Decreto Sviluppo

Una lunga gestazione per un parto sofferto. Il “decreto sviluppo bis” è diventato legge dopo un lungo confronto tra governo e maggioranza sul maxiemendamento da votare al Senato. Le novità non sono poche, tutte incentrate a dare una scossa al sistema economico, dalle imprese ai cittadini, passando per la pubblica amministrazione.Ora per l’entrata in vigore occorre aspettare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e l’approvazione dei singoli decreti attuativi.

Cambiamenti importanti nel settore delle assicurazioni. Il decreto prevede la costituzione di un apposito organismo antifrode alle dipendenze dell’IVASS (ex ISVAP) e attivo sul fronte Rc Auto. Tra i poteri conferiti c’è la possibilità di denunciare al Tribunale tutti quei casi che, dopo opportune indagini interne, rivelino truffe ai danni dello Stato o delle compagnie assicuratrici. Intanto viene confermata la fine del tacito rinnovo, in attesa di mettere a punto un nuovo regolamento che tutte le compagnie dovranno rispettare, mentre è stato ripescato il limite di 10 anni per riattivare le polizze vita “congelate” dal contraente.

Il cuore del decreto sviluppo bis è però tecnologico. A partire dall’agenda digitale, serie di norme mirate a favorire la crescita del settore e a puntellare l’e-government. A partire dalla carta d’identità e dalla cartella sanitaria in formato elettronico, che sostituiranno progressivamente gli attuali documenti, per arrivare al censimento Istat, che dal 2016 diventerà annuale, o alle prescrizioni mediche digitali. Un tema, quest’ultimo, su cui a dir la verità deve essere ancora stabilito un percorso di avvicinamento graduale che investirà tutti i medici di base.

Nella pubblica amministrazione si fa strada il concetto di “open data”. I database delle anagrafi locali saranno collegati, mentre la gestione degli acquisti da parte dell’amministrazione avverrà solo per via telematica, così come la trasmissione del certificato medico da parte dei dipendenti in malattia.

Il decreto non poteva ignorare la parola chiave del momento: startup. Le nuove imprese digitali sotto i quattro anni di attività, che si occupano di innovazione e ricerca tecnologica e spendono almeno il 20% del fatturato in ricerca e sviluppo, potranno beneficiare di specifiche eccezioni rispetto a quanto stabilito dalla riforma Fornero, oltre che di un pacchetto di leggi dedicate in caso di fallimento. Per cominciare, il minimo di rapporto è stato stabilito in 6 mesi, con possibilità di rinnovo entro i 3 anni anche senza continuità. Quanto alle proroghe, il tetto del tempo determinato è stato fissato in un anno, poi si deve assumere a tempo indeterminato.

Il paese è però molto indietro sul versante della connettività. Ecco perché sono stati erogati 150 milioni di euro per portare la banda larga nelle località e nelle Comunità montane oggi non servite, assieme ad altri 600 milioni per combattere il digital divide nel Sud.

Passiamo alla giustizia, con il debutto del processo telematico. Le notifiche riguardanti la giustizia civile dovranno essere inviate in formato digitale, mentre per quanto riguarda il processo penale e i fallimenti le procedure saranno snellite dalla digitalizzazione delle notifiche.