assicurazioni Rc Auto

La questione scatole nere “italiane” era arrivata a un punto morto, in attesa di due importanti provvedimenti di regolamentazione. Il tanto atteso intervento dell’IVASS, arrivato in questi giorni, ha sbloccato la situazione aprendo discussioni su possibilità future ma anche su vecchie problematiche. Il Regolamento, predisposto dall'IVASS, dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Garante per la protezione dei dati personali, è volto a regolamentare le modalità di raccolta, gestione e utilizzo dei dati raccolti da dispositivi elettronici, comunemente noti come scatole nere, che registrano l’attività del veicolo e a disciplinare l’interoperabilità di tali dispositivi in caso di sottoscrizione di un contratto Rc auto con impresa diversa da quella che ha provveduto ad installare il dispositivo. Un documento dettagliato, che da attuazione al decreto Liberalizzazioni varato dal precedente Governo, volto a tutelare la privacy dei guidatori monitorati e allo stesso tempo fornire disposizioni tecniche e amministrative alle compagnie assicuratrici. Numerose le misure previste per tutelare la privacy del guidatore. La presenza della scatola nera sul veicolo dovrà essere segnalata tramite vetrofania e si potrà interrompere, anche tramite telefonata o sms, il trattamento dei dati sulla localizzazione del mezzo. L’assicurato sarà tutelato anche nel caso voglia stipulare un contratto con un’altra assicurazione, che magari si serve di una differente tipologia di scatola nera. Sarà garantita gratuitamente la sostituzione del dispositivo, ma anche l’interoperabilità dei dati raccolti. Ovvero: ci potrà essere uno scambio di informazioni tra le società adibite alla raccolta dei dati, sempre nel rispetto delle norme vigenti, senza che l’assicurato intervenga nuovamente. I dati raccolti non serviranno assolutamente a definire lo “stile di guida” del singolo guidatore, infatti le compagnie potranno trattare i dati solo in forma aggregata e non potranno definire un indice di rischiosità per il singolo automobilista.   I dati in forma aggregata comprenderanno: numero complessivo di chilometri percorsi; tipologia di strada percorsa (ad esempio: urbana, extraurbana o autostrada); fasce orarie di utilizzo del veicolo (ad esempio: diurna/notturna); giorni della settimana di utilizzo del veicolo (ad esempio: feriale/festivo). Invece, i dati necessari per ricostruire la dinamica di un sinistro stradale saranno:  superamento della soglia di accelerazione o decelerazione, tarata inizialmente ad un valore predefinito, per almeno un certo numero di volte nell’arco di un intervallo temporale molto limitato; localizzazione del veicolo al momento dell’allarme; ubicazione del punto d’urto. Infine, precisando che l’accessibilità al contratto Rc Auto con scatola nera sarà svincolato da qualsiasi prestazione aggiuntiva (furto&incendio, assisestenza, etc.) offerta dalla compagnia assicurativa, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni garantisce uno sconto sulla polizza auto a tutti gli automobilisti che richiederanno l’installazione (a carico delle compagnie) della black box sulla propria auto. Lo schema di regolamento è posto in pubblica consultazione, sul sito web dell’IVASS e del Garante della privacy, e i soggetti interessanti potranno inviare osservazioni, commenti e proposte, attraverso il modulo allegato alla schema. Gli stakeholders potranno farsi sentire fino al 30 aprile, chiedendo magari chiarimenti riguardo ad alcuni punti “trascurati” dallo schema. Ulteriore passo avanti per le scatole nere, ma la strada da percorrere è ancora tortuosa. Infatti, tutti i soggetti coinvolti sono in attesa del giudizio del Tar, in merito al ricorso presentato dall’Ania, sulle disposizioni dell’IVASS secondo cui l’offerta della scatola nera sarebbe obbligatorio e completamente a carico delle compagnie.