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Guidare all’estero: documenti, patente e regole

guidare all'estero

Sempre più vanno di moda i cosiddetti viaggi road trip, un trend in linea con le esigenze esplorative del turista moderno nomade, ma che costringe anche alla necessità di dover guidare all’estero. Un argomento complesso che ha molte varianti in base al paese e che porta con se la necessità di avere alcuni tipi di documentazione.

Guidare all’estero: paesi UE o extra UE

Per guidare all’estero i cittadini italiani devono sottostare a regole differenti a seconda che si rechino, per periodi brevi o in caso di residenza, in:

Questa prima discriminante è fondamentale, ma vediamo tutti i casi.

Guidare nei paesi appartenenti all’Unione Europea

Guidare nei paesi UE è senza dubbio molto più semplice. La situazione varia a seconda se ci si reca per periodi brevi o se si prende la residenza in uno di questi stati.

La conversione prevede il rilascio di una nuova patente mentre con il riconoscimento viene emesso un tagliando di convalida da applicare sulla patente. In entrambi i casi necessario che la patente sia in corso di validità.

Guidare nei paesi fuori dall’Unione Europea

Per guidare all’estero nei Paesi extra UE non è possibile né riconoscere né convertire la patente italiana di guida. Il consiglio è quindi di prendere contatto con la rappresentanza diplomatico-consolare italiana nel luogo dove si andrà a guidare o con la Rappresentanza estera in Italia del Paese straniero, per conoscere quali siano i documenti necessari e la normativa vigente in materia.

“I titolari di patente italiana residenti o dimoranti per almeno 6 mesi in Paesi extra UE hanno facoltà di ottenere presso le competenti Autorità diplomatico-consolari italiane la conferma della validità della loro patente italiana, scaduta però da non più di tre anni e non rientrante nei casi previsti all’art. 119, commi 2-bis e 4 del Codice della Strada (patenti di conducenti affetti da diabete o la cui idoneità psicofisica va certificata da apposite commissioni mediche).

Gli interessati dovranno effettuare la prevista visita medica per l’accertamento dei requisiti psichici e fisici, e solo dopo la Rappresentanza diplomatico-consolare rilascerà apposita attestazione di rinnovo e sarà possibile guidare all’estero in un paese extra UE. Il rinnovo presso una Rappresentanza diplomatica o consolare ha validità per circolare sia in Italia che all’estero” (fonte: Consolato Generale d’Italia – Dubai)

Una volta riacquistata la residenza o la dimora in Italia, la patente di guida andrà confermata dal competente ufficio centrale del Dipartimento per i Trasporti.

Guidare all’estero: i documenti necessari caso per caso

Non poteva certo mancare la parte burocratica. Per la guida all’estero sono necessari diversi documenti che variano a seconda delle situazioni:

E la patente internazionale? Come, dove e rinnovarla

Come detto non sussistono problemi per guidare all’interno  ella comunità europea. Per la maggior parte dei paesi extra-europei è invece richiesto un permesso internazionale di guida che non può essere utilizzato autonomamente, ma deve essere sempre accompagnato dalla patente nazionale in corso di validità.

Ci due tipi di patente internazionale: il modello “Vienna 1968” che ha una validità di 3 anni e quello “Ginevra 1949” che ha invece una validità di 1 anno. Entrambi i documenti possono essere richiesti alla motorizzazione civile del proprio comune, dopo aver però verificato con il Consolato del paese in cui si sta andando su quale tipo di modello utilizzare.

Curiosità: i neopatentati possono guidare all’estero?

Le limitazioni imposte in Italia per i neopatentati sono in vigore anche all’estero? La risposta è no. E’ infatti importante documentarsi sulle regole riguardanti questa categoria in vigore nel paese dove si viaggerà, dato che tale parametro varia in modo decisivo luogo per luogo.

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