Olio motore: quale scegliere e perché è importante

Guida alla scelta del lubrificante più adatto, agli intervalli di sostituzione consigliati e ai rischi connessi a un uso scorretto o a cambi poco frequenti.

L’olio motore è uno degli elementi fondamentali per il buon funzionamento del motore di un’automobile. La funzione primaria è quella di lubrificazione tra le parti mobili del motore, in modo da ridurne l’attrito e di conseguenza l’usura. In più, favorisce anche la dissipazione del calore generato durante il funzionamento, mantiene pulite le componenti interne grazie agli additivi detergenti e contribuisce a sigillare i dischi e le superfici del gruppo pistoni.

I motori stanno diventando sempre più sofisticati per cui la scelta del lubrificante deve rispondere a criteri precisi che tengano conto anche di standard normativi aggiornati e della crescente attenzione alla sostenibilità. Se non si rispetta la compatibilità con il motore o se si trascurano gli intervalli di sostituzione, le conseguenze possono provocare danni irreversibili e costosi interventi di riparazione.

La scelta dell’olio deve dunque partire da una valutazione consapevole delle condizioni di utilizzo, delle specifiche richieste dal costruttore e del tipo di motore.

Differenze tra olio motore sintetico, minerale e semisintetico

Oggi la gamma di oli motore presenta tre principali soluzioni: minerale, semisintetico e sintetico.

L’olio minerale, frutto di un processo tradizionale di raffinazione del petrolio greggio, è la scelta iniziale e più economica. Tuttavia, presenta evidenti limiti, soprattutto in termini di stabilità termica e resistenza ossidativa: a temperature di esercizio superiori ai 240-250 °C, tende a deteriorarsi e a generare depositi che riducono l’efficienza del lubrificante e, a lungo andare, della lubrificazione. Questo fenomeno impone intervalli di sostituzione piuttosto ravvicinati e una manutenzione più attenta rispetto alle altre tipologie.

Con l’olio sintetico, prodotto in laboratorio, si ottiene la massima resistenza all’ossidazione, protezione dai depositi e ottimizzazione dei consumi che consentono intervalli di sostituzione più lunghi, soprattutto su motori ad alta prestazione o soggetti a carichi pesanti.

Infine, l’olio semisintetico, realizzato in laboratorio a partire da basi sintetiche di elevata purezza – come PAO (poli-alfa-olefine) o HC sintetici, offre le migliori prestazioni in termini di stabilità della viscosità e resistenza all’ossidazione anche a temperature estreme. Garantisce una protezione eccellente nei climi freddi, facilita gli avviamenti e protegge da usura e da accumuli di depositi nei motori di ultima generazione, spesso dotati di tolleranze meccaniche ridotte, sistemi start‑stop e filtri antiparticolato.

Dal punto di vista normativo, le specifiche ACEA A, B, C e, da ultimo, C3 o C4 in ambito europeo, sono un importante riferimento per verificare la compatibilità del lubrificante. Dal 2024, l’aggiornamento ACEA include ulteriori categorie come F01 per veicoli pesanti a risparmio energetico.

Come capire qual è l’olio più adatto alla tua auto

Il riferimento primario per capire l’olio motore adatto alla propria auto resta il libretto d’uso e manutenzione del costruttore, dove sono indicate le viscosità, le sigle SAE appropriate, le classi ACEA/API e, talvolta, gli intervalli di sostituzione consigliati.

In assenza di questo documento, è possibile orientarsi consultando i siti ufficiali delle case o database online specialistici e affidandosi a officine qualificate. Le sigle indicate nei contenitori, ad esempio 5W‑30 o 0W‑20, descrivono la reologia dell’olio alle basse temperature (prima sigla) e a quelle operative (seconda sigla).

I motori moderni richiedono basi leggere e olio low‑SAPS per preservarli, soprattutto se dotati di DPF o catalizzatore. La scelta del grado di viscosità deve tener conto dell’ambiente di utilizzo: gli utilizzi cittadini, con frequente traffico o tratti brevi, degradano l’olio con più rapidità rispetto all’autostrada. I costruttori perciò offrono sistemi di monitoraggio elettronico, che integrano sensori su temperatura e qualità dell’olio, aggiornando in tempo reale il momento del cambio.

Un altro elemento da verificare è la compatibilità con filtranti DPF/catalizzatori: olio low‑SAPS dotato di additivi specifici garantisce performance elevate e prolungata vita utile degli scarichi e del motore stesso. Infine, le condizioni di impiego impongono una scelta mirata: se l’auto è destinata a sforzi intensi o a viaggi frequenti meglio optare per un lubrificante sintetico a prestazioni elevate.

Quando cambiare l’olio motore per evitare danni al veicolo

Stabilire con precisione ogni quanto sostituire l’olio motore è fondamentale per garantire il corretto funzionamento del veicolo nel tempo. La prima fonte da consultare resta sempre il manuale tecnico fornito dal costruttore, che riporta non solo il tipo di lubrificante più idoneo ma anche la cadenza raccomandata per il cambio, definita in base alla tecnologia del motore e alle condizioni di impiego.

Per le auto a benzina di nuova generazione, la sostituzione dell’olio va effettuata in genere intorno ai 15.000 chilometri, e non dovrebbe mai superare i 20.000, salvo che il sistema di bordo non indichi la necessità di un intervento anticipato. Quando invece si parla di veicoli più datati, il limite scende e può essere prudente intervenire già intorno ai 10.000 chilometri.

Nel caso dei motori diesel, le percorrenze possono estendersi in modo ulteriore. I modelli più recenti dotati di tecnologie long life possono affrontare intervalli di 25.000 chilometri, a patto che venga utilizzato un olio ad alte prestazioni, conforme alle specifiche previste per questo tipo di propulsore.

Oltre alla sostituzione vera e propria, è buona prassi effettuare controlli regolari sul livello e sulla qualità dell’olio. Un monitoraggio ogni tre mesi, o comunque ogni 1.500 chilometri, aiuta a rilevare eventuali anomalie prima che si trasformino in danni meccanici. Questo controllo è molto importante prima di mettersi in viaggio su lunghe distanze, quando il motore è sottoposto a uno sforzo prolungato e continuo.

Il cambio va effettuato con motore tiepido, per consentire il completo drenaggio dell’olio esausto e l’efficace sostituzione del filtro.

Inoltre, la legge impone un adeguato smaltimento finale. L’olio deve essere raccolto in appositi contenitori e conferito presso centri autorizzati perché un solo litro di olio esausto, se disperso, può contaminare fino a un milione di litri d’acqua.

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