A luglio 2025 è entrato in vigore in via ufficiale il nuovo attestato di rischio europeo digitale, una misura che segna un passaggio nella gestione delle polizze assicurative. La versione digitale del documento, introdotta dal Regolamento UE 2024/1855, ha l’obiettivo di uniformare le procedure assicurative in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea. Con questa riforma, l’Europa compie un passo decisivo verso la creazione di un mercato unico assicurativo con l’eliminazione delle barriere che impedivano il riconoscimento della storia assicurativa all’estero.
L’attestato di rischio è da sempre uno strumento fondamentale: riporta la cronologia dei sinistri e la classe di merito maturata, elementi che incidono sul costo finale della polizza. Fino a oggi, però, il documento aveva valore nazionale e la sua portabilità era limitata: cioè, in caso di trasferimento in un altro Stato UE, era necessario richiedere un nuovo documento valido per la nazione e ripartire da una classe di merito più alta.
Con l’attestato europeo digitale, questi ostacoli vengono eliminati. Il sistema si basa su un formato standard valido in tutta l’Unione e su una piattaforma digitale che consente la consultazione immediata dei dati, nel pieno rispetto del GDPR e delle norme sulla sicurezza informatica.
Questo significa poter contare su uno storico dei sinistri valido ovunque in UE e su una concorrenza che, a parità di profilo di rischio, ha meno margini per generare aggravi non giustificati. Le compagnie acquisiscono un tracciato informativo omogeneo, gli assicurati un documento unico che li segue nelle scelte assicurative dentro e fuori dai confini nazionali.
Cos’è l’attestato di rischio europeo
L’attestato di rischio europeo è un documento digitale che certifica la storia assicurativa degli ultimi cinque anni del conducente, valido in tutti i Paesi UE. Contiene le informazioni essenziali relative ai sinistri e alla classe di merito ed è il documento che consente alle compagnie di valutare il rischio in maniera oggettiva e standardizzata.
Il nuovo sistema è diventato obbligatorio dal 24 luglio 2025, dopo un periodo di transizione, per permettere alle compagnie assicurative di adeguare i propri sistemi informatici. Da questa data il formato digitale è diventato di default, secondo quanto stabilito dallo standard europeo, anche se esiste ancora la possibilità di richiedere l’attestato di rischio in formato cartaceo senza costi aggiuntivi.
Il regolamento europeo stabilisce inoltre che il nuovo attestato sia riconosciuto in tutti i Paesi membri dell’Unione, per cui non c’è più la necessità di ricorrere a traduzioni o certificazioni aggiuntive se si cambia nazione.
Per il consumatore non cambiano i presupposti sostanziali di utilizzo dell’attestato, ma cambia la portata geografica del riconoscimento e si rafforza la tutela contro pratiche tariffarie differenziate legate alla provenienza dell’automobilista.
Come richiederlo: procedura e formato digitale
Il nuovo attestato di rischio europeo è disponibile in formato digitale attraverso un sistema informatico centralizzato, accessibile sia dalle compagnie che dagli utenti. Non va effettuata alcuna richiesta poiché è la compagnia stessa a rilasciarlo in modo automatico. Ogni automobilista potrà quindi scaricare il documento dal portale o tramite l’app ufficiale della propria compagnia assicurativa.
Le compagnie sono tenute a fornire in modo gratuito il documento al cliente e a mantenerne la disponibilità per tutta la durata della validità. In caso di richiesta, resta possibile ottenere una copia cartacea, ma la versione digitale costituisce il formato ufficiale.
L’attestato di rischio può essere richiesto anche tramite il servizio clienti messo disposizione dalla compagnia che poi provvederà all’invio del documento tramite posta elettronica.
Rimane buona prassi controllare la correttezza dei dati e comunicare in modo tempestivo gli eventuali errori contenuti nell’attestato di rischio.
Vantaggi per chi cambia auto o assicurazione
L’introduzione dell’attestato di rischio europeo offre numerosi vantaggi pratici, in particolare per chi decide di cambiare assicurazione o cambiare auto. In passato, la perdita della classe di merito era uno dei principali ostacoli per chi desiderava confrontare le offerte sul mercato. Oggi, grazie alla portabilità integrale, il profilo di rischio rimane invariato anche in caso di cambio assicuratore o di trasferimento in un altro Paese dell’Unione.
Chi valuta offerte alternative troverà un mercato più trasparente, in cui le informazioni sui sinistri sono strutturate in maniera uniforme, in modo da ridurre il rischio di interpretazioni soggettive e assicurare che il premio venga calcolato sulla base di criteri oggettivi, come il numero e la gravità dei sinistri effettivi. La standardizzazione limita inoltre differenze tariffarie ingiustificate e incentiva una concorrenza fondata su prezzo, coperture e servizi aggiuntivi.
Un altro aspetto importante riguarda la gestione delle interruzioni temporanee. Per chi torna alla guida dopo un periodo di sospensione, la validità quinquennale confermata dal nuovo regolamento assicura la ripartenza da una classe coerente con la propria storia assicurativa.
Cosa succede in caso di trasferimento all’estero
Il nuovo attestato di rischio europeo nasce per semplificare in modo radicale le procedure per chi si trasferisce in un altro Paese dell’UE.
Grazie alla standardizzazione del formato digitale, le compagnie straniere possono consultare lo stesso attestato senza richiedere certificazioni aggiuntive o imporre la ripartenza da una classe di merito penalizzante. Questo significa che il premio viene calcolato sulla base della reale sinistrosità e non della provenienza geografica, così da evitare disparità non giustificate.
Il principio di non discriminazione sancito dalle norme UE rafforza la tutela degli assicurati e rende più trasparente il mercato.
Chi rientra in Italia dopo un periodo trascorso all’estero beneficia della stessa logica: il documento unico consente di recuperare la classe maturata senza dover ricominciare da zero.
Questa innovazione è un passo importante verso la piena realizzazione di un mercato unico assicurativo, in linea con gli obiettivi di mobilità e integrazione economica promossi dall’Unione Europea.