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Vergilius: tutor + autovelox

Con il ritorno dell’estate, e soprattutto dell’esodo, si torna anche a parlare di autovelox, tutor e di Vergilius. Il Sistema Vergilius è il fratello maggiore e meglio evoluto del Tutor: rileva la velocità di ogni mezzo che entra ed esce da un determinato tratto di strada, scattando anche la relativa foto. Compie così un doppio controllo: verifica la velocità media che il veicolo ha tenuto tra i due punti di rilevamento e verifica la velocità istantanea che il veicolo aveva in ciascuno dei due punti. Unendo di fatto le funzionalità di Tutor e Autovelox, con una tecnologia più avanzata. Le foto e i rilevamenti vengono cancellati in automatico se non sussiste violazione dei limiti di velocità. Altrimenti, il malcapitato si vede recapitare una bella multa, che può essere anche molto salata. E le postazioni Vergilius vengono incrementate ogni anno, dal luglio del 2012, data della prima installazione.

Dov'è Vergilius

Vergilius è stato installato per la prima volta sulla SS1 “Aurelia” in Lazio, ai chilometri 11+950, 15+700 e 23+450; in Campania, sulla SS7 quater “Domitiana”, ai chilometri 44+580 e 54+300 e in Emilia Romagna sulla SS309 “Romea”, ai chilometri 1+680 e 7+080. Tratte in cui il limite di percorrenza è di 90 km/h. Dal 18 Luglio 2014, il sistema Vergilius per la rilevazione elettronica della velocità media e istantanea è stato attivato anche nella galleria “S. Maria di Pozzano”, lungo la strada statale 145 “Sorrentina”, in provincia di Napoli. In questo tratto il limite di velocità massima consentita è di 60 km/h. A partire dal 18 Luglio 2014, Vergilius è attivo anche sul tratto salernitano dell’autostrada A3 Salerno–Reggio Calabria, con velocità massima consentita di 130 km/h, tra gli svincoli di Salerno e Sicignano-Potenza. Infine, dal 1° aprile 2015, Vergilius è attivo anche sul tratto salernitano della nuova autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, limite massimo di percorrenza sempre indicato in 130 km/h, compreso tra Sicignano degli Alburni e Padula Buonabitacolo (qui trovi tutte le chilometriche interessate dalle misurazioni e sul sito della Polizia di Stato le ultime novità in merito).

 Quanto costano le violazioni con Vergilius?

L’art. 142 del Codice della Strada prevede, per il superamento dei limiti di velocità, le seguenti sanzioni:
  • Multa da € 41,00 a € 169,00 per il superamento dei limiti di velocità di non oltre i 10 km/h;
  • Multa da € 169,00 a € 679,00 per un eccesso di velocità compreso tra 10 km/h e 40 km/h;
  • Multa da € 531,00 a € 2.125,00 per un eccesso di velocità tra i 40 km/h e i 60 km/h. Inoltre: decurtazione di 6 punti dalla patente e sanzione accessoria della sospensione della patente da uno a tre mesi (che possono diventare da 8 a 18 mesi in caso di recidiva entro il biennio);
  • Multa da € 828,00 a € 3.313,00 per un eccesso di velocità oltre i 60 km/h. Inoltre: decurtazione di 10 punti dalla patente e sanzione accessoria della sospensione della patente da 6 a 12 mesi (in caso di recidiva entro il biennio, scatta la revoca della patente);
  • Tutte le sanzioni descritte vengono raddoppiate se sono commesse dai conducenti di autotreni, autoarticolati, autosnodati, autobus di massa superiore a otto tonnellate, autocarri di massa superiore a 3,5 tonnellate, veicoli adibiti al trasporto di merci pericolose e mezzi d'opera.

Si possono contestare le multe di Vergilius?

