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Niente multa se non ricordi chi guidava

niente multa

Diciamo la verità, chi ha preso una multa lo sa: a volte passa fin troppo tempo da quando commettiamo un’infrazione del Codice della Strada e l’arrivo della multa a casa.

A volte succede che ci accorgiamo di aver fatto qualcosa di potenzialmente sbagliato – “Quel semaforo era già rosso o era ancora giallo?” – e passiamo diversi giorni con l’angoscia di ricevere una contravvenzione direttamente a domicilio. Altre volte la questione è diversa: abbiamo prestato la macchina a qualcuno e quando arriva la multa non sappiamo chi era alla guida.

Bene, pare che in questo caso ci sia una risposta chiara: se ammetti di non ricordare chi fosse alla guida del mezzo il giorno dell’infrazione, allora non devi pagare la multa. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Si tratta della “sanzione supplementare”

È meglio specificare: la multa per infrazione del CdS è da pagare, sempre, a meno che non ci siano gli estremi per il ricorso. Ciò di cui stiamo parlando è la sanzione di 286 euro che può essere applicata quando non comunichiamo i dati di chi ha commesso l’infrazione.

Nessuna multa per chi non ricorda chi guida?

Parliamo del caso e della sentenza: arrivata la multa, un imprenditore di una Srl ha rilasciato una dichiarazione dove specificava l’assoluta incapacità di ricordare chi fosse alla guida del mezzo al momento dell’infrazione contestata. Il perché è semplice: la multa è arrivata con colpevole ritardo e l’auto è aziendale, quindi a disposizione per diversi dipendenti.

Senza un preciso storico è quindi impossibile assegnare una colpa, che di certo l’imprenditore non si può assumere. In fin dei conti è giusto così: pagheresti mai una multa supplementare quando sei sicuro di non aver fatto nulla per meritarlo?

La sentenza del Giudice

Il Giudice di Pace di Campobasso, nel 2016, ha applicato l’art. 126 bis, comma 2 del CdS:

“La comunicazione deve essere effettuata a carico del conducente quale responsabile della violazione; nel caso di mancata identificazione di questi, il proprietario del veicolo, ovvero altro obbligato in solido ai sensi dell’art. 196, deve fornire all’organo di polizia che procede, entro sessanta giorni dalla data di notifica del verbale di contestazione, i dati personali e della patente del conducente al momento della commessa violazione.

Se il proprietario del veicolo risulta una persona giuridica, il suo legale rappresentante o un suo delegato è tenuto a fornire gli stessi dati, entro lo stesso termine, all’organo di polizia che procede.
Il proprietario del veicolo, ovvero altro obbligato in solido ai sensi dell’articolo 196, sia esso persona fisica o giuridica, che omette, senza giustificato e documentato motivo, di fornirli è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 286 a euro 1.142″.

In parole povere significa che bisogna sempre esplicitare il “colpevole”, ma che è ancora più grave se omettiamo di dare le generalità e quindi basta – in teoria – giustificare la situazione per evitare guai peggiori. “La legge non ammette l’ignoranza”? Be’, sì, se documentata. E quindi, parola di Giudice:

“Nulla può rimproverarsi a colui che in buona fede, a distanza di tempo dall’accertamento, non sia in grado di ricordare a chi aveva consentito l’uso della propria autovettura, circostanza di per sé idonea a costituire valida esimente, attesa l’assenza di colpa come requisito dell’illecito amministrativo”.

Non sai chi guidava? Allora non devi pagare la multa! http://bit.ly/1SfMz8i via @6sicuro

Un importante o pericoloso precedente?

Bisogna specificare tre diversi aspetti di questa vicenda:

  1. Si tratta di una multa a una macchina facente parte di un parco veicolare aziendale;
  2. La notifica della multa è giunta dopo un lasso di tempo importante (ma entro i 90 giorni);
  3. L’imprenditore ha giustificato perfettamente la sua difesa.

Questo è bene dirlo, prima di poter affermare di non pagare la multa se non ricordiamo chi fosse alla guida al momento dell’infrazione. Anche perché da “importante” a “pericoloso” precedente il passo è breve: pensa a cosa accadrebbe se chiunque iniziasse a dire di non ricordare e che bastasse questo per evitare una contravvenzione. Diventerebbe il Paese dei Balocchi autostradali.

La legge prevede una multa da 286,00 a 1.142,00 euro nei confronti di chi non informa le autorità dei dati del conducente del veicolo sanzionato, senza giustificato motivo. Ma è proprio qui il dato importante: il giustificato motivo. Per onore di cronaca ci sono diversi casi al riguardo, ma non tutti si sono conclusi come il caso preso in oggetto.

Assicurazione auto: occhio alla “guida esclusiva”

La cosiddetta formula di guida – o altrimenti detta “indicazione dei conducenti” – è richiesta dalle compagnie assicurative per conoscere chi guiderà il veicolo e per calcolare il premio assicurativo in base al rischio ipotizzato.

La “guida esclusiva” la dice lunga e la scegli quando sei sicuro che sarai tu e solo tu a guidare la tua auto. E quindi che dirai no a chiunque quando ti chiederanno la macchina in prestito. Quindi no a mogli, mariti, fratelli, amanti, cugini, cugini di cugini e no, neanche un collega di lavoro o Superman se per caso ti dicesse che gli serve per salvare il mondo.

O meglio: puoi anche prestarla, ma sappi che i problemi con l’assicurazione nascono quando c’è un incidente. Forse può andarti bene per sempre, non succede nulla, ma il giorno in cui l’altra persona resta coinvolta in un incidente avrai invece da sostenere una rivalsa (limitata nella migliore delle ipotesi, illimitata nella peggiore) perché non eri tu alla guida. Di solito questa formula fa risparmiare sul premio medio dell’assicurazione auto.

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