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Passaporto: costo, rinnovo, tempi di rilascio e documenti

passaporto

Il passaporto è un documento di viaggio e di riconoscimento che consente l’espatrio.
Ha durata decennale e, alla scadenza, non può essere rinnovato: è necessario richiedere l’emissione di un nuovo passaporto e riconsegnare il vecchio. Per chiarire le idee e offrire una risposta ai dubbi più frequenti, ecco una breve guida, in cui vedremo:

e tanto altre notizie, compreso cosa fare in caso di rinnovo se si vuole viaggiare nel Regno Unito, per poterti risolvere ogni dubbio sul passaporto.

Passaporto: come e dove richiederlo

Il passaporto va richiesto con una domanda di rilascio ed esistono due moduli a seconda si sia maggiorenne o minorenne. La domanda può essere presentata a uno dei seguenti uffici nel luogo di residenza, domicilio o dimora:

Se il passaporto viene chiesto presso gli uffici del domicilio o della dimora, i tempi di emissione saranno più lunghi perché sarà necessario attendere i controlli sull’effettivo domicilio o dimora, sulla scelta di tali uffici rispetto a quelli di residenza e, soprattutto, occorrerà il nulla osta da parte della Questura competente.

Passaporto: costo e documenti da presentare 

Vediamo il costo e quali documenti occorre presentare per il rilascio di passaporto, se siamo nella fase rinnovo:

Dal 24 giugno 2014 sono state introdotte delle novità per il rinnovo: in particolare, è stata abolita la tassa annuale di euro 40,29 sui passaporti ordinari. Ciò significa che ogni passaporto, anche quello emesso prima di questa data, è validi fino alla data di scadenza indicata all’interno del documento, per tutti i viaggi (inclusi quelli extra UE), senza bisogno di alcun pagamento annuale.

Passaporto elettronico al rinnovo

Dal 2010 è disponibile il passaporto elettronico.

Al momento del rinnovo verrà consegnato sempre un libretto cartaceo di 48 pagine, ma con un microchip in copertina che contiene:

Alla pagina 2 del passaporto è presente la firma digitalizzata (fatta eccezione per i minori di anni 12), gli analfabeti (il cui stato sia documentato con un atto di notorietà) e coloro che presentino un’impossibilità fisica accertata e documentata all’apposizione della propria firma. Per questi, comparirà la dicitura “esente”, scritta anche in lingua inglese e francese.

Qualora si documentasse, al momento del rinnovo, l’impossibilità temporanea alla rilevazione delle impronte digitali (ad esempio per fratture ossee o ferite agli arti superiori); o un’importante urgenza, è possibile ottenere un rilascio di passaporto temporaneo, documento di viaggio con validità ridotta (pari o inferiore a 12 mesi), costituito da un libretto con 16 pagine non dotato di microchip.

Come detto, il passaporto dura 10 anni. Attenzione però: in alcuni Stati il passaporto non è accettato come documento per l’espatrio, ma solo come documenti d’identità, se mancano meno di 6 mesi alla scadenza o, in alcuni casi, anche meno di 12. Il consiglio è di verificare le richieste dello stato di destinazione per valutare il rinnovo, prima di partire.

E lo sai che, la prima cosa che devi fare se vuoi richiedere un nuovo passaporto, è verificare di non avere delle multe non pagate a te intestate. Ebbene sì, nel caso in cui tu abbia delle vecchie multe non pagate, puoi dire addio al documento e anche al tuo viaggio. Te lo raccontiamo bene nel nostro articolo “Rinnovo passaporto 2019“.

Passaporto per minori

Dal 27 giugno 2012 non è più valida l’iscrizione del minore sul passaporto del genitore: oggi il minore può viaggiare in Europa e all’estero solo con il rilascio di un documento di viaggio individuale. I passaporti di genitori con figli minori già iscritti rimangono però validi per il solo titolare, fino alla naturale scadenza. Il passaporto che può essere rilasciato ad un minore con validità differente per garantire una fotografia aggiornata e la corretta identificazione è:

Cosa occorre per il rinnovo del passaporto?

Attenzione: la domanda di passaporto per il figlio minore che sia cittadino italiano può essere fatta soltanto con l’assenso di entrambi i genitori (coniugati, conviventi, separati, divorziati o genitori naturali), che dovranno firmare davanti al Pubblico Ufficiale, che autentica la firma, presso l’ufficio in cui si presenta la documentazione, oppure con provvedimento di nulla osta del Giudice Tutelare.

