Il progetto AIDA (Affective, Intelligent Driving Agent), in collaborazione con Volkswagen America e il Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha dato i natali ad un robot personale, che ricorda come aspetto a WALL•E del film della Disney; in pratica il corpo viene attaccato al cruscotto e la testa si muove dando un feeling “vivo” al device di plastica e metallo. Ha pure una sua espressività grazie ad un display che imita lo sguardo.
A cosa serve questa pacchianata, a prima vista inutile?
Non è un costoso giocattolo, ma una piattaforma informativa di navigazione intelligente che mira a portare l’esperienza di guida ad un livello più alto. Proprio come accade con C1-P8 in Star Wars, in cui il robot faceva “compagnia” a Luke Skywalker turante i viaggi interplanetari, così AIDA imita l’esperienza amichevole e “sociale” di un vero compagno di guida che abbia famigliarità con il conducente e i percorsi che di solito compie durante il giorno.
Invece di concentrarsi sulla determinazione di rotte verso un waypoint come un tradizionale navigatore GPS, il nostro cyber amico individua il comportamento di guida del proprietario per individuare i migliori percorsi anche attraverso una migliore comprensione della città.
Tenendo conto di tutta una serie di informazioni come eventi in tempo reale, traffico, meteo e passaggi attraverso quartieri commerciali. Nel database del robot vengono raccolte anche informazioni sulle preferenze del conducente in modo che possa rispondere prontamente ad una richiesta per individuare nuovi percorsi nel caso il proprietario chiedesse aiuto in caso di traffico od eventi inaspettati. Strizzando un occhio (virtuale) anche ai consumi del veicolo.
Nella progettazione di questo avveniristico device c’è un pò di Italia, infatti è nato dal laboratorio del MIT che si chiama SENSEable City Lab diretto dall’ingegnere e architetto italiano Carlo Ratti, che crede fermamente che questi oggetti umanizzati possano cambiare radicalmente il modo in cui le persone interagiscono con le proprie automobili.
Il robottino di Aida dovrebbe impersonificare un compagno di viaggio più che un freddo Gps dalla voce pre-registrata, volontà che emerge anche dalle parole di Ratti: “Nello sviluppare Aida ci siamo chiesti come realizzare un sistema che offrisse lo stesso tipo di consigli di un compagno informato e amichevole”.
Lascia un commento