Multa al semaforo rosso: ricorso, costo e come contestarla

La multa al semaforo rosso è uno degli incubi di ogni automobilisti. Ma come funziona? E si può fare ricorso? Scopri tutti i dettagli su costo, importo da pagare e telecamera T-Red.

Rosso, giallo, verde. Chi guida conosce il significato di questi colori: il semaforo regola la circolazione, dà riferimenti chiari ad automobilisti e centauri per evitare incidenti, feriti e ingorghi epici. Senza semaforo non si può circolare. D’altro canto è facile imparare la logica del semaforo: verde si può andare, giallo bisogna fare fai attenzione e rallentare, rosso bisogna fermarsi.

multa al semaforo rosso

Tuttavia, nonostante l’attraversamento di un incrocio con il semaforo rosso sia una delle infrazioni più gravi del nostro sistema stradale e comporti conseguenze rilevanti sia a livello economico che per la patente, le multe per queste violazioni continuano ad essere tra le sanzioni più comminate.

Non si tratta soltanto di un errore di distrazione, ma di un gesto che può compromettere la sicurezza propria e altrui, aumentando il rischio di incidenti con danni gravi.

Multa al semaforo rosso: costo e decurtazione punti

Nel momento in cui scatta la luce rossa bisogna essere all’interno della zona demarcata dalla linea di arresto. In caso contrario si è soggetti a una multa che va da 167 a 665 euro e la decurtazione di 6 punti dalla patente.

Qualora la violazione avvenga nella fascia oraria notturna (tra le 22:00 e le 7:00), l’importo può aumentare di un terzo. Se la stessa infrazione viene commessa due volte nell’arco di 24 mesi, è prevista la sospensione della patente da uno a tre mesi.

L’articolo 146 del Codice della Strada rimane il riferimento normativo per la violazione del semaforo rosso; in particolare stabilisce che chi circola deve rispettare il segnale di arresto costituito dalla luce rossa e la linea di stop o, in mancanza, non impegnare l’area di intersezione in modo da mettere in pericolo gli utenti della strada.

La luce gialla, che precede il semaforo rosso, serve proprio come segnale che invita a rallentare per evitare l’attraversamento dell’incrocio quando non è consentito.

Quanto deve durare la luce gialla in Italia?

Il Codice della Strada dà indicazioni chiare sul diametro e sulle distanze di avvistamento (sempre articolo 41), ma sulla durata della luce gialla non ci sono parametri. Molti conducenti sostengono che la durata del giallo sia insufficiente per reagire e frenare in sicurezza in caso di svolta o di attraversamento.

Su questo punto, però, si è espressa la sentenza numero 27348 del 23 dicembre 2014 emessa dalla Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione:

Il tempo di permanenza della luce semaforica gialla deve avere una durata superiore ai 3 secondi e che tale lasso temporale è da ritenersi congruo sulla base di quanto indicato dalla risoluzione del Ministero dei Trasporti n.67906 del 16.7.2007 e di uno studio del CNR

Questo significa che 3 secondi è un tempo giusto per rallentare, come dimostrato da studi tecnici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e ad una risoluzione del Ministero dei Trasporti del 2007.

I 3 secondi di luce gialla (anche se il CNR consiglia 4 per le strade urbane e 5 per quelle extraurbane), si costringono gli automobilisti a guidare con prudenza e chi non riesce a frenare viene multato dall’occhio elettronico.

È importante precisare che la mera indicazione della durata della luce gialla nel verbale o nei documenti non rappresenta di per sé un vizio tale da invalidare in modo automatico la sanzione. Occorre dimostrare che quel determinato impianto abbia una durata inferiore a quella che consente una frenata in condizioni di normale prudenza e che tale condizione abbia inciso sulla propria possibilità di arrestarsi in tempo. In assenza di dati tecnici certi, presentare un ricorso basandosi soltanto su un’asserita brevità del giallo risulta rischioso.

Photored e Autovelox: fai attenzione

Il Photored e l’Autovelox sono due strumenti che servono a rilevare violazioni stradali, ma operano in contesti diversi e secondo modalità distinte.

L’Autovelox è concepito per misurare la velocità dei veicoli su un tratto stradale. Può funzionare tramite fotocellule, tecnologia radar, laser o sistemi video. Nel caso delle fotocellule, due fasci rilevano il passaggio del veicolo: al passaggio dal primo fascio si attiva un cronometro, al passaggio dal secondo si registra il tempo.

