista di scegliere quello più economico. Un sistema che funziona molto bene in Francia, dove i cittadini possono collegarsi al sito ministeriali attraverso qualsiasi device per scoprire il benzinaio più economico in qualsiasi zona del Pase.

  • Quali sono i limiti dei decreti ministeriali?

I decreti sono stati solo annunciati, per essere attuati dovranno essere pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, ma non ancora valutati dalla Corte dei conti. Nel caso in cui non si fossero fondi economici potrebbero essere bocciati. La piattaforma del ministero è già online, ma non funziona in modo efficace. Le comunicazioni da parte dei distributori non avvengono con regolarità, quelle presenti riguardano solo impianti autostradali. Questa lacuna potrebbe essere arginata con l’obbligo di comunicazione ai gestori, ma non è stato prevista nessuna sanzione per gli inadempienti e nemmeno una procedura standard per la comunicazione dei prezzi carburante. Nessuna verifica quotidiana del prezzo prevista dal decreto, si parla ancora di rilievi periodici, ed infine nessuna disposizione software/hardware per gestire la mole di dati che dovrebbero pervenire della 20 mila pompe installate sul territorio nazionale.

La strada per la libera circolazione delle informazioni riguarda i carburanti sembra ancora lontana, per fortuna le tecnologie riescono ad abbattere quelle barriere insormontabili per le amministrazioni. L’app 6sicuro, disponibile per i sistemi iOs e Android, vi fornisce in pochissimi secondi i prezzi offerti dai vicini distributori su tutte le tipologie di carburante. Mentre aspettiamo lo Stato, risparmiamo sul pieno con l’app di 6sicuro.