Il pedaggio autostradale è una spesa collegata in modo diretto all’uso di un’infrastruttura che richiede investimenti permanenti per funzionare in sicurezza e con efficienza. Chi percorre un tratto a pagamento contribuisce ai costi di costruzione, alla manutenzione ordinaria e straordinaria, alla gestione della segnaletica, al mantenimento di gallerie e viadotti e ai servizi accessori che garantiscono sicurezza e continuità al traffico.
L’importo delle tariffe segue convenzioni stabilite tra lo Stato e le società che gestiscono le varie tratte. Tali convenzioni definiscono obblighi tecnici e finanziari e prevedono meccanismi di aggiornamento tariffario legati a indicatori economici, a investimenti realizzati e ad accordi specifici.
A partire dal 1° gennaio 2025 le tratte gestite da Società Autostrade per l’Italia hanno subìto adeguamenti tariffari pari all’1,80%, mentre per la concessionaria della Salerno-Pompei-Napoli è stato riconosciuto un adeguamento dello 1,677%.
Costo autostrada: perché si paga?
La maggior parte dei tratti autostradali italiani è soggetta a pedaggio. Il pedaggio esiste perché la costruzione e la gestione delle autostrade comportano costi che lo Stato o gli enti locali non sempre possono sostenere per intero con risorse pubbliche.
Questo significa che gli automobilisti che decidono di percorrere un tratto di autostrada hanno l’obbligo di contribuire al suo mantenimento, in modo proporzionale all’impiego della rete.
Le società concessionarie assumono l’onere degli interventi sulle strade e ottengono in cambio la possibilità di applicare tariffe soggette a regole contrattuali e ad aggiornamenti periodici.
La concessionaria più conosciuta è Autostrade per l’Italia che gestisce circa la metà della rete autostradale; oltre a questa società ci sono più di 20 altre concessionarie. Infine, alcuni tratti autostradali sono gestiti in modo diretto dall’ANAS, proprietaria della rete.
Pedaggio autostradale: quanto si paga?
L’importo che l’utente versa per un passaggio in autostrada dipende da tre fattori variabili: la distanza conteggiata ai fini del pedaggio, la classe del veicolo e la tariffa unitaria applicata al tratto di autostrada specifico.
La distanza considerata non si limita soltanto ai chilometri tra il casello di ingresso e quello di uscita, ma include anche i raccordi, le corsie di ingresso e di uscita dall’autostrada e i tratti liberi realizzati e gestiti dalla stessa concessionaria. Tali elementi influiscono sul conteggio e possono aumentare la lunghezza computata rispetto al solo percorso geografico.
Le classi di veicolo sono determinate in base a numero di assi e sagoma e influenzano il coefficiente applicato al chilometro: Le classi sono la A (veicoli a 2 assi fino a 1,3 metri di altezza), la B (veicoli a 2 assi che superano 1,3 metri di altezza), le classi 3 per i veicoli a 3 assi, le classi 4 con i veicoli a 4 assi e le classi 5 con i veicoli a 5 o più assi.
Le tariffe unitarie variano inoltre in funzione della morfologia del tratto: per esempio, a parità di classe, il costo per chilometro risulta in media più elevato nei tratti montani a causa delle maggiori esigenze di manutenzione e sicurezza rispetto ai percorsi in pianura.
Come riferimento orientativo, per la classe A il valore medio per chilometro può oscillare intorno a alcune decine di centesimi: in pianura la tariffa media si attesta su valori indicativi come 0,075 euro/km mentre in montagna può avvicinarsi a 0,089 euro/km. Valori analoghi, con lievi differenze, si applicano alle classi superiori.
Per ottenere l’importo esatto del pedaggio, la tariffa unitaria viene moltiplicata per il numero di chilometri percorsi.
A questo prodotto vanno sommate la maggiorazione forfettaria a favore dell’ANAS (di uno o di due euro a seconda del tipo di veicolo) e va sommata l’IVA calcolata con l’aliquota del 22%. Infine, la cifra ottenuta va arrotondata ai 10 centesimi di euro più vicini.
Pedaggio autostrada: i sistemi di calcolo
Le tariffe autostradali variano non solo in base alle caratteristiche del tratto di strada, ma anche in base al sistema di pedaggio adottato.
Il sistema più diffuso sulle autostrade italiane è il pedaggio chiuso, che si basa su un biglietto rilasciato all’ingresso e consegnato all’uscita per determinare la distanza percorsa. In questo modello il calcolo avviene moltiplicando la tariffa unitaria per i chilometri computati e aggiungendo le voci fiscali previste.
Per gli automobilisti che utilizzano il sistema Telepass queste operazioni sono automatizzate, ma la logica è la stessa: si paga in proporzione ai chilometri autostradali percorsi.
Esistono tuttavia tratte che adottano il sistema aperto, con tariffazione fissa indipendente dal chilometraggio effettivo, quando non è possibile o non è previsto conteggiare il percorso tramite biglietto di ingresso e uscita. In questi casi la tariffa si basa su importi predefiniti concordati con l’ente concedente.
