L’attestato di rischio certifica la storia assicurativa di un veicolo e del suo proprietario e incide in modo diretto sul calcolo del premio da pagare per la polizza. Si tratta di un documento indispensabile sia quando si rinnova un contratto assicurativo sia se si decide di passare a una compagnia diversa.

La sua funzione non è cambiata negli anni, ma dal 2015 il documento è stato digitalizzato e anche nel 2025, è accessibile in tempo reale da parte delle compagnie e dei clienti, così da rendere più trasparente il sistema e ridurre il rischio di frodi assicurative.
L’attestato resta valido cinque anni, un periodo che consente di mantenere la propria classe di merito anche in caso di interruzione del contratto.
Che cos’è l’attestato di rischio?
È il documento che certifica la presenza o l’assenza di incidenti negli anni, nonché la classe CU (Bonus-Malus) maturata in base alla sinistrosità. Sull’attestato di rischio è sono sempre riportati anche i dati identificativi del titolare della polizza, la classe di provenienza e la classe di assegnazione interne della compagnia e i sinistri denunciati, distinti tra quelli con responsabilità principale o paritaria.
La validità quinquennale tutela gli assicurati che sospendono la polizza per un periodo: al momento della riattivazione possono riprendere dal livello di merito raggiunto senza ripartire dalla classe iniziale.
L’attestato di rischio è il punto di riferimento oggettivo utilizzato dalle compagnie per calcolare il premio assicurativo. Un automobilista che non ha causato incidenti nel quinquennio beneficia di una classe di merito favorevole, mentre chi ha registrato sinistri subisce un peggioramento di classe e un conseguente aumento del premio.
Attestato di rischio: come si richiede
Fino al 2015 l’attestato di rischio era un documento cartaceo che veniva consegnato dalla compagnia all’assicurato. Purtroppo erano frequenti le frodi, con gli automobilisti che presentavano alle compagnie attestati di rischio falsificati con la speranza di riuscire a pagare meno.
Per evitare le frodi, come previsto dall’art. 134 del Codice delle Assicurazioni (decreto legislativo n. 209/2005), dal 1° luglio 2015 l’attestato di rischio è diventato elettronico. Viene elaborato dalla compagnia con cui l’automobilista ha contratto l’assicurazione auto e viene inserito in una banca dati tenuta dall’ANIA e sottoposta al controllo dell’IVASS.
Al momento della stipula di una polizza, la società assicurativa accede subito al database e acquisisce la posizione aggiornata del cliente.
L’automobilista può comunque visionare e scaricare il documento in autonomia. La compagnia è tenuta a consegnare ai clienti l’attestato di rischio almeno 30 giorni prima rispetto alla data di scadenza della polizza, tramite l’area riservata del sito web, l’app ufficiale o la posta elettronica certificata.
Chi lo desidera può anche ottenere una copia cartacea, utile come documento personale, ma non più necessaria per le pratiche di cambio compagnia.
Cosa comporta la dematerializzazione dell’attestato di rischio?
Il passaggio al formato elettronico ha cambiato in modo radicale la gestione dell’attestato di rischio. L’attestato è a disposizione di tutti gli “aventi diritto” quindi non più solo al contraente di polizza. Ad esempio se il proprietario del veicolo fosse una persona differente dal contraente della polizza, l’attestato di rischio potrà essere richiesto da entrambi.
La dematerializzazione ha eliminato la necessità di inviare l’attestato di rischio in originale alla nuova compagnia. Le compagnie di assicurazioni depositano l’attestato di rischio in una nuova banca dati gestita dall’ANIA, l’associazione delle compagnie sotto il controllo dell’IVASS (autorità di vigilanza sulle assicurazione) in modo da permettere, a tutte le compagnie, la sua acquisizione diretta.
L’innovazione ha favorito anche la concorrenza tra compagnie. Con dati subito disponibili e certificati, il cliente può ottenere preventivi rapidi e precisi, confrontare più offerte e scegliere quella più vantaggiosa senza ostacoli burocratici.
Come usare a proprio favore l’attestato di rischio?
L’attestato di rischio è un elemento decisivo nel calcolo del premio e può diventare anche uno strumento di vantaggio per il cliente. Un documento che certifica l’assenza di sinistri negli ultimi cinque anni è un biglietto da visita importante che dimostra che l’automobilista è affidabile e meritevole di condizioni economiche migliori.
Le compagnie, spinte da una concorrenza sempre più forte, tendono a premiare i profili virtuosi con sconti o tariffe agevolate. Un assicurato che si presenta con una classe di merito favorevole può quindi utilizzare il proprio attestato come leva per ottenere un premio più basso.
