Scoperto

Lo scoperto è un valore percentuale non coperto dal risarcimento della compagnia di assicurazione in caso di sinistro, in quanto l’ammontare rimane a carico dell’assicurato. Si tratta a tutti gli effetti di una clausola contrattuale, una condizione che limita la prestazione assicurativa in caso di danni di importo ridotto. In queste circostanze l’assicuratore non rimborsa tutto il danno, poiché l’evento dannoso viene indennizzato soltanto se la quantificazione del danno supera il valore dello scoperto. Questa clausola è una delle restrizioni previste dalla maggior parte delle polizze del ramo danni, insieme alla franchigia e al massimale, condizioni tipiche delle garanzie accessorie della RCA o delle polizze sulla casa.

Che cos’è lo scoperto assicurativo

In caso di sinistro bisogna inviare una segnalazione alla compagnia, per informarla dell’evento e avviare la procedura di valutazione dei danni. In questo modo l’assicuratore può effettuare tutti gli accertamenti necessari, analizzare il danno e formulare una proposta risarcitoria, tenendo conto delle coperture previste dal contratto e di eventuali limitazioni. Una di queste è lo scoperto assicurativo, ovvero un importo espresso in percentuale rispetto al valore del danno entro il quale non avviene la liquidazione del sinistro. Questa caratteristica non rende possibile conoscere la somma dello scoperto al momento della stipula del contratto, ma appena il valore percentuale dello scoperto applicato dall’impresa di assicurazione. Se ad esempio l’assicuratore prevede uno scoperto del 10% sulla garanzia furto e incendio, in caso di sinistro bisogna prima quantificare il danno riportato dal veicolo e successivamente calcolare la quota dello scoperto. Un danno con un valore inferiore allo scoperto non viene rimborsato dalla compagnia, in quanto rimane a carico dell’assicurato. Se invece il danno viene quantificato con un valore superiore allo scoperto, in queste circostanze l’importo dello scoperto è di competenza dell’assicurato mentre la parte restante viene risarcita dall’assicuratore. Ciò avviene nei limiti del massimale assicurativo, inoltre bisogna considerare eventuali franchigie previste dal contratto.

Come funziona il risarcimento con lo scoperto

Le polizze assicurative possono essere caratterizzate da scoperti e franchigie. I primi limitano il rimborso al superamento di un valore calcolato in percentuale sul danno, le seconde a un importo fisso che non cambia in base alla somma stabilita. Se al sinistro vengono applicate entrambe le clausole si utilizza come riferimento quella più alta, adottando quest’ultima e tralasciando l’altra. Ad esempio, consideriamo una copertura con una franchigia di 250 euro e uno scoperto del 10%. Se il danno viene quantificato in 1.000 euro significa che la franchigia vale sempre 250 euro, mentre in questo caso lo scoperto ha un valore di 100 euro. Essendo la franchigia più elevata si scarta lo scoperto, applicando appena la franchigia di 250 euro. Se invece il danno da rimborsare viene calcolato in 5 mila euro, la franchigia sarà sempre di 250 euro ma lo scoperto arriverà a 500 euro. In questa situazione l’assicurato utilizza lo scoperto e non la franchigia, applicando uno scoperto di 500 euro alla liquidazione del danno in fase di calcolo dell’indennizzo da versare al danneggiato. Per la franchigia però bisogna fare una precisazione. In caso di franchigia assoluta questo valore rimane sempre a carico dall’assicurato, quindi con una franchigia di 500 euro e un danno di 2.000 euro la compagnia indennizza appena 1.500 euro. Con la franchigia relativa invece, se il danno non supera la franchigia non viene corrisposto alcun rimborso, altrimenti l’assicuratore paga l’intero valore del danno.