Come si è visto, Vergilius utilizza le stesse funzioni di Tutor e Autovelox, ma migliorate e aggiornate grazie alla tecnologia più avanzata. Sfuggirgli è pressoché impossibile: non c’è solo la media della velocità da considerare (e qui una bella coda estiva potrebbe ancora aiutare, riducendo la velocità media di viaggio a quella della Papamobile), ma anche la velocità che si sta facendo nel momento in cui si transita sotto il punto di rilevazione. Ad oggi, risulta quantomeno un precedente positivo di impugnazione di multa emessa con il sistema Vergilius: la sentenza del Giudice di Pace di Pozzuoli del 20 febbraio 2013, con cui è stata dichiarata nulla la multa impugnata a causa di problemi di omologa del sistema Sicve Vergilius evidenziatisi nel corso della causa. Risulta infatti che Autostrade per l’Italia S.p.a. abbia per prima richiesto ed ottenuto, dal Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti, l’omologazione del Sistema SIC-ve Tutor, da lei impiegato sulle strade di propria competenza. Successivamente, Autostrade per l’Italia S.p.a. ha chiesto ed ottenuto l’estensione di tale omologazione alle versioni successive del sistema SIC-ve e alle implementazioni tecnologiche, al cui novero appartiene anche Vergilius. Fin qui, tutto torna. Ciò che non torna più è che Autostrade per l’Italia S.p.a. ha poi “girato”, con proprio atto dirigenziale, tutte le autorizzazioni e omologazioni, che aveva ottenuto in proprio, ad Autostrade Tech S.p.a., che è subentrata alla prima e che ha a sua volta concesso Vergilius in uso alla Polizia Stradale, che è responsabile dei rilievi effettuati attualmente. In tutto ciò, il Giudice di Pace di Pozzuoli ha rilevato la violazione dell’art. 192, comma 5, del D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 (omologazione ed approvazione) del Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada che, recita testualmente: “la omologazione o la approvazione di prototipi è valida solo a nome del richiedente e non è trasmissibile a soggetti diversi”. Dunque la sentenza sembra ben motivata. Eppure, fermo il fatto che è in Italia non esiste la vincolatività del precedente (cioè ogni Giudice può decidere liberamente, senza doversi rifare alle decisioni dei suoi predecessori), deve darsi atto che ad oggi non risultano altre sentenze che abbiano seguito questa interpretazione. Di recente, però, un aiuto a tutti gli automobilisti castigati da Vergilius, Tutor e Autovelox è arrivato direttamente dalla Corte Costituzionale, con la sentenza n. 113 del 18 giugno 2015. La Corte ha infatti dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 45, comma 6, del Codice della Strada, nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell'accertamento delle violazioni dei limiti di velocità debbano essere necessariamente sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e taratura. Per la Corte la norma in questione, che non esclude l’obbligo di verifica periodica (peraltro contemplata anche nei manuali d’uso dei macchinari), è stata però negli anni interpretata in maniera sempre conforme dalla Cassazione, nel senso dell’inesistenza dell’obbligo specifico. Di conseguenza, dice la Corte, è di fatto come se oggi quella norma autorizzasse l’uso di Autovelox e SIC-ve Tutor e Vergilius senza nessun obbligo di dare una controllatina ogni tanto alla taratura e alle condizioni generiche della macchina. Ora occorre naturalmente l’applicazione di tale sentenza e la modifica della norma che è risultata incostituzionale. Certo è che la decisione della Corte diventa nel frattempo un’argomentazione in più a favore delle vittime dell’esodo estivo e di Vergilius, nonché una speranza per una rapida correzione dell'articolo in questione.

Vergilius: come fare ricorso

L’annullamento delle multe di Vergilius può essere chiesto all’Ufficio del Giudice di Pace competente per territorio. Non è indispensabile (ma è consigliabile, per una migliore assistenza) avere un avvocato, basta redigere un ricorso, il cui modello da compilare si trova presso lo stesso Ufficio oppure, in alcuni casi, può essere scaricato on line dalla pagina del Giudice di Pace competente. Nel ricorso è indispensabile indicare, pena il fallimento dell’impugnazione:
  • Il proprio nome, cognome, codice fiscale e residenza, oltre eventuali recapiti PEC, e-mail o fax. Ricorda: se non sei residente nella città del Giudice di Pace, non hai un avvocato ivi residente e non possiedi una Pec, sarà tuo dovere verificare presso la cancelleria del Giudice la data di fissazione dell’udienza. Se non ti presenti all'udienza perdi il ricorso!
  • la multa ricevuta, indicando il numero che la identifica, la data dell’accertamento e la data della ricezione;
  • i motivi di fatto per cui non ritieni valida la multa (ad esempio, se il mezzo fotografato ed identificato per targa non è il tuo);
  • i motivi di diritto (cioè, le norme che quella multa viola, come ad esempio quelle individuate nella sentenza del Giudice di Pace di Pozzuoli di cui sopra);
  • ciò che effettivamente si chiede (annullamento e/o dichiarazione di nullità della multa in questione per i motivi riportati).
Questo atto va firmato in originale e depositato, insieme ad almeno altre 3 copie dello stesso presso il Giudice di Pace, oppure spedito con raccomandata a/r. In allegato devi produrre anche almeno 4 copie della multa contestata (ma verifica sempre il numero di copie richieste sul sito del Giudice di Pace interessato), nonché eventualmente l’originale della multa stessa. Infine, è bene allegare qualunque altro documento sia utile a dimostrare al Giudice le tue ragioni. Perché il ricorso possa essere validamente depositato deve essere accompagnato da:
  • un contributo unificato da € 43,00 (una sorta di marca acquistabile in tabaccheria), se la multa non supera i 1.100,00 euro;
  • un contributo unificato da € 98,00, oltre a marca da bollo da € 27,00, se la multa supera i 1.100,00 euro non va oltre i 5.200,00 euro.
Il ricorso va presentato per il deposito all'Ufficio del Giudice di Pace entro e non oltre 30 giorni dalla data di ricevimento della multa stessa. Per chi vuole tentare la strada del ricorso è tassativamente vietato pagare la multa, anche solo in misura ridotta: qualsiasi pagamento è considerato come riconoscimento della sanzione e impedisce ogni forma di successiva contestazione.