Mutuo INPS: si può richiedere fino al 30 novembre

Dipendenti e pensionati pubblici possono ottenere un mutuo INPS per l'acquisto o la ristrutturazione di un immobile. C'è tempo fino al 30 novembre per farne richiesta.

Anche nel 2025 l’INPS eroga mutui ipotecari agevolati a favore degli iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali.

mutuo inps

Il mutuo ipotecario è un finanziamento da usare per l’acquisto della prima casa o per la ristrutturazione di un immobile di proprietà. Il finanziamento può essere richiesto anche con la finalità disurroga di un mutuo acceso in precedenza presso un altro istituto di credito.

Ma non solo: l’INPS concede infatti ai suoi dipendenti mutui anche per l’acquisto di un box auto che sia di pertinenza dell’abitazione principale (la distanza tra il box auto e l’abitazione di residenza deve essere inferiore a 500 metri).

Secondo il regolamento aggiornato al 1° gennaio 2024, la durata dei piani di ammortamento è compresa tra 10 e 30 anni.

Le domande per richiedere il mutuo possono essere presentate ogni anno a partire dal 15 gennaio e fino al 30 novembre. Le richieste possono essere presentate soltanto in modalità telematica, accedendo al portale ufficiale dell’INPS tramite SPID o CIE.

La documentazione necessaria deve essere caricata all’invio della domanda e deve includere tutti i documenti richiesti, tra cui certificazioni anagrafiche, attestazioni di iscrizione alla Gestione, eventuale compromesso di compravendita o documentazione tecnica dell’immobile.

Mutuo INPS: chi può richiederlo

Possono richiedere un mutuo INPS i dipendenti pubblici ancora in attività e assunti con contratto a tempo indeterminato e i pensionati iscritti da almeno un anno alla Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali.

È importante ricordare che, come previsto dal regolamento aggiornato al 1° gennaio 2024 e confermato con la delibera del 12 marzo 2025, la somma tra l’età del richiedente e la durata del mutuo non può superare gli 80 anni, un limite pensato per garantire la sostenibilità del piano di ammortamento.

Non sono ammesse domande di chi si trova in aspettativa non retribuita o sospensione dal servizio. Per i pensionati, invece, l’adesione alla Gestione deve risultare attiva e continuativa al momento della richiesta.

La normativa consente inoltre la cointestazione del mutuo al coniuge, alla parte unita civilmente o al convivente di fatto, se iscritto anch’esso alla Gestione. In caso contrario, il mutuo sarà intestato solo alla persona iscritta alla Gestione, ma l’immobile può essere cointestato purché almeno il 50% sia di proprietà dell’intestatario del mutuo.

Se si opta per la cointestazione, entrambi i soggetti devono rispettare i requisiti di età e di destinazione dell’immobile.

L’immobile oggetto del finanziamento deve essere destinato come prima casa del richiedente o del suo nucleo familiare. L’INPS non concede il mutuo per seconde case, immobili di lusso o immobili destinati ad attività professionali o commerciali. Sono ammesse eccezioni limitate solo in presenza di specifiche condizioni, come il possesso di quote minoritarie di altri immobili ricevuti per successione o donazione.

Il mutuo viene garantito da ipoteca volontaria di primo grado sull’immobile e da una polizza assicurativa contro incendio e scoppio, che il richiedente deve sottoscrivere in modo obbligatorio e mantenere attiva per tutta la durata del finanziamento.

Mutuo INPS: le condizioni a cui viene erogato

Il mutuo INPS può essere richiesto per un importo massimo di 300.000 euro, se la finalità è l’acquisto della prima casa. Se il mutuo viene richiesto per la ristrutturazione, l’ampliamento o la trasformazione dell’immobile, l’INPS ha fissato un tetto massimo all’importo del mutuo pari a 150.000 euro. Infine, per i prestiti concessi per l’acquisto di un box auto, l’importo che si può ottenere è di massimo 75.000 euro.

Il rimborso del mutuo INPS può avvenire in un periodo compreso tra un minimo di 10 e un massimo di 30 anni. Le diverse durate sono separate da un intervallo di 5 anni (10, 15, 20, 25 o 30 anni). L’istituto previdenziale ha stabilito una durata massima di 15 anni per i mutui ipotecari richiesti dai dipendenti che hanno già compiuto 65 anni.

Il mutuo può essere stipulato a tasso fisso o variabile. Il tasso fisso viene aggiornato in base alle delibere del Consiglio di Amministrazione dell’INPS e varia in funzione del rapporto tra importo richiesto e valore dell’immobile. Il tasso variabile è calcolato sulla base dell’Euribor a un mese, maggiorato di uno spread dell’1,5%. È possibile richiedere una sola volta, dopo almeno due anni di ammortamento, la trasformazione del mutuo da fisso a variabile o viceversa.

Nel caso di accoglimento della domanda, l’ente stipula il contratto di mutuo tramite atto notarile e provvede all’erogazione dell’importo secondo le modalità previste, che possono variare in base alla finalità del finanziamento.

L’erogazione avviene in un’unica soluzione nel caso di acquisto, mentre può essere frazionata per i lavori di costruzione o ristrutturazione. L’importo viene accreditato al venditore o al soggetto incaricato dei lavori, in conformità alle norme antiriciclaggio e alle disposizioni contrattuali.

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