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Incentivi auto elettriche: i presupposti

Quando si affrontano temi riguardanti le auto elettriche bisogna sempre tener presente tre considerazioni: breve autonomia delle batterie di alimentazione, scarsità della rete di ricarica, elevato prezzo di acquisto del veicolo. Una volta ricordato questi capisaldi allora si può iniziare a tracciare qualunque idea, proposta, disquisizione in materia, soprattutto se volta a risolvere i problemi di cui sopra. Se da un lato il primo problema non dipende certo da governi, amministrazioni o distributori di servizi, gli altri due sì. Se infatti l'ultimo problema può godere di eventuali incentivi governativi che aiutano parzialmente la sua risoluzione, più complesso è cercare di superare le difficoltà relative alla scarsa distribuzione delle postazioni di ricarica delle auto elettriche e in questo caso possono venire in aiuto aziende fornitrici di energia, come ad esempio la Repower, azienda generatrice e distributrice di energia presente in Italia dal 2002 che persegue la filosofia e la politica delle energie rinnovabili, secondo il pensiero della azienda madre in Svizzera. Rilanciare il mercato dell'elettrico non è cosa semplice ma, grazie ai nuovi incentivi auto elettriche previsti dal Governo, le cose potrebbero cambiare. Vediamo di cosa si tratta.

Incentivi auto elettriche: la Carta di Arese

Agevolazioni dal punto di vista fiscale e miglior capillarità della rete di ricarica potrebbero essere le iniziative che il governo potrebbe pensare di introdurre al fine di promuovere la vendita e la diffusione dei veicoli elettrici. Il nome del progetto governativo è Carta di Arese e avrà una prima presentazione a fine maggio. La cosa particolare è che tale carta sia stata promossa e studiata da partner appartenenti alla filiera produttiva dell'energia: quindi fornitori di energia, associazioni e servizi energetici che propongono gli incentivi auto elettriche. Pur non conoscendo precisamente i contenuti di tale documento, sicuramente un punto chiave saranno le agevolazioni all'acquisto sia delle vetture che delle batterie, magari anche con una percentuale agevolata dell'Iva, proposta probabilmente al 4%, oltre ad eventuali bonus e sconti speciali. Altro punto importante riguarderà il potenziamento della rete di ricarica, le cosiddette colonnine, non tanto dal punto di vista numerico, ma più che altro dal punto di vista della razionalità e della logica distributiva. Un'idea che sarà contenuta in questa Carta di Arese potrebbe essere quella di agevolare la tariffa di consumo di elettricità per la ricarica domestica del proprio veicolo elettrico, favorendo così gli acquisti delle vetture plug-in, quelle cioè che si ricaricano da casa. Così facendo si abbatterebbe il costo di gestione del veicolo e si accelererebbe l'ammortamento e il recupero dell'investimento profuso per l'acquisto. Per la rete di ricarica si punterà molto su strade extraurbane e autostrade. Un nuovo concetto che potrebbe uscire dal documento riguarda il retrofit, ovvero quel kit speciale che sarà necessario per trasformare auto tradizionali in auto elettriche. Non si conoscono ancora costi, possibilità e tempi di questa trasformazione, ma non sarà comunque cosa semplice.

Incentivi auto elettriche: tutto qui?

Ulteriori incentivi auto elettriche potrebbero riguardare la definizione di regole per valutare la possibilità di riciclare le batterie a fine vita o comunque riutilizzarle in qualche modo, così come saranno probabilmente inserite argomenti riguardanti le cosiddetti reti elettriche intelligenti, per ora così definite, il cui intento è quello di saper bilanciare la corrente, accumulandone quando ve n'è eccessiva disponibilità per salvaguardare successivamente la ricarica ove ve ne sia in quantità inferiore. Si sfrutterebbe meglio l'energia e si ottimizzerebbe la risorsa. Tali proposte avranno un tempo di realizzazione limitato a cinque anni al fine di favorire il lancio di queste idee e di favorire la diffusione dei veicoli elettrici e ibridi.

Repower per le auto elettriche

La Repower ha cercato di fornire una possibile idea per agevolare e incentivare la distribuzione dei punti di ricarica dell'auto elettrica, immettendo sul mercato una propria soluzione adibita alla ricarica elettrica, con due infrastrutture di ricarica, una per il settore pubblico e l'altra per il settore privato, chiamate Palina e Bitta. Palina è una classica torretta di ricarica per l'auto elettrica da installare in città oppure in punti strategici, come fosse una vera e propria stazione di servizio per i veicoli elettrici, ben illuminata e capace di offrire anche alcuni servizi al cliente (servizi intesi come multimedialità). Bitta rappresenta invece una proposta di ricarica domestica, per le vetture plug-in, installabile anche all'aperto nel proprio giardino, oltre che internamente nel proprio box. Repower starebbe pensando anche all'idea di poter fornire le proprie soluzioni di ricarica anche agli hotel al fine di proporre un servizio in più, soprattutto in altri Paesi europei, dove l'auto elettrica ha magari maggior capillarità di diffusione. Dotare un albergo di stazioni di colonnine per ricarica di auto elettriche potrebbe rappresentare un qualcosa in più per la struttura da proporre alla propria clientela. Soprattutto quelli che sono posizionati vicini a fiere, esposizioni, aree di manifestazioni e congressi, potrebbero fornire al cliente la possibilità di recarsi sul luogo con un veicolo elettrico che alla sera verrà ricaricato e reso disponibile e pronto per il mattino successivo. Staremo a vedere cosa succederà.