Sopravvivenza

La sopravvivenza è una condizione prevista nelle polizze del ramo vita, in particolare nelle assicurazioni sulla vita con pagamento della prestazione assicurativa in caso di permanenza in vita dell’assicurato alla scadenza della polizza. Il termine di riferimento viene sempre indicato all’interno del contratto assicurativo, secondo l’accordo preso tra l’assicurato e l’assicuratore. Le polizze vita, infatti, prevedono il versamento di una somma da parte dell’impresa assicurativa se l’assicurato sopravvive alla conclusione del periodo di copertura, corrispondendo un capitale in un’unica soluzione oppure nella forma di una rendita. In caso contrario, qualora l’assicurato dovesse morire prima della scadenza i premi non vengono restituiti, a meno che non sia presenti coperture del rischio morte.

Cosa si intende per sopravvivenza nelle assicurazioni vita

Nelle assicurazioni del ramo vita esistono tre tipologie principali di polizze. Le assicurazioni vita comportano il pagamento di una rendita o un capitale se alla conclusione del contratto l’assicurato è ancora in vita, con il versamento della somma direttamente all’assicurato oppure ai beneficiari indicati nel contratto dal contraente. Con le polizze caso morte invece la prestazione avviene soltanto in caso di decesso dell’assicurato. La premorienza può essere coperta per un periodo specifico, come succede nelle polizze temporanee caso morte, oppure per la vita intera. Infine, ci sono anche le assicurazioni miste, con le quali è possibile beneficiare della prestazione assicurativa sia in caso di sopravvivenza sia in seguito al decesso dell’assicurato. Nelle polizze con una copertura caso vita la condizione che fa scattare il pagamento è appunto la sopravvivenza, ovvero la permanenza in vita dell’assicurato alla scadenza del contratto. Il versamento del capitale può avvenire in un unico pagamento, mentre in caso di rendita quest’ultima può essere temporanea o vitalizia, cioè erogata dalla compagnia di assicurazione per un lasso di tempo specifico o per tutta l’esistenza dell’assicurato fino al suo decesso. La rendita vitalizia può essere differita, se alla sopravvivenza dell’assicurato il pagamento non avviene subito, ma dopo un certo periodo di tempo concordato al momento della sottoscrizione della polizza. Altrimenti, se il versamento viene realizzato subito dall’impresa di assicurazione si parla di rendita vitalizia immediata, corrisposta in genere dopo un mese dal pagamento del premio assicurativo.

Come segnalare la sopravvivenza alla compagnia assicurativa

Nelle polizze vita la sopravvivenza dell’assicurato alla scadenza del contratto garantisce la liquidazione dell’assicurazione, con il successivo pagamento del capitale o della rendita secondo quanto stabilito dall’accordo preso con l’assicuratore. Per ottenere il versamento della somma è necessario compilare un apposito modulo, scaricabile dal sito web della propria compagnia di assicurazione. La richiesta di liquidazione a scadenza per sopravvivenza è di fatto una comunicazione, con la quale si segnala all’assicuratore la volontà di riscuotere la somma per la propria permanenza in vita. All’interno del modulo bisogna inserire una serie di informazioni, indicando ad esempio il numero della polizza, il nome e cognome del contraente e dell’assicurato, il codice fiscale, l’indirizzo di residenza e i propri recapiti di contatto. Dopodiché bisogna segnalare le modalità per la liquidazione, informando i dati del conto corrente bancario sul quale la compagnia erogherà la somma pattuita dal contratto, aggiungendo i nominativi di eventuali cointestatari del conto. È necessario inoltre allegare alcuni documenti, tra cui la copia di un documento d’identità valido e un’autocertificazione in cui si dichiara l’effettiva sopravvivenza sotto la propria responsabilità. Le assicurazioni vita prevedono anche il riscatto prima della scadenza, una condizione presente anche per le polizze miste, con la possibilità di richiedere il riscatto parziale o totale. L’operazione è soggetta a restrizioni e vincoli in base a quanto stabilito nel contratto, in genere con la concessione del riscatto dopo 3 anni e dietro spiegazione delle motivazioni alla base della domanda.