Tariffe Rc auto in calo, soprattutto al Nord... e il Sud? «Le tariffe Rc auto sono in calo, soprattutto al Nord e permangono forti squilibri territoriali»: è quanto afferma l'IVASS, l'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, nella sua recente indagine (pubblicata l'11 settembre 2014) relativa alle tariffe Rc auto in Italia (aggiornamento ad Aprile 2014) che rileva trimestralmente i prezzi praticati in 21 province  (18 capoluoghi di regione, 2 province autonome del Trentino Alto Adige e la provincia di Reggio Calabria) per 11 tipologie standard di assicurati, sia  automobilisti sia motociclisti. Vediamo assieme quali sono le più importanti novità contenute nel documento.

Novità Rc Auto: macchine

Negli ultimi dodici mesi (confronto aprile 2014 e 2013) in Italia si rileva un livello medio dei prezzi di listino in diminuzione, tranne nel caso dei neomaggiorenni, per i quali le tariffe sono stabili. In particolare, le variazioni sono comprese tra il -1,4% per il cinquantacinquenne con autovettura di 1.900 cc. alimentata a gasolio e lo 0% per gli assicurati diciottenni, con vettura di 1.300 cc alimentata a benzina. Un altro elemento di criticità è rappresentato dal divario esistente tra le tariffe praticate nelle regioni settentrionali e in quelle centro-meridionali. Facciamo alcuni esempi. Nonostante le riduzioni tariffarie dell'1-2% intervenute nel corso dell'ultimo anno, le variazioni dei prezzi medi di listino risultano essere meno favorevoli per i giovani residenti nei capoluoghi del Centro-Sud.  Negli ultimi dodici mesi, un assicurato diciottenne con autovettura di 1.300 cc ha visto la propria tariffa media aumentare di circa il 3% a Potenza e Campobasso (raggiungendo importi medi decisamente elevati, rispettivamente 2.394 euro e 2.189 euro). Sempre la stessa indagine evidenzia come un assicurato quarantenne al Sud paga tariffe che sono circa il doppio di quanto lo stesso assicurato pagherebbe in alcune città del Nord. L’andamento delle tariffe si presenta cioè, mediamente in diminuzione per le autovetture nel Nord Italia, mentre permane costante, o in aumento, nell'Italia centro-meridionale. Ecco alcuni esempi: Napoli (3.532 euro), Reggio Calabria (3.316 euro), Bari (3.245 euro), Roma (3.145 euro), Aosta (316 euro), Bolzano (331 euro) e Trento (360 euro). Inoltre i premi medi del Belpaese risultano essere nettamente superiori rispetto a quelli degli altri Paesi UE. Secondo un comunicato stampa dell'Ivass: «Al ribasso tendenziale registrato nel settore auto non sono probabilmente estranei, oltre al ritorno all'equilibrio tecnico e alla profittabilità delle compagnie assicurative del settore, la riduzione nella circolazione dei veicoli dovuta alla crisi in atto e il conseguente calo dei sinistri. Il fenomeno riflette  anche i primi effetti delle misure legislative introdotte per giungere a un contenimento dei prezzi Rc auto, con particolare riferimento ai nuovi criteri per la risarcibilità delle microlesioni».

Novità Rc Moto: Motocicli e ciclomotori

Dai dati evidenziati dall'indagine, le variazioni al rialzo più significative riguardano le "due ruote". Ad esempio, un assicurato quarantenne su motociclo con cilindrata di 200 cc. ha visto le tariffe medie nazionali aumentare del 4% (+4% a Reggio Calabria con una media di 623 euro, +3% a Potenza con 347 euro, +1% a Napoli dove si registra la tariffa media più elevata con una media di 1.019 euro, mentre tariffe medie inferiori a 230 euro si osservano ad Aosta, Bolzano e Trento dove si registrano tariffe costanti o in diminuzione fino al 2%); un diciottenne con ciclomotore di 50 cc. del +4,3% (picchi registrati a Potenza (+8%) con 489 euro e a Campobasso (+ 7%) con 407 euro).

Parificazione tariffaria per genere

Grazie all'entrata in vigore (oltre dodici mesi fa) della sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea in materia di parità di trattamento tra uomo e donna nell’accesso ai servizi assicurativi, è stato annullato il divario di prezzo fra uomini e donne, tradizionalmente a favore di quest'ultime. Inoltre, secondo quanto previsto dalla normativa europea, le imprese italiane non pubblicheranno più le tariffe differenziate per genere.