Pensione anticipata 2017 per 100.000 persone
Il pacchetto previdenza inserito nella legge di Bilancio è ora al vaglio della Camera. Con la sua entrata in vigore ci saranno diverse novità per chi è già in pensione e per chi è in procinto di lasciare il lavoro. È proprio a chi rientra in questa seconda categoria che si indirizzano molti degli interventi messi a punto dal Governo. In particolare, il pacchetto pensioni offre diverse opzioni per andare in pensione anticipata.
Ora che sono state definite le linee generali della riforma delle pensioni, è il momento di fare delle previsioni sull’impatto che avranno le novità introdotte per favorire il ricambio generazionale nel mercato del lavoro. Per il 2017 ci si aspetta che andranno in pensione anticipata tra le 75.000 e le 100.000 persone.
Secondo i calcoli, tra l’anticipo pensionistico – nella sua versione volontaria e in quella social, la cosiddetta quota 41 e l’ottava salvaguardia per gli esodati, le persone che andranno in pensione in anticipo nel corso del prossimo anno saranno quasi 100.000.
Pensione anticipata 2017:Â quota 41 e ottava salvaguardia
L’APE social dovrebbe riguardare circa 35.000 tra disoccupati, invalidi, disabili e lavoratori che assistono un familiare disabile. Altri 25.000 pensionati potenziali sono i lavoratori precoci ai quali si applica la “quota 41“. A questi dovrebbero aggiungersi poi i 25.000 esodati interessati dall’ottava salvaguardia.
La platea dei lavoratori che potranno andare in pensione anticipata potrebbe arricchirsi anche delle lavoratrici nate tra l’ultimo trimestre del 1957 e il 1958. Se venisse confermata anche per il 2017 l’opzione donna potrebbero andare in pensione con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni (accettando di percepire una pensione calcolata in base al sistema contributivo).
A questi numeri vanno infine aggiunti i lavoratori che decideranno di sfruttare l’anticipo pensionistico in forma volontaria. Su questo punto è difficile fare previsioni sui numeri, ma c’è da aspettarsi che una quota dei lavoratori nati tra il ’51 e il ’53 e con almeno 20 anni di contributi decida di lasciare in anticipo il lavoro.
Dunque, nel loro complesso, le novità permetteranno a diverse migliaia di persone di andare in pensione in anticipo rispetto ai termini fissati dalla legge Fornero.
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