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Assicurazione auto: cosa succede se contesto un sinistro?

Un sinistro stradale può capitare ma, se dimostriamo che la ragione è dalla nostra parte, siamo veramente al sicuro da rincari sul premio? Sì, e lo ha confermato la Corte di Cassazione con la sentenza n. 18603/2016 dopo il ricorso di una assicurata contro la propria compagnia. La donna, pur avendo contestato il sinistro e aver trovato tutti gli elementi dalla sua parte, si era vista salire il premio dell'assicurazione auto senza un apparente motivo. assicurazione auto Prima di analizzare questo caso facciamo un recap su cosa succede se siamo noi a causare un incidente:
  • l'incidente rimane "vivo" sul nostro attestato di rischio per 5 anni;
  • la classe di merito CU scende di due punti e per tornare alla classe precedente bisogna aspettare almeno due anni;
  • scatta l'aumento del premio per il meccanismo del bonus-malus;

E se la colpa non è nostra?

Qui torniamo al caso presentato all'inizio. Se l'incidente avviene non per colpa nostra succede che:
  • la classe di merito non cambia;
  • avremo diritto al risarcimento da parte dell'altro conducente.
Non è tutto rose e fiori però perché l'assicurazione auto potrebbe contestare la nostra versione e dare ragione all'altro automobilista facendo così lievitare il prezzo della polizza. Cosa fare quindi? Secondo al Corte se l'assicurazione auto non esamina le prove del proprio cliente, viola il contratto che lega i due soggetti e non può disporre nessun aumento della classe di rischio. Sarà l'assicurazione che, con motivazioni e prove esplicite, dovrà dimostrare e giustificare l'aumento del premio al proprio assicurato.

Bonus-Malus e assicurazione auto: per approfondire

L'argomento è spinoso, ma puoi approfondire quanto scritto nel nostro articolo: Bonus-Malus nelle assicurazioni: cos'è e come funziona