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Negli ultimissimi tempi una nuova tematica ha trovato enorme consenso tra gli appassionati di serie TV: il potere politico. Sempre più spesso, infatti, le serie appartengono al genere del cosiddetto political drama e ruotano intorno a strategie politiche e conquista del potere, in una rete intricata di arditissime trame che sembrano non aver fine.
Game of Thrones: un political drama fantasy
Esempio magistrale di political drama è sicuramente Game of Thrones, conosciuto in Italia dal 2011 come Il Trono di Spade, prodotto statunitense fantasy creato da David Benioff e D.B. Weiss come trasposizione televisiva dei romanzi di George R.R. Martin “Cronache del ghiaccio e del fuoco”.
La serie political drama è ambientata in un passato distopico e immaginario, dove il mondo è diviso in due continenti, Westeros, il continente occidentale, e Essos, quello Orientale. A Westeros, un tempo divisa in sette regni poi sottomessi a un unico re, si sviluppa una cruenta lotta per il potere dopo la morte di re Robert. Ogni casata è pronta a qualunque tipo di efferatezza per poter un giorno sedere sul Trono di Spade che, dalla capitale Approdo del Re, controlla tutti i regni. E se i ricchi politici, i nobili e i religiosi cercano di spartirsi tutto il mondo, la popolazione rimane nella povertà e nel degrado, mentre una nuova minaccia si addensa all’orizzonte: oltre la Barriera, dove i Guardiani della Notte sorvegliano i confini del mondo civilizzato, ci sono creature leggendarie e dimenticate che si sanno risvegliando..
La cura nella regia, la moltitudine di attori coinvolta nel progetto e la suspense che anima ogni minuto di ogni puntata, ha fatto si che Il Trono di Spade raccogliesse da subito un numero eccezionale di telespettatori in tutto il mondo, tanto da vincere 26 Primetime Emmy Awards, diventando così la serie televisiva drammatica più riconosciuta dall’Academy of Television Arts & Sciences.
House of Cards: intrighi fino alla Casa Bianca
House of Cards, il political drama per eccellenza, approda nella televisione americana nel 2013 come political drama costola dell’adattamento del romanzo di Michael Dobbs, già oggetto di una miniserie della BBC. La storia si svolge quasi interamente al giorno d’oggi, a Washington D.C., dove il protagonista Frank Underwood, interpretato magistralmente da Kevin Spacey, è un politico del partito democratico e capogruppo di maggioranza della Camera dei Deputati. La sua carriera è stata folgorante, e Frank è uno dei politici più apprezzati nella capitale statunitense. Tuttavia egli non viene nominato Segretario di Stato come il neopresidente gli aveva promesso, e inizierà dunque a vendicarsi su tutti i politici, persino su quelli appartenenti al suo stesso partito, per realizzare le sue spietate ambizioni. Figura fondamentale per la realizzazione di tali obiettivi e per l’intera vita del deputato Underwood è la moglie, Claire Underwood, il personaggio di Robin Wright, che sarà sempre al suo fianco per aiutarlo nelle varie manipolazioni che metterà in atto.
Il grande pregio di House of Cards risiede proprio nella sua freddezza. Nonostante la gravità dei temi trattati riesce sempre a risultare coerente e dopo quattro stagioni riesce ancora a tenere i propri fan incollati alla televisione. Grazie al suo successo ha ricevuto 9 Primetime Emmy Award nomination, diventando un political drama distribuito online, su Netflix, più premiata. Fiore all’occhiello sono inoltre le interpretazioni degli attori protagonisti, che danno ulteriore profondità alla trama e che hanno ricevuto numerosi riconoscimenti nel mondo dell’accademy.
Confronto tra ambientazioni: Westeros e Washington
Game of Thrones e House of Cards, ricche di complotti, lotte intestine tra famiglie solo apparentemente amiche, inganni fra innamorati e accordi segreti spietati, sono entrambe esempi perfetti di political drama seppur siano ambientate in due mondi lontani. Eppure Westeros risulta molto simile a Washington DC, e in particolare è la capitale Approdo del Re a presentare le maggiori somiglianze.
Entrambe le città rappresentano la capitale di una nazione importante, che tiene le briglie del mondo intero a dispetto di quanto venga poi effettivamente percepito dal popolo. L’americano medio è dipinto infatti in House of Cards come un credulone che si agita davanti ai proclami dei politicanti a stelle e strisce, che non fanno altro che far leva sulla emotività della gente, sulla mancanza del lavoro e sulle prospettive belligeranti per incassare voti. Anche la famiglia Lannister, attuale e precaria reggente del Trono di Spade, manipola il popolo come farebbe un burattinaio, senza mai portarsi al loro livello ma cercando di mantenerli quieti per continuare con i propri inganni e sotterfugi.
Anche il sesso è sicuramente un elemento di potere in entrambi i telefilm, mezzo nelle mani dei più abili strateghi per muovere alcune pedine importanti e dar luogo a scandali che non sarebbero altrimenti mai stati scoperti.
I maestri dei giochi di potere: Frank Underwood e Tywin Lannister
Il protagonista di House of Cards, il più volte osannato Frank Underwood, si troverebbe benissimo nei Sette Regni ideati da George R.R. Martin, in quanto i giochi di potere e le strategie per governare sono il suo pane quotidiano. Il suo obiettivo è chiaro, il suo trono di spade è la sedia dello Studio Ovale della Casa Bianca, e non si darà mai per vinto fino a quando non l’avrà raggiunta stabilmente.
D’altra parte c’è Tywin Lannister, lo spietato capostipite della famiglia Lannister, esperto nell’uccidere i propri nemici e gestire alleanze con l’abilità di un generale. I Lannister sono maestri nel far partire giornalmente una macchina del fango massiccia, che non ha pietà per nessuno e che distrugge chiunque provi ad ostacolarli.
Come Frank, anche Tywin non ha alun problema a ricorrere a fidati collaboratori addestrati per far cambiare idea a chiunque si opponga alle proprie decisioni, ed entrambi condividono non solo l’amore per il potere, ma anche quello per l’autorità e per gli ordini. Quando Claire, la moglie di Frank, comincia ad invocare una maggiore indipendenza e attenzione, Frank è in grado con poche battute di riportarla alla ragione e farle capire che nella lotta per il potere è necessario mettere da parte certe sciocchezze. Proprio come fa Tywin con i propri figli, che desiderosi di essere all’altezza del padre e di governare con la sua stessa abilità, faranno spesso arrabbiare il capostipite della famiglia che “paga sempre i suoi debiti”.
Non a caso tra i due c’è anche una importante somiglianza fisica, i tratti del viso sono molto netti ma. all’occorrenza. diventano inaspettatamente docili quando si tratta di convincere una giornalista a pubblicare uno scoop o quando si vuole convincere la propria figlia a stipulare un matrimonio di convenienza. Una cosa è certa: entrambi ottengono sempre ciò che hanno premeditato.
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