Costo assicurazione auto: come si calcola?

Sai in che modo si compone il costo dell'assicurazione auto? Quali sono le variabili in gioco? Ecco tutto quello che devi sapere.

Per poter circolare con il proprio veicolo, l’assicurazione auto è inevitabile in quanto in Italia non è legale circolare senza polizza assicurativa. Il costo dell’assicurazione auto, però, non è mai uguale per tutti.

 

calcolo costo assicurazione auto

Due automobilisti che guidano lo stesso modello, immatricolato nello stesso anno, possono trovarsi davanti a cifre molto diverse. Questo perché le compagnie assicurative non ragionano in termini generici ma applicano criteri di valutazione basati su dati statistici e su una serie di informazioni personali e tecniche.

L’obiettivo è stimare con la massima precisione possibile la probabilità che quel determinato automobilista provochi un sinistro e il potenziale costo del risarcimento.

Per stabilire con precisione il premio per il singolo assicurato, vengono utilizzati fattori che riguardano il veicolo, come cilindrata, potenza, valore di mercato e alimentazione, e fattori che riguardano la persona, come età e storico assicurativo.

Come si calcola il costo dell’assicurazione auto?

Il calcolo del costo dell’assicurazione auto parte da una componente definita premio puro, cioè il costo stimato dei risarcimenti che la compagnia dovrà sostenere per i sinistri.

Il premio puro è determinato in base alle probabilità che l’assicurato provochi un incidente e, in quel caso, a quanto potrebbe costare il risarcimento. È la parte del premio versato dall’assicuratore all’assicurato in caso di sinistro, cioè è il rischio che si prende la compagnia nell’assicurare un veicolo. Il 68% del premio puro copre i danni fisici subiti come in conseguenza di un incidente e il restante 32% è il risarcimento dei danni a cose, del costo dei ricambi e delle spese per le riparazioni.

A questo importo si aggiungono i caricamenti, cioè i margini di guadagno le che ogni agenzia sceglie di applicare. Sono oneri accessori destinati a coprire le spese della compagnia assicurativa. I costi di acquisizione di un nuovo cliente, il costo pagato per la gestione del contratto o per un eventuale sinistro, le provvigioni per gli agenti e il guadagno netto della compagnia vengono caricati all’interno del premio assicurativo che il soggetto che sottoscrive la polizza andrà a pagare.

Anche le tasse e le imposte incidono sul prezzo finale, con un’aliquota media nazionale del 15,7%, superiore a quella europea.

Dal punto di vista pratico, a parità di condizioni, il premio varia per effetto di diversi fattori.

  • La provincia di immatricolazione o il comune di residenza dell’assicurato. Provincia o comune incidono sul prezzo finale in base alla frequenza statistica dei sinistri. Le assicurazioni considerano il tasso di sinistri e furti in diverse regioni o città, stabilendo premi più alti nelle zone considerate più rischiose.
  • L’alimentazione del veicolo. I veicoli ibridi continuano a godere in media di tariffe più contenute rispetto a benzina e diesel, a causa del minor costo medio dei sinistri.
  • L’ABS e doppio Airbag. I sistemi di sicurezza abbassano il premio, poiché un’automobile che monta questi accessori è più sicura in caso di incidente. Il che vuol dire che l’automobilista, e i suoi passeggeri e il veicolo di solito riportano danni minori.
  • La classe di merito. La condotta pregressa del guidatore influisce sul costo della RC Auto. Dal 2020, con l’RC Auto familiare, è possibile usare la classe di merito più favorevole tra familiari conviventi per tutti i veicoli, anche al rinnovo. Per poter usare questa formula è necessario non aver causato sinistri negli ultimi cinque anni.
  • Età dell’assicurato. Da un punto di vista statistico, i giovani provocano più incidenti, rispetto agli automobilisti più maturi. Motivo per cui la polizza Rc Auto è più cara per i guidatori più giovani.
  • Utilizzo del veicolo. Un’auto impiegata solo per brevi tragitti casa-lavoro comporta un rischio diverso rispetto a un mezzo utilizzato di frequente per lunghe percorrenze, per cui è più soggetto a rimanere coinvolto in un incidente rispetto a chi guida per meno tempo.
  • L’auto da assicurare. Il costo della polizza varia in base al modello, all’età e al valore dell’auto. In media, la polizza per un’utilitaria costa meno di quella per un’auto sportiva o un SUV.
  • La franchigia è l’importo al di sotto del quale il risarcimento è del tutto a carico dell’assicurato. Con una franchigia il costo dell’assicurazione cala, dal momento che la compagnia assicurativa deve sostenere una spesa minore in caso di incidente.
  • Massimali. Si tratta degli importi massimi entro i quali la compagnia risarcisce i danni. Se i danni provocati dall’incidente superano questa soglia, è l’assicurato che dovrà coprire la differenza. L’importo minimo dei massimaliè stabilito per legge, dunque non si può contrattare al ribasso per avere uno sconto in polizza, mentre è possibile decidere qual è l’importo massimo del risarcimento: e più questa cifra sale, più cresce il costo della polizza.

