Assunzioni 2015 INPS
Secondo le ultime stime dell’INPS, l’istituto nazionale di previdenza sociale, sarebbero state mezzo milione le assunzioni 2015, dovute sia alla nuova riforma lavoro Jobs Act, sia agli sgravi fiscali applicati alle aziende che assumono personale. I dati si riferiscono al confronto con il 2014 in cui il tasso di disoccupazione era ai minimi storici soprattutto per quanto riguardava i giovani. Si comincia quindi a respirare un po’, anche se i sindacati sollevano dei dubbi, soprattutto derivati dall’utilizzo di voucher.
Voucher 2015: le paure con il Jobs Act
I voucher sono dei buoni lavoro nati nel 2008 esclusivamente per i lavoratori agricoli ma che adesso vengono utilizzati per i lavoratori occasionali come strumento per contrastare il lavoro nero. CGIL,CISL e UIL temono però che questo sistema aumenti il precariato anziché diminuirlo.
Jobs Act: cos’è e cosa cambia
Il presidente del consiglio si dichiara soddisfatto della sua riforma lavoro Jobs Act, definendolo un grande aiuto per la ripresa economica. Il Jobs act è un contratto di lavoro a tutele crescenti, che prevede per i neoassunti una serie di garanzie che appunto crescono con il tempo.
A beneficiarne di più sono stati proprio i giovani fino ai 29 anni d’età , che rispetto all’anno precedente sono passati dal 24,5% con un lavoro stabile, al 31,3% nel 2015. Sono 2 milioni i contratti a tempo indeterminato, inclusi i contratti già esistenti come quelli d’apprendistato e di rapporto a termine, mentre i contratti cessati sono stati 1.525.000 con una percentuale del 38% di posti fissi.
In conclusione dai dati è risultato che le nuove riforme lavoro hanno giovato di più ai residenti del nord-est d’Italia con una percentuale del 55% di assunzioni in più. Per il nord-ovest e il centro Italia si è registrato il 45% in più, mentre al sud e nelle isole la ripresa non è stata molto alta, con percentuali rispettivamente del 20% e del 14%.
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