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Utilizzare un buon olio per auto è indispensabile a mantenere brillanti le prestazioni della vostra vettura. Mai scegliere un prodotto a caso, soprattutto durante la stagione invernale: l'olio, infatti, consente di lubrificare il motore, proteggendolo dall'usura, dall'accumulo di sporco e dallo sfregamento delle superfici metalliche che, con il tempo, potrebbero deteriorarsi. Dovete cambiare l'olio e non sapete cosa scegliere? Ecco alcune informazioni utili.

Olio per auto: classificazioni

In linea generale l'olio per auto può essere classificato in base al tipo di motore: olio per motori a benzina, olio per motori diesel e olio per motori provvisti di sistemi di trattamento dei gas di scarico. In particolare, distinguiamo tra: olio motore minerale e olio motore sintetico (i cosiddetti "semi-sintetici" contengono una miscela di queste due varianti principali).

L'olio minerale deriva da petrolio greggio sottoposto a raffinazione. L'olio sintetico è prodotto mediante un processo chimico più elaborato e costoso, grazie anche all'aggiunta di additivi, che hanno il compito di migliorare le prestazioni (quindi maggiore pulizia e protezione per il motore).

Un'ulteriore classificazione è data dalla viscosità, un parametro importante che misura la densità dell'olio e tiene conto della temperatura atmosferica. Maggiore è la viscosità di un olio, migliore è la sua capacità di lubrificazione. Bisogna però evidenziare che un olio troppo denso - con motore freddo - non può circolare in maniera ottimale, mentre un olio troppo fluido - con motore caldo - non può assicurare la giusta protezione alle varie componenti.

Olio motore: gradazioni di viscosità SAE

Per individuare il giusto grado di viscosità dell'olio per auto, bisogna tenere presenti le condizioni atmosferiche della propria zona di residenza, considerare come e quanto si utilizzi realmente l'auto e controllare le linee guida del costruttore.

Le categorie della viscosità sono stabilite dalla SAE (Society of Automotive Engineers): ciascuna di esse è caratterizzata da un numero, normalmente seguito da una W (iniziale di Winter, che significa inverno). In dettaglio: 0W, 5W, 10W, 15W, 20W, 25W. Questo numero rappresenta l’indice di viscosità dell’olio alle basse temperature (gradazione a freddo o per l’inverno): più basso è il primo numero, più fluido sarà l'olio alle basse temperature. Il secondo numero, invece, presente dopo la W, indica la viscosità dell'olio alle alte temperature (gradazione a caldo o per l'estate). In dettaglio: 20, 30, 40, 50, 60. Più alto è questo numero, più denso resterà l'olio alle alte temperature.

In riferimento al primo indice, quello a freddo: chi abita in montagna dovrà preferire un olio con viscosità vicino allo 0, molto fluido. Chi abita in zone calde, potrà adoperare un olio meno fluido con un indice di viscosità pari a 15.

Per quanto riguarda, invece, il secondo indice, a caldo: chi abita in zone fredde potrà usare un tipo di olio con viscosità 30, chi abita in zone calde, dovrà scegliere un olio con viscosità 50. Le alte temperature, infatti, sono dannose per le componenti meccaniche del motore e anche chi possiede un'auto molto vecchia dovrà preferire un prodotto con un alto grado di viscosità.

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Quando cambiare l'olio e come sceglierlo?

Cambiare l'olio con regolarità protegge il motore e garantisce migliori prestazioni. La frequenza del cambio dipende soprattutto dal tipo di auto e dal tipo di utilizzo.

Per chi guida in città, è consigliabile un olio semi-sintetico, capace di salvaguardare il motore sia quando è caldo sia quando è freddo. Per chi adopera l’auto su tragitti più lunghi è indicato l’olio completamente sintetico, che garantisce maggiore lubrificazione. L'olio di tipo minerale è adatto a chi viaggia su strade che non richiedono frequenti cambi di velocità.

Se l'auto ha percorso molti chilometri, è bene cambiare l'olio, in media, ogni 10.000 Km, perché più passa il tempo più il motore tende a consumarlo con facilità. E in ogni caso, a prescindere dai Km, è buona abitudine tenere d’occhio i livelli mensilmente e procedere al cambio almeno ogni 2 anni, sostituendo anche il filtro (intervento che consente, tra l'altro, di inquinare meno).