Gli incentivi moto 2024 hanno subìto una distribuzione disomogenea dei fondi. I 5 milioni di euro destinati alle moto a combustione si sono esauriti già alla fine di gennaio, mentre i finanziamenti per le moto elettriche sono ancora disponibili. Con ciò, il nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deciso di concentrare ulteriori finanziamenti solo sulle moto elettriche.

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Secondo quanto riportato dall'Ancma (Associazione nazionale ciclo, motociclo e accessori), non verranno aggiunti nuovi fondi ai 5 milioni di euro riservati all’acquisto di moto termiche, ma il Governo ha annunciato l'integrazione di ulteriori 2 milioni di euro ai fondi ancora disponibili tramite la piattaforma del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Questi finanziamenti aggiuntivi provengono da residui degli incentivi degli anni 2022 e 2023, e portano il totale dei fondi disponibili per l’acquisto di moto elettriche a 17 milioni di euro.

Questa decisione riflette l'orientamento del Governo verso la promozione della mobilità sostenibile e l'incentivazione dell'adozione di veicoli a emissioni zero. L'obiettivo è quello di incoraggiare la transizione verso modalità di trasporto più ecologiche, in linea con gli obiettivi ambientali nazionali ed europei.

L'incentivazione delle moto elettriche, attraverso l'assegnazione di risorse aggiuntive, risponde anche alla necessità di ridurre l'inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell'aria nelle aree urbane. Le moto elettriche rappresentano una soluzione a basso impatto ambientale, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra e a migliorare la salute pubblica.

Le nuove erogazioni potrebbero modificare l’andamento del mercato dei veicoli a due ruote. Difatti, nel mese di marzo si è registrata una leggera diminuzione delle vendite di moto elettriche. Questa inflessione è da imputare con tutta probabilità all’attesa di nuove erogazioni di incentivi moto.

Quali sono gli incentivi moto 2024 e come ottenerli

Gli incentivi per l'acquisto di mezzi a zero emissioni rappresentano un'opportunità significativa per coloro che desiderano adottare veicoli ecologici. L'incentivo, che può arrivare fino al 40% del prezzo di listino, è quindi soggetto a condizioni specifiche.

Se si intende usufruire del massimo beneficio, pari a 4.000 euro (IVA esclusa), è necessario rottamare un veicolo della categoria L omologato nelle classi fino a Euro 3, di proprietà da almeno dodici mesi dello stesso soggetto intestatario del nuovo veicolo. Questo processo richiede che il concessionario, entro 15 giorni dalla consegna del nuovo veicolo, consegni il veicolo usato a un demolitore e proceda con la richiesta di radiazione per demolizione presso lo STA (Sportello Telematico dell’Automobilista).

Nel caso in cui non si disponga di un veicolo da rottamare, l'incentivo diminuisce al 30% del prezzo d'acquisto, con un massimo di 3.000 euro (o 3.660 euro IVA inclusa).

La gestione degli incentivi è affidata al concessionario o al rivenditore, che deve registrare ogni veicolo sulla piattaforma ecobonus e prenotare il contributo per conto del cliente. Una volta ricevuta la conferma della prenotazione, il concessionario può dedurre l'incentivo dal prezzo di acquisto, riconoscendo così al cliente il beneficio economico.

Infine, per quanto riguarda il rimborso dell'incentivo, il costruttore del veicolo è tenuto a rimborsare il rivenditore, che ha anticipato il contributo al cliente. Il rimborso avviene sotto forma di credito d'imposta, garantendo così un ciclo completo di finanziamento che coinvolge tutti gli attori coinvolti nel processo di acquisto del veicolo a zero emissioni.

Questo sistema di incentivazione mira a promuovere in maniera attiva l'adozione di veicoli ecologici, offrendo un vantaggio economico tangibile ai consumatori e contribuendo alla riduzione delle emissioni nocive nell'ambiente. Tuttavia, rimane importante garantire che le procedure siano chiare e accessibili a tutti coloro che desiderano beneficiare degli incentivi, al fine di massimizzare l'impatto positivo sul mercato dei veicoli a zero emissioni e sull'ambiente in generale.

Ecobonus moto 2024: quali sono i vincoli

I vincoli sull'acquisto e la rivendita dei veicoli beneficiari degli ecobonus moto 2024 riflettono la volontà di garantire che tali agevolazioni siano utilizzate solo per promuovere l'adozione di veicoli a zero emissioni e non per fini speculativi.

Chi beneficia degli incentivi non può rivendere il veicolo prima di 12 mesi dall'acquisto. Questa clausola mira a impedire che i beneficiari vendano subito il veicolo per ottenere un profitto rapido, assicurando che il beneficio economico sia utilizzato in maniera congrua.

Inoltre, chi rottama una precedente moto per usufruire degli incentivi, dovrà dimostrare di essere il proprietario del veicolo da rottamare da almeno un anno, oppure che lo è un familiare convivente.

Allo stesso modo, coloro che acquistano un veicolo con l'intenzione di destinarlo al noleggio sono soggetti alla stessa restrizione. Questa disposizione si applica per garantire che i veicoli acquistati per il noleggio rimangano nel circuito del noleggio per un periodo sufficiente a giustificare gli investimenti e a contribuire alla diffusione di veicoli a zero emissioni nel settore di riferimento.

Una restrizione più rigida è prevista per chi usufruisce dell'ecobonus per l'acquisto di un veicolo destinato allo sharing: in questo caso, la rivendita è vietata prima di 24 mesi.