Alcune compagnie premiano anche la presenza di sistemi avanzati di sicurezza, come frenata automatica d’emergenza, assistente di corsia o rilevatore di stanchezza.

Imposta sulle assicurazioni RC Auto: a quanto ammontano?

Quando si calcola il costo totale dell’assicurazione auto, è importante tenere conto anche delle imposte che si applicano sulla polizza RC Auto. In Italia, il premio assicurativo è soggetto a una tassazione che può variare a seconda della regione di residenza. In media, l’imposta sull’assicurazione RC Auto si aggira intorno al 12,5% del premio netto. Dal 2011, grazie al federalismo fiscale, l’aliquota dell’imposta sull’RC Auto può essere diminuita o aumentata dalle singole province fino al 3,5%, per cui ogni regione può portare questo valore al 16% o ridurlo al 9%.

Oltre a questa imposta regionale, sul premio netto si applica un contributo al Servizio Sanitario Nazionale, pari al 10,5%. Questo contributo serve a coprire le spese sanitarie sostenute dallo Stato per gli incidenti stradali.

Il risultato è che, nella maggior parte dei casi, la componente fiscale incide per il 26,5% del premio totale.

Le garanzie accessorie, come furto e incendio, assistenza stradale o infortuni del conducente, hanno aliquote proprie, che vanno dal 2,5% al 13,5%.

Questi valori non sono modificabili dall’automobilista, ma sono compresi nel prezzo del servizio. Le uniche imposte che possono essere eliminate sono quelle sulle garanzie accessorie, ma anche in quel caso, è possibile farlo solo rinunciando alla protezione.

I KW (kilowatt) contano nel calcolo dell’assicurazione auto?

La potenza del veicolo, dunque i KW, non contano nel calcolo della polizza RC auto.

Il parametro di riferimento per determinare il premio assicurativo resta la cilindrata o, in modo corretto, i cavalli fiscali, espressi in cm³. Maggiore è la cilindrata, più alto sarà il numero di cavalli fiscali e, di conseguenza, il costo dell’assicurazione.

Questo significa che due auto con la stessa potenza in KW ma cilindrate differenti possono avere premi assicurativi diversi.

I KW, cioè la potenza del veicolo, non servono ai fini della determinazione del costo dell’assicurazione auto, mentre servono per il calcolo del bollo auto da pagare ogni anno.

Come calcolare l’assicurazione di un’auto senza targa?

Se si sta per acquistare un’auto nuova e non si dispone ancora della targa, è comunque possibile ottenere una stima del premio. In questo caso, il preventivo si basa su dati come marca, modello, allestimento, anno di produzione, alimentazione e potenza.

Il preventivatore di 6sicuro contempla infatti anche le seguenti possibilità:

  • auto ancora da acquistare;
  • non conosco la targa.

La cifra risultante sarà indicativa, perché mancano alcune informazioni che possono influire sul prezzo, ma offre comunque un riferimento utile per pianificare la spesa.

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