Il Photored, invece, è un dispositivo dedicato al controllo semaforico. Si colloca presso gli incroci, in posizione strategica rispetto al semaforo e sincronizza la propria operatività con la temporizzazione del semaforo stesso. Quando il veicolo attraversa l’intersezione durante la luce rossa, il Photored registra l’evento rilevando il superamento della linea di arresto o l’occupazione dell’incrocio nel momento sbagliato. Il sistema cattura immagini del veicolo e della targa, le elabora con software automatizzati e genera il verbale di infrazione da inoltrare al trasgressore.

In fase di verifica del verbale, è determinante accertare che l’ente che ha elevato la multa abbia indicato il tipo di apparecchio, la fase del semaforo, l’ora, la targa, nonché ogni dato tecnico rilevante. Se tali elementi risultano assenti, contraddittori o insufficienti, la contestazione ha maggiore chance di successo.

E se il vigile è dopo il semaforo?

Capita che la contestazione del passaggio con rosso venga fatta da un agente della Polizia Municipale che sostava dopo il semaforo, magari anche ad una certa distanza da esso.

In questi casi la prova offerta dal verbale sulla corretta rilevazione della violazione può essere messa in discussione. Quello che viene dichiarato in un verbale da un agente “fa fede fino a querela di falso”, ovvero è considerato valido e costituisce presunzione legale fino a che il cittadino multato non denuncia l’agente per non aver scritto la verità.

Dunque una dichiarazione di un vigile o di un poliziotto ha un valore, come prova, molto più elevato della semplice parola del multato. Mettere in dubbio il verbale è difficile, tuttavia, raccogliendo prove sufficienti, anche questo tipo di impugnazione può risultare vittoriosa.

Ad esempio evidenziando dove era appostato il Vigile (dopo il semaforo, distante da esso, senza possibilità di vedere davvero le luci dell’apparecchio) o evidenziando i tempi di accensione e spegnimento del semaforo stesso, che magari sono stati mal interpretati dall’agente sulla base delle altre apparecchiature dell’incrocio.

Contestare una multa al semaforo rosso con T-Red: conviene?

La tecnologia T‑Red è il sistema più diffuso per la rilevazione automatica del passaggio col semaforo rosso, con due telecamere che registrano l’attraversamento dell’incrocio durante la luce rossa: una in fase di superamento della linea di arresto, l’altra al centro dell’incrocio.

Il sistema T-Red utilizza 2 telecamere: quella a colori registra l’incrocio quando il semaforo è rosso, quella a infrarossi identifica la targa. Alta tecnologia, ma sembra che non sia immune agli errori: sono stati individuate diverse situazioni sospette e non sono mancati i ricorsi per presunto malfunzionamento.

L’opposizione alla multa è possibile rivolgendosi al Giudice di Pace o al Prefetto, entro i termini previsti (di norma 30 giorni dalla notifica per ricorso amministrativo, 60 giorni per il ricorso al Prefetto). Perché un ricorso possa avere senso, è necessario che emergano elementi idonei a sollevare dubbi sulla regolarità dell’impianto fotografico o sulle modalità della rilevazione.

Va però considerato che, il T-Red, al contrario dell’Autovelox, non necessita di taratura periodica, quindi la contestazione non può avvenire per mancata o errata taratura dello strumento.

Multa al semaforo rosso: la tua esperienza

La percezione comune tra gli automobilisti è che le multe al passaggio col semaforo rosso siano diventate uno strumento non soltanto di garanzia della sicurezza stradale ma anche di gettito per gli enti locali.

Sei d’accordo? Hai avuto esperienze simili? Anche tu hai pagato una multa per essere “passato” con il rosso?

Altri Articoli

Risposte

  1. Salve a tutti ho 55 anni e con tutti i punti sulla patente. Volevo raccontare la mia disavventura: Ad un incrocio in Calabria nel paese di Locri in via Cusumano ore 12.30 incrocio deserto come da foto t-red, mi scatta l'arancione ma non facendo in tempo a frenare mi fermo sulle strisce, nei fotogramma si vede la macchina con gli stop accesi, in uno prima della linea d'arresto e nel secondo sulle strisce pedonali. Io la multa lo pagata prima di vedere le foto, entro 4 giorno dalla notifica per paura che aumentasse, ma dopo aver visionato le foto al comando dei vigili ho pensato se potevo fare ricorso, non tanto per la multa ma per avermi tolto 6 punti sulla patente. Grazie anticipatamente di una vostra risposta. Roberto

    1. Salve Roberto,
      purtroppo, una volta pagata, la multa non può essere più contestata. Con il pagamento si fa una sorta di riconoscimento della violazione contestata, quindi si perde l'opportunità di opporsi.