In altri tratti (come la A3 Napoli-Salerno e la tangenziale di Napoli) è stato adottato un sistema ibrido tra il sistema di pedaggio chiuso e aperto. Su queste autostrade i caselli sono presenti in tutti gli svincoli e ma gli automobilisti pagano una cifra fissa che va da 2,30 € a 6 €, a prescindere dal numero di chilometri percorsi. La tariffa fissa non vale per coloro che hanno il Telepass che pagano in base ai chilometri percorsi.
Calcolo pedaggio autostradale
Il sistema più semplice e immediato per sapere quanto si pagherà è consultare il sistema di calcolo del pedaggio autostradale fornito da Autostrade per l’Italia.
Per conoscere stimare con precisione l’importo da pagare esatto del pedaggio basta inserire il casello di entrata e quello di uscita, oltre al e il tipo di veicolo (auto/moto, classe B a due assi, mezzi a tre, quattro o cinque assi).
Per conoscere il pedaggio esatto per una tratta le società concessionarie mettono a disposizione calcolatori e mappe interattive in cui inserire casello di ingresso, casello di uscita e classe del veicolo. Oltre a indicare l’importo del pedaggio, mostrano i percorsi autostradali, le stazioni di servizio, gli eventuali tratti bloccati, se ci sono lavori in corso oppure incidenti e rallentamenti che possono far allungare il tempo di percorrenza stimato. Inoltre, c’è la possibilità di seguire il traffico in tempo reale tramite webcam installate sulle autostrade.
Costo autostrada: come pagare
Il costo dell’autostrada va saldato presso il casello di uscita. Al casello l’utente può pagare in contanti nelle postazioni abilitate, utilizzare sportelli con personale o casse automatiche che accettano contanti e carte dotate dei circuiti compatibili, oppure adoperare mezzi di pagamento elettronico come carte di credito e sistemi di addebito sulla tessera.
Chi è dotato di Telepass può attraversare il casello senza doversi fermare. Il dispositivo Telepass registra in automatico il passaggio nelle corsie dedicate e addebita il costo del pedaggio sul conto corrente associato al dispositivo.
Per far sì che il passaggio del veicolo venga registrato dal dispositivo presente al casello è necessario mantenere la una velocità massima di al di sotto dei 30 km/h. Una volta rilevato il dispositivo, la sbarra si aprirà e si potrà proseguire.
Per chi vive in Campania e in Sicilia c’è anche una versione ricaricabile del Telepass. Il Telepass ricaricabile non richiede il collegamento a un conto corrente né un canone periodico e può essere utilizzato solo da veicoli a 2 assi, cioè i veicoli delle classi A e B. In questo caso l’importo del pedaggio viene scalato dal credito prepagato. Dal 2021 questo tipo di Telepass non viene più rivenduto ma chi ne era già in possesso può continuare a utilizzarlo.
In cima a ogni casello di uscita è installato uncartello che indica le modalità di pagamento ammesse. I cartelli hanno sfondo giallo per il pagamento con Telepass, blu per i pagamenti elettronici e bianchi per quelli in contanti. Possono esserci cinque possibilità:
- cartello bianco con l’indicazione di banconote e monete e con il simbolo delle carte di pagamento che indica i caselli nei quali è possibile il pagamento in contanti presso la cassa automatica oppure tramite carte;
- cartello giallo che indica i caselli di uscita riservati soltanto agli utenti Telepass;
- cartello blu che indica la possibilità di pagare tramite carte Viacard, carte di credito o di debito. Sono ammessi i pagamenti tramite bancomat del circuito Fast Pay, carte di debito straniere Maestro oppure tramite carte di credito dei circuiti Visa, e Mastercard e American Express. Tutti i metodi non richiedono la digitazione del PIN;
- cartello blu con il simbolo giallo T che indica la possibilità di poter pagare con carta o con il Telepass anche se non è uno sportello dedicato;
- cartello bianco con il simbolo di una mano e di banconote e monete che indica i caselli nei quali si può pagare in contanti all’operatore.
In caso di smarrimento del biglietto autostradale o di impossibilità di saldare il pedaggio, la normativa prevede delle procedure precise.
Chi perde il ticket è tenuto a corrispondere l’importo come se avesse percorso l’intero tratto autostradale, con un costo che può risultare più elevato di quello preventivato.
Se invece ci si trova senza mezzi di pagamento al casello, non si viene bloccati: viene emesso uno scontrino che certifica il mancato pagamento e che contiene tutte le indicazioni necessarie per regolarizzare la posizione entro un massimo di 15 giorni.
Oltre tale termine, vengono applicati costi extra e può partire la procedura di recupero crediti. In caso di ulteriore inadempienza, l’intestatario del veicolo riceverà un sollecito formale e rischierà sanzioni amministrative comprese tra 87 e 344 €, oltre alla decurtazione di 2 punti dalla patente.
Molto interessante l'articolo letto e tutti i chiarimenti forniti.Non trovo però corretto dover pagare un tratto autostradale per intero, se nel tratto percorso per esempio di 120 km devo assorbire 3-4-5 cantieri con restringimento di carreggiata, naturali rallentamenti e conseguente allungamento dei tempi di percorrenza, infine aumento della pericolosità da affrontare alla guida. Cordiali saluti, Mauro.