Olio per auto durante l’inverno: cosa bisogna sapere

Utilizzare un buon olio per auto è indispensabile per le prestazioni della vostra vettura, soprattutto in inverno. Ecco come sceglierlo.

Durante l’inverno il motore è sottoposto a condizioni di lavoro più difficili e l’olio per auto diventa un elemento fondamentale per garantirne efficienza e durata.

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Le basse temperature rallentano la circolazione del lubrificante, aumentano gli attriti interni e rendono più impegnative le partenze a freddo. Nella stagione fredda, inoltre, l’umidità e i cicli di riscaldamento e raffreddamento frequenti favoriscono la formazione di condensa, che può alterare la qualità dell’olio se non mantiene le caratteristiche richieste dal costruttore.

Un prodotto formulato per mantenere fluidità anche nelle giornate più fredde consente al motore di girare in modo regolare fin dai primi istanti, stabilizzando il regime di funzionamento e riducendo sia i consumi sia la possibilità di danneggiamenti nel tempo.

Per questo motivo è necessario conoscere la tipologia di prodotto più adatta al proprio veicolo e verificare in modo regolare il livello, soprattutto nelle settimane in cui l’auto è più esposta al gelo.

Per affrontare l’inverno con sicurezza occorre quindi osservare con attenzione le indicazioni del costruttore dell’auto, individuare l’olio con la viscosità più coerente con il clima del momento e scegliere una composizione capace di garantire una protezione costante lungo tutto il ciclo termico.

Olio per auto: classificazioni

In linea generale l’olio per auto può essere classificato in base al tipo di motore per cui è studiato.

Le formulazioni per propulsori a benzina e diesel si differenziano per alcune specifiche tecniche, mentre le recenti motorizzazioni dotate di sistemi avanzati per il trattamento dei gas di scarico richiedono prodotti compatibili con i filtri antiparticolato e con le centraline di gestione.

In particolare, distinguiamo tra: olio motore minerale, e olio motore sintetico e quello semi-sintetico

L’olio minerale deriva da petrolio greggio sottoposto a raffinazione e offre una protezione adeguata nelle condizioni standard, pur con una stabilità termica inferiore rispetto alle altre soluzioni.

L’olio sintetico è prodotto mediante un processo chimico più elaborato e costoso, grazie anche all’aggiunta di additivi, che hanno il compito di migliorare le prestazioni (quindi maggiore pulizia e protezione per il motore). Inoltre, è formulato attraverso processi chimici avanzati che consentono una struttura molecolare stabile e uniforme.

Il semi-sintetico combina una base minerale con componenti sintetiche, migliorandone la resistenza alle variazioni di temperatura e offrendo un equilibrio tra costo e prestazioni.

Un’ulteriore classificazione è data dalla viscosità, un parametro importante che misura la densità dell’olio e tiene conto della temperatura atmosferica. Maggiore è la viscosità di un olio, migliore è la sua capacità di lubrificazioneBisogna però evidenziare che un olio troppo denso – con motore freddo – non può circolare in maniera ottimale, mentre un olio troppo fluido – con motore caldo – non può assicurare la giusta protezione alle varie componenti.

Olio motore: gradazioni di viscosità SAE

Per individuare il giusto grado di viscosità dell’olio per auto, bisogna tenere presenti le condizioni atmosferiche della propria zona di residenza, considerare come e quanto si utilizzi realmente l’auto e controllare le linee guida del costruttore.

La viscosità è il parametro che definisce la resistenza dell’olio allo scorrimento ed è l’elemento centrale nella scelta del prodotto per la stagione invernale.

La classificazione SAE (Society of Automotive Engineers) permette di identificare con precisione il comportamento del lubrificante sia a basse sia ad alte temperature.

Il codice si compone di due numeri separati dalla lettera W, che indica il test è stato condotto in condizioni invernali.

Il primo numero descrive la viscosità a freddo. Una cifra più bassa corrisponde a un olio più fluido, capace di circolare con maggiore rapidità nei minuti successivi all’avviamento.

Le zone montane o le regioni soggette a gelate richiedono di solito gradazioni iniziali molto basse, utili a favorire la scorrevolezza del lubrificante anche in presenza di temperature sotto lo zero.

Il secondo numero, invece, presente dopo la W, indica la viscosità dell’olio alle alte temperature (gradazione a caldo o per l’estate). Un valore più elevato indica una maggiore densità alle alte temperature e garantisce stabilità nei lunghi percorsi, nelle salite o nelle situazioni in cui il motore rimane sotto carico per periodi prolungati.

Quando cambiare l’olio e come sceglierlo?

La sostituzione regolare dell’olio è essenziale per mantenere il motore in condizioni ottimali durante tutto l’anno e diventa ancora più importante nel periodo invernale.

La frequenza del cambio dipende soprattutto dal tipo di auto e dal tipo di utilizzo.

Per chi guida in città, è consigliabile un olio semi-sintetico, capace di salvaguardare il motore sia quando è caldo sia quando è freddo. Per chi adopera l’auto su tragitti più lunghi è indicato l’olio sintetico, che garantisce maggiore lubrificazione. L’olio di tipo minerale è adatto a chi viaggia su strade che non richiedono frequenti cambi di velocità.

Se l’auto ha percorso molti chilometri, è bene cambiare l’olio, in media, ogni 10.000 Km, perché più passa il tempo più il motore tende a consumarlo con facilità. E in ogni caso, a prescindere dai Km, è buona abitudine tenere d’occhio i livelli ogni mese e procedere al cambio almeno ogni 2 anni, sostituendo anche il filtro (intervento che consente, tra l’altro, di inquinare meno).

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Risposte

  1. Oggi quasi ogni autovettura ha il suo olio specifico. Basta attenersi alle specifiche (tutte) indicate dal costruttore nel libretto di uso e manutenzione. Infatti alcuni motori necessitano di additivi particolari (ad es. audi con i motori pompa-iniettore, motori con o senza filtro antiparticolato etc...), alcune marche note di olio nei loro siti permettono di scegliere senza sbagliare specifiche. Concordo che il cambio a 10.000 km è troppo basso e vale solo se è passato più di un anno (alcune marche indicano anche 2 anni).

  2. 10.000KM per cambio d'olio sono troppo pochi, gli olii attuali fanno tranquillamente 20.000 KM e case costruttrici (con l'evoluzione dei motori) consigliano tagliandi anche a 30.000 KM (VW utilizza olii long life anche più di 30.000 KM ma il meccanico sconsiglia), piuttosto di continuare a cambiarlo si potrebbe consigliare di guardare il livello olio ogni 4000KM e rabboccarlo se necessario

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