Se uno dei genitori non può essere presente, per il rilascio del passaporto, deve fornire all’altro copia del proprio documento d’identità, con firma in originale sulla fotocopia, e dichiarazione di autorizzazione all’espatrio (sempre ai sensi del DPR 445 del 2000 legge Bassanini).

La procedura descritta vale per i cittadini comunitari. Il genitore extracomunitario, che si trova in Italia ma in una città diversa da quella dove sarà rilasciato il passaporto del figlio, deve recarsi nel commissariato a lui più vicino e rilasciare lì il proprio consenso.

In caso invece di genitore extracomunitario che si trovi all’estero, questi si dovrà recare presso l’Ambasciata italiana nel Paese estero dove si trova e firmare l’assenso, che viene così legalizzato e spedito in Italia dall’Ufficio diplomatico.

Rilascio passaporto in caso di smarrimento, furto, deterioramento

Come detto all’inizio, il passaporto ha durata decennale e non abbiamo un vero e proprio rinnovo perché deve esserne emesso uno nuovo. Può avvenire il rilascio di un passaporto anche in ipotesi diverse, quali:

La procedura da seguire, i costi e la documentazione da presentare per questo tipo di “rinnovo” sono identici come se il passaporto non fosse più valido, attenzione però se:

Passaporto e Brexit: costi, rinnovo e rilascio

Cosa cambia per gli italiani che sono pronti al rinnovo del passaporto o ce l’hanno già per viaggiare in Inghilterra dopo la Brexit?

Oggi un cittadino italiano che vuole andare a Londra o in qualsiasi altra città del Regno Unito, può farlo liberamente mostrando il passaporto agli ufficiali di frontiera. E così funziona se si vuole accedere a qualsiasi paese dell’Unione Europea.

Con la Brexit invece, oltre a mostrare il passaporto, per oltrepassare la frontiera, servirà un documento rilasciato dall’ufficio immigrazione. E al momento non è dato sapere secondo quali criteri verrà autorizzato l’ingresso. Per cui, se siete al rinnovo vi converrà evitare questura o consolati e dirigervi a questi uffici, così da prendere due piccioni con una fava.

Se si parte dall’Italia con l’intenzione di trasferirsi in UK, con l’entrata in vigore di Brexit, bisognerà prima ottenere l’autorizzazione da parte dell’ufficio immigrazione e sul documento sarà riportata la validità temporanea del permesso, che comunque riguarderanno tre categorie di persone: chi si vuole trasferire per ricongiungimento familiare, in caso di immigrazione per motivi di lavoro o per questioni umanitarie. Per ufficializzare la residenza, un italiano avrà bisogno di un permesso di residenza o di un Biometric Residence Permit.

Per chi si trova già nel Regno Unito?

In questo caso si farà riferimento all’Anagrafe Italiani residenti all’estero (A.I.R.E.): chi risulta già registrato potrà provare di essersi trasferito in UK prima dell’entrata in vigore di Brexit. Per i non registrati all’AIRE che risiedono nel Regno Unito, potrebbe succedere che il Governo inglese decida di imporre dei limiti in termini di residenza continua (oltre i quali potrebbe essere necessaria una residenza permanente – i criteri saranno definiti dal Governo stesso). Di fatto tutti i cittadini non inglesi dovranno sottoporsi ai controlli sull’immigrazione.

Per chi si trova in UK per lavoro, ma viene licenziato?

Se un italiano vive e lavora nel Regno Unito, in caso di licenziamento ha a disposizione un tempo massimo di 60 giorni per trovarsi un altro contratto di lavoro. In caso contrario è obbligato a lasciare il paese.

In caso di matrimoni misti, figli e nipoti come funziona?

Nel caso di matrimonio tra un cittadino italiano e un cittadino britannico, l’italiano dovrà chiedere un permesso ad hoc per poter vivere nel Regno Unito con il/la consorte.

Nel caso di doppia nazionalità, il cittadino verrà considerato britannico a tutti gli effetti. E in presenza di figli, questi saranno considerati British se nati in UK, mentre se nati in Italia saranno considerati British solo se uno dei genitori è nato nel Regno Unito.

Se poi da adulto avrà un figlio nato fuori dal Regno Unito, questa seconda generazione potrà richiedere la cittadinanza britannica se avrà vissuto in UK per almeno tre anni.

Attenzione! La Brexit non è ancora pienamente operativa, poiché sono necessari degli accordi per l’uscita della Gran Bretagna dall’UE, dunque continuate a seguirci per avere tutti gli aggiornamenti in tempo reale.

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