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Bollo auto e moto storiche: risparmiare si può

Bollo auto e moto storiche: risparmiare si può

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Ebbene sì, se avete un’auto o una moto storiche è possibile risparmiare sul bollo.

Quali sono le auto e moto considerate storiche in Italia?

Per auto e moto storiche si intendono quei veicoli con più di 20 anni di vita (in base dell’anno di costruzione) oppure i veicoli cancellati da PRA (Pubblico Registro Automobilistico) d’interesse storico o collezionistico iscritti al registro Asi (Automotoclub Storico Italiano) o individuati dal FMI (Federazione Motociclistica italiana) in una lista comunicata annualmente alla regioni; nello specifico si tratta di:

Per tali categorie di veicoli vige l’esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche secondo quanto stabilito dall’art. 63 della L. 342/2000 – “Misure in materia fiscale” e, nel caso di utilizzo sulla pubblica strada di tali veicoli devono versare una tassa di circolazione forfettaria annua (decreto del Presidente della Repubblica 5 febbraio 1953, n. 39, e ss.mm.).

La PA richiedono al possessore del veicolo l’attestato di datazione e storicità che può essere rilasciato solo dall’ASI (a fronte del quale il contribuente deve effettuare il versamento di una quota associativa).

Come fare allora per ovviare a questo iter?

Ecco le possibili soluzioni:

  1. Presentare certificato del RIVS (Registro Italiano Veicoli Storici);
  2. Presentare un interpello;
  3. Presentare un’autocertificazione;
  4. Pagare l’intera quota del bollo.

Presentare certificato del RIVS

In Piemonte e in Umbria i possessori di certificato del RIVS possono ottenere la conversione della tassa di possesso in tassa di circolazione (c.d. “bollo ridotto”) poiché il valore è equiparabile ai certificati emessi dalle associazioni ASI ed FMI. Nello specifico in Piemonte con la delibera della giunta regionale n. 15-307 del 12 luglio 2010 è stato riconosciuto il RIVS quale Ente autorizzato dalla Regione Piemonte al controllo dei requisiti di auto e moto con età compresa tra i 20 e i 30 anni dalla data di costruzione. Pertanto, a seguito di un controllo i Commissari Esaminatori designati dal RIVS rilasceranno al proprietario del veicolo una “Certificazione Speciale”, garantendo al veicolo l’accesso alle agevolazioni fiscali previste dalla legge. Analogamente in Umbria con la delibera della giunta regionale n. 903 del 23 luglio 2012.

Per ottenere questa Certificazione Speciale il RIVS richiede che il veicolo sia sottoposto a perizia visiva presso uno dei commissari esaminatori, nominati sulla base dell’esperienza nel settore del motorismo storico.

Presentare un interpello

Il contribuente, in caso di dubbia interpretazione su una questione tributaria, può presentare istanza di interpello. Quest’ultima dovrà essere comunicata o notificata, anche telematicamente, entro e non oltre 120 giorni (art. 11 della legge n. 212 del 2000 “Statuto dei diritti del contribuente”). L’interpello può essere accettato o respinto. In caso di mancata risposta da parte della PA, questo si traduce in un silenzio/assenso dell’amministrazione. In caso di risposta negativa da parte dell’amministrazione è facoltà del contribuente presentare o meno l’autocertificazione ma non è possibile presentare ricorso in Commissione Tributaria.

Presentare un’autocertificazione

Il contribuente può presentare contestualmente alla copia della ricevuta dell’avvenuto pagamento, un’autocertificazione, strumento essenziale per dimostrare la storicità del proprio veicolo in assenza di un attestato (art. 47 del D.P.R. 445/2000).

Nota bene

È possibile, anzi auspicabile, presentare contestualmente ma con spedizioni o consegne distinte la documentazione relativa all’interpello e l’autocertificazione; in tal modo si terrà separate le pratiche.

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