  2. Ma ogni comune può variare l'importo della multa? Io ho ricevuto 285€, sconto 30% se pago nei primi giorni. E poi perché non arriva a casa foto? Grazie

    1. Salve Antonella,
      gli importi sono fissati nel Codice della Strada, con un minimo e un massimo entro cui, in ragione di particolari circostanze, chi accerta la violazione può spaziare. Per capire la ragione della somma devi guardare quali articoli del Codice vengono indicati come violati e applicati per il calcolo della sanzione. La foto normalmente è resa disponibile per la visione on line, non viene spedita.

      1. Sig.ra Bolzani,
        Mi spiace contraddirLa, ma NON è assolutamente come Lei dice. Il minimo e massimo edittale (Legge 689/81) non sono stabiliti per far "spaziare" alcun operatore accertatore, ma semmai un Giudice o Prefetto. L'eventuale variazione di sanzione dipende UNICAMENTE dalle spese di notifica che, invece, possono essere differenti a seconda dell'Ente di Polizia che ha comminato la sanzione amministrativa. A "parità" di Ente di Polizia, nel caso di due sanzioni identiche (ad esempio comminate anche da due Comandi differenti di PS), corrisponderà sempre la medesima sanzione, mentre ci possono essere differenze se gli stessi vengono notificati, uno dalla PS ed uno da CC.
        Ribadisco il fatto che, chi accerta la violazione NON può variare tale importo, ma viene sempre notificato un "pagamento in misura ridotta" che consiste, per l'appunto, nel minimo edittale. Qualora il sanzionato non paghi o perda il ricorso, allora il pagamento può essere raddoppiato (in quanto la norma sopra citata prevede la metà del massimo od il doppio del minimo, ma che non sempre si equivalgono).

        1. Il doppio del minimo o un terzo del massimo.Tra le due si applica quella più favorevole al trasgressore.Questo discorso vale per tutte le sanzioni amministrative...legge 689781.

  3. Alla guida in via Vitruvio a Milano a un certo punto distrattamente mi rendo conto che c'è il rosso, ma riesco a fermarmi ben oltre la linea di arresto sulle strisce pedonali. Ho guardato in alto e mi sembra ci fossero delle telecamere.
    La domanda è se rischio la multa e qualora sia stata elevata, come faccio per evitare che mi arrivi a casa?
    In altri termini posso andare a "costituirmi"?
    grazie
    saverio

  4. Purtroppo siamo sempre alle solite... Pur se sono molti di Agenti di Polizia (Municipale e/o Statale) che rispettano il cittadino ed applicano correttamente il CdS, non si può certo negare che alcuni "peccano" di ignoranza (o magari solo stressati a livello personale). Quando addirittura non hanno direttive dai "BIG" del Comune di fare cassa.
    A questo punto, la soluzione migliore sarebbe quella di "responsabilizzare in prima persona" anche gli stessi Agenti, applicando il tanto decantato detto che recita "Chi sbaglia paga"! Ad esempio, se ricevessero ordine di "fare cassa", sarebbero autorizzati a richiedere un ORDINE SCRITTO, per declinare ogni responsabilità in caso di contestazione;
    Con questo sistema, coloro che non conoscono a fondo tutti gli articoli del CdS sarebbero incentivati ad istruirsi a fondo e, gli stressati, troverebbero un "altro sistema" di sfogo. Perché in caso di ricorso e vincita da parte del cittadino/vittima, DOVREBBERO PAGARE IN PRIMA PERSONA!!! Questo con buona pace della maggioranza degli addetti che svolgono il loro lavoro in piena coscienza e professionalità!

  5. Salve oggi davanti la scuola mentre che aspettavo mio figlio,il vigile mi bussa al finestrino con in mano in foglietto di carta con su scritto il mio numero di targa e mi contesta il fatto di esser passato con il rosso,il giorno prima,ad un semaforo che è lampeggiante 360 giorni l'anno e che dall'arancione lampeggiante passa al rosso.Mi dice di passare il giorno dopo al comando dei vigili per ritirare la multa....strano rito....voi che mi dite?grazie

    1. Ciao Mario,

      Sono veramente poche le informazioni per valutare con cura questo caso. Secondo me ti conviene prima mettere insieme tutte le prove a tuo favore.

      1. Ciao e grazie per la risposta,in pratica il signor vigile mi contesta una multa per passaggio col semaforo rosso,senza ne una foto da t-red o telecamera di sorveglianza e senza avermi fermato subito dopo l'infrazione.lui dice che era rosso io dico di no (forse i miei 20 anni senza mai perdere 1 punto stanno a testimoniare che io sia un guidatore attento) inoltre il semaforo in questione è perennemente lampeggiante e scatta rosso solo se viene premuto il pulsante per la richiesta di attraversamento pedonale.grazie

Pagina1 Pagina2 Pagina3 Pagina4 Pagina5 Pagina6 Pagina7 Pagina8 Pagina9 Pagina10 Pagina11

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *