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Multe infrazioni del Codice della Strada: dove finiscono i soldi?

Ci sono voluti 10 anni per ottenere il decreto ministeriale, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 20 febbraio 2020, che mette nero su bianco quali sono le destinazione dei proventi delle multe per infrazioni del Codice della Strada.

Il decreto è stato varato dal ministero dei Trasporti di concerto con il ministero degli Interni. Parliamo delle “Disposizioni in materia di destinazione dei proventi delle sanzioni a seguito dell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità”, che attuano parte della riforma del Codice della Strada, congelata ormai da 10 anni.

Proventi multe: come vengono utilizzati?

Sostanzialmente il decreto obbliga i Comuni a rendicontare al Ministero dei trasporti quali sono gli impieghi dei proventi delle multe, che quindi non potranno più essere utilizzati per generiche coperture dei buchi del bilancio comunale.

Gli enti locali, entro il 31 maggio di ogni anno, sono tenuti a trasmettere telematicamente una relazione che contenga:

Il modello della relazione, uguale per tutti gli enti locali, è stato predisposto dal ministero ed è contenuto nel citato decreto.

Il decreto precisa che i proventi vanno suddivisi tra:

In questo modo si evitano sovrapposizioni nelle comunicazioni dei diversi enti.

Quali sono gli interventi che si possono fare con i proventi delle multe?

Il decreto, nel modello di relazione, contiene anche il dettaglio degli interventi che possono essere finanziati con i proventi delle multe. Vediamo i principali:

In generale, quindi, gli importi provenienti dalle multe possono essere utilizzati per tutto ciò che riguarda le infrastrutture stradali e le violazioni della circolazione.

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