telefono vivavoce Il telefonino non può essere portato all'orecchio mentre si guida: lo vieta la legge. Se veniamo sorpresi a compiere questo gesto, o peggio ancora a leggere o scrivere messaggi, rischiamo una sanzione che va da 152 a 608 euro, la perdita di cinque punti dalla patente e sospensione della patente da uno a tre mesi se la violazione viene commessa una seconda volta nel biennio. Detto questo, ci sono delle soluzioni per comunicare comunque limitando i rischi e azzerando l'eventualità di incorrere in sanzioni.

Auricolare e vivavoce

Mentre scrittura e lettura dei messaggi restano assolutamente vietati, bisogna accostare e fermarsi, per le comunicazioni verbali è consentito utilizzare l'auricolare oppure il vivavoce. Ormai tutti i dispositivi telefonici in commercio hanno la predisposizione sia per uno che per l'altro metodo, ma spesso siamo troppo pigri per portare con noi gli auricolari, oppure il vivavoce ha un volume massimo troppo basso per consentirci di condurre una conversazione lineare, facendo aumentare i rischi anziché diminuirli.

Dotazioni di serie

Per fortuna viviamo nell'era della convergenza tecnologica e abbiamo cellulari intelligenti che fanno di tutto ma anche automobili iperconesse che si credono cellulari. Molti nuovi modelli di auto hanno il vivavoce bluetooth integrato con i comandi inseriti direttamente sul volante e il collegamento diretto tra il cellulare e gli altoparlanti dello stereo. Difficile perdersi qualche parola della conversazione, salvo scarsa ricezione del cellulare, si intende.

Kit vivavoce

Per chi a cambiare l'auto non ci pensa proprio, ma vuole comunicare utilizzando gli altoparlanti dell'auto, esiste l'opzione kit bluetooth. Con un investimento che può partire da qualche decina di euro fino qualche centinaia (dipende dalle prestazioni richieste, dagli optional come il riconoscimento vocale o il collegamento di più dispositivi), otteniamo lo stesso risultato del bluetooh integrato. Attenzione però: verifica accuratamente le compatibilità dei dispositivi in tuo possesso e controllate se si tratta di un kit che necessita dell'intervento di un installatore.

Il vivavoce non può essere un optional

Tenere due mani sul volante è cosa fondamentale per la propria sicurezza e per quella degli altri. Molte sono le case automobilistiche che indicano come opzionale il kit vivavoce bluetooth (magari abbinato ad altri accessori tecnologici del caso), mentre altre hanno fatto la scelta opposta, cioè quella di inserire nella dotazione di serie tale accessorio. Non è ancora scelto da tutti all'atto di acquisto del veicolo tra la lista degli optionals proprio per l'idea che sia esclusivamente un accessorio correlato al business, quando invece è legato alla comodità e alla sicurezza. Considerando un tempo di 10 secondi per mandare un sms, oppure per cercare un numero nella propria rubrica del cellulare, si sono percorsi nel contempo anche 200 metri di strada durante i quali lo sguardo è stato totalmente altrove. Avendo invece il vivavoce è possibile scegliere di chiamare qualcuno semplicemente pronunciando il nome oppure aiutarsi con i tasti posti sul volante per vedersi apparire i nomi sul cruscotto, mantenendo comunque lo sguardo in direzione strada per un tempo più costante. Antonio Coppola, direttore Generale dell'azienda Dat-Italia, esperta in ricerche di mercato in tema automotive, esprime il suo stupore in merito al kit vivavoce per auto: “Il risultato dell’edizione 2016 della nostra ricerca è sconcertante: di fatto questo accessorio di fondamentale importanza per la sicurezza si paga ancora troppe volte a parte. Uno sguardo alla tabella accessori vale più di mille discorsi. E’ sorprendente vedere in ogni caso che un accessorio così strategico per la sicurezza sia oggetto di politiche di marketing, offerto di serie solo per un numero limitato di veicoli. E ancor più sorprendente è il fatto che su alcuni veicoli, neanche alto di gamma, un tale accessorio venga poi venduto solo insieme ad altri costosi optional”. E tu, cosa hai scelto di fare per comunicare in auto?