Così come la compagnia tiene conto di un peggioramento di classe (malus) per innalzare il premio annuo da far pagare al cliente, dovrebbe parimenti tener conto di un eventuale balzo in avanti (bonus) per diminuire la quota, ma questo non sempre viene proposto o almeno non nella stessa proporzione dell’innalzamento del premio.
In ogni caso l’attestato fornisce dati oggettivi che permettono di contrattare con maggiore consapevolezza.
Cosa succede se non risulta in Banca Dati l’attestato?
Se dovesse succedere, in stipula del nuovo contratto, di non trovare la posizione assicurativa in Banca Dati, la nuova assicurazione acquisirà i dati dell’ultimo attestato presente e richiederà al cliente una dichiarazione scritta che permetta di ricostruire la corretta posizione assicurativa del periodo residuo.
Per ottenere l’attestato di rischio aggiornato va presentata una richiesta alla compagnia assicurativa tramite sito internet o contattando il servizio clienti per ricevere il documento tramite mail.
Come risparmiare sull’attestato di rischio
Avere a disposizione il proprio attestato di rischio, presentando una buona posizione assicurativa, può aiutare, nel caso della stipula di un nuovo contratto, ad ottenere un prezzo di favore con la compagnia di assicurazione. Potrebbe dunque essere un modo per risparmiare, facendo presente all’assicurazione la propria buona posizione.
Se si possiede un attestato di rischio di circa anni prima.....è possibile di utilizzarlo?
È possibile utilizzare un attestato vecchio al massimo di 5 anni.
Buonasera , una domanda tecnica sul rilascio dell’attestato di rischio :
Ho pagato in ritardo il trimestre della mia polizza,cioè dopo che fosse terminato il periodo di osservazione , logicamente ho comunque completatato l’anno assicurativo,ma la compagnia non mi rilascia l’attestato di rischio perché considera l’ultimo trimestre pagato in ritardo, come una polizza temporanea come da disposizione del nuovo regolamento Ivass ( così mi dicono)... ha ragione la compagnia o ho diritto all’attestato?
Avrei bisogno di qualche dettaglio in più sulla risposta della compagnia, perché una rata di polizza annuale non può mai essere considerata come una polizza temporanea.
Buonasera, complimenti per le risposte puntuali e precise. Vorrei porre una questione non ancora trattata: posseggo 2 moto una delle quali assicurata come moto storica quindi senza cu mentre con l'altra ho una cu di 9. Ho chiesto un preventivo di assicurazione "normale" e non storica per la moto storica, perché mi fanno ripartire da cu 12 e non da 9? L'assicurazione è pure la stessa con la quale ho assicurata la moto con cu 9. Grazie
Perché per applicare il Decreto bersani (e acquisire sulla moto la CU 9) la moto deve essere di primo acquisto e non già di proprietà. Nel tuo caso, la moto storica è già di proprietà e quindi non si può applicare la Legge Bersani.
Salve volevo un informazione, io ho un assicurazione online scaduta il 30 giugno e sto valutando se cambiarla perché per colpa di un incidente con colpa sono passato dalla sesta all ottava classe e I preventivi che mi vengono fatti sono molto alti, vado a spendere quasi il doppio, per sbaglio alcuni preventivi che ho fatto, alla domanda se ho una polizza attiva ho messo no(che è anche vero perché mi è scaduta 20giorni fa) e ho visto che in quel modo i preventivi anno cifre più contenute, però ho notato che come classe di merito vengo contato in 14esima anziché in ottava, posso anche accettare questi preventivi? Che personalmente anche se riparto da fondo non m interessa guardando il risparmio che ho,
Grazie Dell attenzione
Cordiali saluti
Non si può fare perché si tratta di un preventivo sbagliato.
Alla domanda "Hai una polizza attiva" bisogna rispondere SI: è una domanda fatta male, perché può essere interpretata diversamente. Se l'auto ha un attestato con CU 8, infatti, non è mai possibile ripartire dalla 14.
Buonasera, sono in prima classe da 10 anni. Nel 2017 ho subito n 2 incidenti senza colpa. Uno liquidato nel 2017 e l'altro a gennaio 2018, entrambi direttamente al carrozziere. Ora l'assicurazione è quasi raddoppiata a causa di 2 incidenti subiti avvenuti nel 2018. È corretto?
L'incidente senza colpa non ha effetti sulla tariffa, quindi probabilmente si tratta di incidenti con una certa percentuale di colpa (minoritaria).
Il fatto che siano entrambi riportati nel 2018 è perché sull'attestato si segna l'anno in cui il sinistro viene liquidato, non quello in cui accade.