Rc Auto: IVASS Vs ANIA

Sembra proprio una guerra all'ultima dichiarazione ciò che si è venuto a creare, proprio in questi giorni, tra l'IVASS(Istituto per la Vigilanza Sulle Assicurazioni) e l’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici). Un tira e molla generato dalla dichiarazione del presidente dell’IVASS Salvatore Rossi, riguardo il divario tra le tariffe Rc auto italiane e quelle europee. Il prezzo elevato dell'assicurazione auto “sta assumendo una connotazione di ingiustizia grave nella fase di difficoltà in cui molte famiglie italiane versano, per effetto della crisi che investe il Paese”: così ammonisce la situazione il presidente Rossi che, pur applaudendo i risultati ottenuti con i decreti “liberalizzazioni” e “sviluppo bis”, chiede un intervento immediato volto a risolvere la problematica. L’IVASS punta il dito contro la scarsa qualità di un mercato concorrenziale, inefficienze delle imprese, costi indebiti illegali e anche verso il comportamenti fraudolenti degli assicurati nel richiedere un risarcimento danni. La copertura assicurativa in sempre più casi diventa un “optional”, aprendo le porte alla criminalità organizzata con truffe e polizze contraffate. L’istituto si dichiara disponibile alla creazione di un’iniziativa comune, che coinvolga anche l’Antitrust, volta a migliorare la situazione.   La risposta dell’Ania, che rappresenta le compagni assicurative, non si fa attendere e a muso duro il presidente Aldo Minucci contraddice l’IVASS. I numeri e le percentuali della relazione annuale dello stato delle compagnie assicurative parlano chiaro, almeno secondo l’associazione, e la decrescita del prezzo medio delle polizze Rc auto è innegabile. Nel mercato c’è concorrenza e le problematiche sono da ricercare all'esterno, come nel numero di “auto fantasma” circolanti sul territorio. Infatti, per la prima volta, l’Ania afferma che sono circa 3,1 milioni i veicoli (7% del totale) senza copertura assicurativa sulle nostre strade. Un fenomeno in costante aumento, con punte record del 30% a Napoli, che nuoce all'intero settore assicurativo. Truffe, raggiri, costi elevati dei sinistri, auto fantasma, ma anche l’elevata tassazione sono i problemi principali da risolvere. Il carico impositivo sui premi è tra i più elevati d’Europa, il 22,5% è l’aliquota complessiva che si applica all’Rc Auto, a cui vanno aggiunti gli eventuali rincari delle singole provincie. La relazione sullo stato delle assicurazione del 2012 mostra come solo 9 provincie non abbiano applicati rincari, ma che solo 4 abbiano ridotto l’aliquota. In chiusura l’Ania tende a sottolineare quanta stabilità abbiano dato le compagnie assicurative, che dal 2008 al 2012 hanno aumentato la loro quota di titoli governativi italiani, all’intero Paese. Le due realtà continueranno a scontrarsi verbalmente o inizieranno a collaborare alla ricerca di una soluzione comune?