RC Auto e liti tra condomini

Il vostro vicino di casa vi spara lo stereo a volumi esagerati? Un altro parcheggia l’automobile senza rispettare gli spazi comuni? Bene, preparatevi ad andare dal mediatore.

Dal 21 marzo, infatti, ricorrere alla mediazione è obbligatorio per quanto riguarda liti di condominio e risarcimenti RC Auto. Il provvedimento in materia di mediazione, per la verità, è stato introdotto un anno fa con l’obiettivo di avvicinare la legislazione italiana al resto d’Europa quanto a strumenti di giustizia alternativa. Poi, però, proprio questi due argomenti – liti tra condomini e cause per risarcimenti danni da incidente stradale – erano stati esclusi.

Mica poco, se si pensa che assieme intasano ogni anno i Tribunali italiani con qualcosa come 300mila contenziosi legati all’assicurazione sull’automobile e 20mila cause tra condomini inferociti. Da qui la scelta di procedere con una certa urgenza, visti anche i buoni risultati fin qui conseguiti dalla mediazione obbligatoria. Secondo stime ufficiali, infatti, in un anno sono state depositate circa 61mila richieste di aderire alla giustizia alternativa, evitando quindi gli oneri di un dibattimento tradizionale.

Due terzi di queste, quindi circa 40mila procedimenti, si sono già conclusi. Una cifra da record, verrebbe da pensare, viste le tempistiche non proprio da record della giustizia ordinaria. Le procedure di una mediazione, poi, sono molto snelle. Per attivarne una, va presentata istanza a un apposito organismo. Sul sito web del Ministero di Giustizia potete trovare l’elenco completo, diviso per provincia. Il costo di questa prima operazione si aggira attorno ai 40 euro, cui andranno aggiunte le spese di mediazione, che vanno da un minimo (irrisorio) di 65 euro a 9.000 euro per cause più lunghe e complesse.

Entro 15 giorni dalla presentazione dell’istanza, il mediatore convoca le parti e cerca di ottenere una conciliazione. Se l’accordo fallisce perché le parti sono irriducibili nelle loro posizioni, si può adire alla giustizia ordinaria. Altrimenti pace è fatta. O almeno, a vincere è il buon senso e non gli avvocati delle parti.