Immatricolare un veicolo

Immatricolare l'auto

Si tratta della prima cosa da fare quando si acquista un veicolo nuovo, ossia registrarlo all’anagrafe dei mezzi circolanti nel nostro Paese. Di solito il concessionario presso il quale ci siamo rivolti ci risparmia le pratiche, affidandosi ad appositi studi di consulenza automobilistica e agenzie di pratiche auto. In questo modo tutta la trafila burocratica necessaria alla “messa in strada” viene smaltita in modo veloce e  professionale. Il costo di queste operazioni è variabile, poiché dipende dal prezzo chiavi in mano dell’auto o della moto che abbiamo comprato.

Quali documenti servono?

Al momento dell’acquisto il concessionario ci chiede:
  • la carta di identità;
  • il codice fiscale;
  • il modello TT2120 con cui autocertifichiamo la nostra residenza.
Questi documenti vengono trasmessi alla Motorizzazione civile, che si occupa di redigere l’atto di immatricolazione, mentre al Pra (Pubblico Registro Automobilistico) il venditore consegna l’atto di vendita, che invece va registrato. Il modello TT2120 – l’autocertificazione di residenza – va compilata dall’acquirente di fronte al funzionario che si occupa di accogliere la domanda di immatricolazione e deve essere accompagnata dal documento d’identità valido. I cittadini extracomunitari devono allegare anche il permesso di soggiorno, mentre se ad acquistare l’auto è una società occorrono il documento di identità valido del rappresentante legale, la fotocopia del suo codice fiscale, il modello TT2120 e la dichiarazione sostitutiva di iscrizione alla Camera di Commercio

Le pratiche per immatricolare un veicolo

Per l’immatricolazione di un’auto o moto nuova e l’iscrizione al Pra si usa lo Sportello telematico dell’automobilista (Sta), servizio al cittadino che consente di svolgere tutta una serie di pratiche (per esempio ottenere una targa, la carta di circolazione, il certificato di proprietà di un veicolo nuovo o usato) senza dover fare la spola tra gli uffici provinciali di ACI – Pubblico Registro Automobilistico e Motorizzazione civile. Per una maggiore comodità, è possibile rivolgersi a qualsiasi Sportello telematico dell’automobilista, anche se in una provincia diversa da quella di residenza. Grazie al collegamento telematico tra i database di Aci e Motorizzazione, lo sportello è in grado di emettere targa di circolazione e stampare carta di circolazione e certificato di proprietà in una quindicina di minuti. Va precisato anche che i concessionari possono iscrivere un veicolo al Pra a partire da una richiesta dell’acquirente. Una volta ottenuto il numero di targa, e prima di ritirare il veicolo e poter circolare liberamente, occorre sottoscrivere il contratto di assicurazione.

La registrazione al Pubblico Registro Automobilistico

La registrazione al Pubblico Registro Automobilistico permette una maggiore tutela del proprietario del veicolo, in quanto certifica i diritti di cui gode in quanto “possessore” (il cosiddetto stato giuridico-patrimoniale). Per completarla, occorre presentare il modulo detto “nota di iscrizione” (Modello NP-2b), che è possibile trovare presso tutti gli uffici Pra dislocati sul territorio nazionale. Ricordiamo che l’iscrizione può essere effettuata anche dopo i 60 giorni trascorsi dalla data di effettivo rilascio della carta di circolazione. Attenzione a non sbagliare; la Legge prevede sanzioni in caso di registrazione tardiva, fino a un massimo del 30% dell’Imposta provinciale di trascrizione più la mora. Un’ultima precisazione. Non è possibile chiedere al Pra di immatricolare:
  • veicoli provenienti da Stati ex-Ue o non aderenti allo Spazio economico europeo (come Liechtenstein, Norvegia e Islanda) importati attraverso canali non ufficiali;
  • veicoli usati già provvisti di libretto rilasciato da uno di questi Stati;
  • veicoli che hanno bisogno di particolari autorizzazioni e approvazioni, quali taxi e autocarri.